Dopo 7 anni di chiusura per restauri riapre il 14 ottobre il museo di storia militare di Dresda. Collocato in una struttura neoclassica, il museo vanta oggi un’ala nuova progettata da Daniel Libeskind detta The Wedge, ovvero la punta. Uno squarcio di metallo appuntito che ben simboleggia la potenza che la guerra e le armi possono avere. All’interno i cimeli sono migliaia e raccontano la storia dei conflitti, la loro evoluzione tecnologica e persino l’impatto culturale che hanno avuto sulla società civile.

Dai cannoni medievali ai famigerati V2 fino ai mezzi militari utilizzati in Afghanistan, l’excursus della collezione è pensato per far comprendere al visitatore la vita militare nel suo complesso: dalle divise ai manifesti della propaganda ai soldatini di plastica. Non mancano anche i modelli realizzati dalla stilista Vivienne Westwood ispirati alla cultura militare smitizzati in versione punk. E poi tutti quei giocattoli che, nel corso degli anni, milioni di bambini in tutto il mondo hanno usato per giocare alla guerra. Tra le sezioni più interessanti quella dedicata al ruolo degli animali, spesso misconosciuto ma essenziale: con le maschere anti gas per cavalli usate nella prima guerra mondiale alle pecore con tre zampe inciampate sulle mine utilizzate nella guerra delle Falkland, fino ai cani che trasportavano esplosivi nella seconda guerra mondiale. Più scenografica la sezione dedicata al progresso tecnologico con l’evoluzione dei mezzi di trasporto e delle armi utilizzate. Un viaggio talvolta cruento, commovente, persino comico visto con gli occhi di oggi. La visita è un’esperienza che conduce alla riflessione, sperando che il museo non allarghi ancora la collezione con i cimeli delle guerre future.