Nel 2050 il baricentro del turismo mondiale non sarà più la vecchia, cara Europa, ma l'Asia. Lo certificano due distinte ricerche diffuse in questi giorni; una del Wto e una dell'università olandese di Stenden. E' ancora presto per allarmarsi, il 2050 è lontano, però toccherà fare qualche riflessione.
 
UN MERCATO AL TRACOLLO
Nel 2013 in Europa si sono registrate 563 milioni di presenze, pari al 52% del mercato turistico mondiale. Un primato destinato a svanire nel giro di qualche decennio. Una stima del Wto prevede che entro il 2030 il vecchio continente sarà superato dall'Asia come destinazione turistica. Ancor più a lungo raggio, ma se possibile più fosca la previstone presentata oggi a Udine durante il Future Forum da Albert Postma, professore di pianificazione degli scenari presso l'European tourism future instituTe dell'università di Stenden. Per lo studioso infatti entro il 2050 il mercato turistico europeo sarà prossimo al tracollo, con una quota di mercato che scenderà al 23%. Messi così i numeri fanno paura. Ma come sempre i dati vanno interpretati e messi in prospettiva. Da soli dicono poco, o dicono cose che si possono interpretare come si vuole.

 
Per il 2050 si prevede che un abitante su due del pianeta si metta in viaggio: ovvero ben oltre 3 miliardi di viaggiatori all'anno, più del doppio rispetto al 1 miliardo e 137 milioni di turisti che lo scorso anno hanno attraversato il pianeta. Ovviamente questa massa di persone in cammino viene da Paesi che sono all'inizio della propria esperienza turistica: paesi giganteschi come Cina, Russia, Brasile, ma anche Sud Africa, Indonesia e India sono protagonisti del mercato mondiale solo da qualche anno. Ed è anche ovvio che per i viaggi scelgano destinazioni più vicine a casa che non la lontana europa. Se teniamo conto che oltre il 60% della popolazione mondiale vive in Asia ecco che il dato è presto interpretato e l'allarmismo si può, almeno in parte, ridimensionare. I turisti continueranno a venire in Europa. Ma ovviamente a livello numerico saranno di più quelli che si muoveranno in Asia, sfruttando il miglioramento generalizzato delle condizioni di vita, il maggior potere di acquisto e anche il miglioramento dei collegamenti intra-regionali. Per cui non c'è sta stupirsi che nel 2050 l'Europa sarà relativamente marginale nel panorama mondiale del turismo.
 
UNA BUONA NOTIZIA PER L'EUROPA?
Da un certo punto di vista, considerando quel che sta succedendo nel centro storico di città come Venezia e Praga, ma anche Barcellona, questa potrebbe essere anche una buona notizia. Già oggi i centri storici di queste destinazioni sono diventati invivibili per gli antichi residenti, trasformati in parchi a tema ad uso turistico. Luoghi in cui tutto sembra pensato per coccolare il turista, mentre gli abitanti (e con loro tutte le funzioni abitative delle città) vengono espulsi verso grigie periferie che peraltro assomigliano sempre di più a quelle delle megalopoli orientali. E allora, tutto bene?

Insomma. Quel che i numeri non dicono e non possono dire è che il sorpasso dell'Asia oltre che demografico è un sorpasso in qualità dell'offerta. Hotel, ristoranti e trasporti aerei in Asia offrono standard mediamente più alti - a prezzi più convenienti - che in Europa. Secondo il giudizio (opinabile e parziale, per carità) della rivista americana Travel+Leisure, dei 20 migliori hotel del mondo solo uno si trova in Europa (a Budapest), gli altri sono nel Sudest asiatico o negli Stati Uniti. Mentre nella classifica delle 10 migliori compagnie al mondo di Skytrax l'unica europea è Lufthansa, decima. L'unico settore in cui ancora vince di gran lunga l'Europa è la ristorazione: 7 su 10 tra i migliori ristoranti del mondo sono in Europa: in vetta il pluripremiato Noma di Copenhaghen.

 
METTERSI IN VIAGGIO PER CAPIRE
Dunque? Dunque è il caso che chi lavora nel mondo del turismo si metta in viaggio, per andare un po' a vedere come lavorano dall'altra parte del mondo. E metta un po' da parte quella spocchia (molto italica) che ogni volta che si parla di viaggi ci fa dire che "l'Italia è il Paese del mondo e tutti quanti vogliono venire da noi". Saremo anche il più bel Paese del mondo, ma sul fatto che tutti vogliano venire da noi c'è da riflettere. I numeri dicono sempre più il contrario.