E pensare che nel 1990 era solo 39a. Per il secondo anno consecutivo, a vincere l'annuale classifica sulla qualità della vita realizzata dal Sole 24 Ore è Milano: un primato per la metropoli lombarda e la sua provincia, una delle poche in Italia - segnalano i curatori - dove la popolazione aumenta, anzichè diminuire. A completare il podio due province che da anni si trovano ai posti alti della classifica: Bolzano e Trento. Mentre se si guarda la top ten si hanno conferme e sorprese: le prime riguardano Aosta, Trieste, Treviso, altre città abbonate ai primi posti; le seconde invece alcune altre province che hanno fatto passi da gigante: Monza Brianza (6° posto, + 17 rispetto al 2018); Venezia (9° posto, +25); Parma (10° posto, + 19). A chiudere, tristemente, il Sud: ultimi cinque posti per Vibo Valentia, Enna, Foggia, Crotone e Caltanissetta.

Sei le aree tematiche in cui si è sviluppata l'indagine: ricchezza e consumi; affari e lavoro; ambiente e servizi; demografia e società; giustizia e sicurezza; cultura e tempo libero. Sottolineiamo che classifiche e valori si riferiscono alle province e non ai singoli Comuni. 


Bolzano

Come Touring non possiamo non considerare attentamente la terza e la sesta area tematica. La terza è quella dedicata ad ambiente e servizi, molto sfaccettata a dir la verità: tra gli indicatori, troviamo la percentuale di raccolta differenziata di rifiuti, la qualità dell'aria, l'offerta del trasporto pubblico, il consumo di farmaci, il numero di medici. In generale, la top ten vede alcune conferme rispetto alla classifica complessiva ma anche numerose sorprese: a Trento, Trieste e Bolzano, per esempio, segue Nuoro; poi, dopo Milano e Firenze, troviamo Cuneo, Sud Sardegna, Cagliari e Udine. Ben tre province sarde nella top 10, quindi. Ultima della lista, per una volta una provincia del nord: Alessandria. Ma a noi interessano soprattutto gli indicatori ambientali: per la raccolta differenziata, per esempio, troviamo ai primi cinque posti Ferrara, Treviso, Mantova, Pordenone e Parma; per la qualità dell'aria vince Massa-Carrara, seguita da Nuoro, Enna, Verbano e Aosta e Campobasso; per l'indice del clima, Imperia, Catania, Pescara, Bari e Livorno. 

La sesta area tematica prende invece in considerazione la cultura e il tempo libero. Anche qui la classifica vede alcune new entry, rispetto alle città entrate in top ten: al primo posto troviamo Rimini; poi Trieste, Milano, Venezia, Aosta, seguite da Firenze, Roma, Livorno, Cagliari e Bologna. Il capoluogo sardo si presenta in un'ottima forma: +24 posti nella classifica generale rispetto all'anno scorso, con un onorevole 20° posto finale (nel 1990 era 61a...). In generale, abbastanza bene soprattutto il centro, male il sud (Crotone, Agrigento ed Enna agli ultimi tre posti), nord così così (con molte province rimaste ancora indietro rispetto ad altre confinanti: Cuneo, Lodi, Rovigo, Pavia, Asti, tanto per nominare quelle molto in fondo alla classifica). 

Tornando alla cultura, interessanti gli indicatori spacchettati, per esempio quello della "densità dell'offerta culturale", ovvero il numero di spettacoli ogni 10 kmq: dopo Milano e Monza Brianza, seguono Trieste e Napoli, che battono Roma al quinto posto. Mentre come numero di mostre ed esposizioni (ovvero numero di mostre ogni 1000 abitanti) vince Aosta, seguita da Ancona, Venezia, Perugia e Trieste. Ancora, le librerie, contando il numero ogni 100.000 abitanti: vincono Massa Carrara e La Spezia, a dimostrare una grande vivacità in quell'angolo di Paese, seguite da Rimini, Savona e Siena. 


Aosta

Il Sole 24 Ore analizza anche il confronto a trent'anni dalla prima analisi, nel 1990. Ed evidenzia alcune costanti molto evidenti: "province dalla forte identità sociale, gratificate dall'ambiente naturale e dal tesoro del turismo di montagna, con una solida tradizione amministrativa, lungimiranti nel cogliere i valori emergenti della sostenibilità ambientale". Ne sono prova Bolzano, Trento, Belluno, Sondrio, Aosta, tutte nelle prime posizioni nel corso degli anni. A volte anche l'autonomia contribuisce a performare meglio, come dimostrano Trieste e Gorizia, anche loro sempre nelle parti alte della classifica. Mentre dall'altra parte il Mezzogiorno continua a essere in ritardo: "per 15 volte" scrive il Sole 24 ore "all'ultimo posto in classifica si è trovata una provincia della Sicilia, la regione delle occasioni mancate, con la risorsa immensa dell'autonomia che è degenerata in grande spreco".