Dopo Cinque giorni, un'estate, il film cult di Fred Zinnemann girato in Engadina con Sean Connery, la celebre vallata dei Grigioni che ha in Sankt Moritz il celeberrimo punto di riferimento (dove si festeggiano proprio quest'anno i 150 anni del turismo invernale), torna alla ribalta delle cronache cinematografiche. Il film di cui tutti parlano in questi giorni, nelle sale dal 6 novembre, è Sils Maria del regista Olivier Assayas, già premiato dalla critica come uno dei migliori film dell'annata 2014-2015.
 

LA STORIA DI SILS MARIA
La pellicola narra la vicenda di unattrice che torna a teatro per interpretare la pièce che vent’anni prima l’aveva lanciata. Ma gli anni sono passati, lei è invecchiata e nel suo ruolo di allora (Sigfrid) c’è una giovane e promettente nuova interprete, Jo-Ann Ellis (Chloe Grace Moretz). A lei, accompagnata dalla giovane assistente Valentine (Christen Stewart, resa famosa dal film Twilight) tocca ora la parte della matura signora (Maria Enders/Juliette Binoche) che della ragazzina si innamora disperatamente.
 

I PAESAGGI ENGADINESI
Il film ripropone atmosfere di altri classici melodrammi hollywoodiani per signora, ma anche ricorda per certi versi il filone del Bergfilm così in voga tra gli anni Venti e Trenta del Novecento. Qui tuttavia la mano di Assayas fa la differenza e si vede dalla classe e dall'eleganza, complice la bellezza stupefacente dell'Engadina, dei suoi laghi (Sils Maria è località affacciata sull'omonimo lago e vicino a quello di Silvaplana) e dei suoi monti. In questa zona, non a caso, hanno soggiornato Friedrick Nietzsche, Marcel Proust, Thomas Mann e Jean Cocteau, mentre Giovanni Segantini (ora alla ribalta al Palazzo reale di Milano) si è ispirato alle atmosfere alpestri dell'altopiano.
 
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