Dov'è finito il "Salvator Mundi"? Attribuito a Leonardo da Vinci e venduto da Christie's a New York a un giovane principe saudita per 450 milioni di dollari, avrebbe dovuto costituire il gioiello del nuovo Louvre di Abu Dhabi, ma dal novembre 2017 il quadro è letteralmente scomparso dalla circolazione. Nessuna notizia, nessuna traccia, mentre sulle colonne del New York Times si apprende che dalle indagini a tappeto tra New York, Parigi, la Svizzera e le sabbie degli Emirati non si è arrivati a nessun elemento concreto che possa condurre al suo ritrovamento.
"Una persona a conoscenza dei dettagli della vendita ha detto che avrebbe dovuto essere spedito in Europa una volta concluse le operazioni di pagamento". Il NY Times cita la restauratrice Dianne Modestini dell'Institute of Fine Arts della New York University il cui lavoro sulla tela ha portato all'attribuzione. L'esperta – si legge nella traduzione dell’Ansa - ha detto di aver saputo dal collega svizzero Daniel Fabien che una società di assicurazione gli aveva chiesto di esaminarlo a Zurigo lo scorso autunno in vista di un'ulteriore spedizione. L'esame tuttavia fu cancellato. Fabien non vuole parlare e la Modestini ha detto che a quel punto "la pista è diventata completamente fredda".
Il Salvator Mundi, uno dei meno noti dei 20 dipinti superstiti attribuiti a Leonardo da Vinci
ORIGINI E STORIA DI UN CAPOLAVORO MISTERIOSO
Il Salvator Mundi è uno dei meno noti dei 20 dipinti superstiti del maestro del Rinascimento italiano, di cui l'attribuzione è rimasta a lungo incerta. Ritenuto distrutto, il Salvator Mundi è stato riscoperto nel 2007. Dopo il restauro all'Institute of Fine Arts della New York University è andato all'asta nel novembre 2017 presso Christie’s a New York: ad aggiudicarselo il Dipartimento di Cultura e Turismo di Abu Dhabi. Che avrebbe dovuto esporlo al Louvre Abu Dhabi a partire dal 18 settembre 2018.
 
Risalente al 1500 circa, è un olio su tela raffigurante una figura a mezzo busto di Cristo come Salvatore del Mondo, rivolta verso lo spettatore, e vestita con una morbida tonaca azzurra e cremisi. La figura tiene un globo di cristallo nella sua mano sinistra mentre solleva la destra in segno di benedizione. Si ritiene che questo eccezionale lavoro sia contemporaneo sia alla Gioconda che alla Belle Ferronnière.
 
Di questo intricato giallo che coinvolge oligarchi russi, sceicchi ed ereditieri nemmeno gli staff del Louvre di Parigi e di Abu Dhabi, che avrebbe dovuto esporre la tela già dal settembre scorso, sono riusciti a sciogliere qualche nodo. L’anno delle celebrazioni leonardiane ha il suo mistero, uno dei tanti che aleggiano intorno alla figure e alle opere del genio da Vinci.

 

ARTICOLI CORRELATI
Il 2019 è l'anno di Leonardo da Vinci: a cinquecento anni dalla morte, il grande genio rinascimentale viene celebrato con un ricco calendario di eventi. L'occasione giusta per ripercorrere le sue orme, nei luoghi dove visse e realizzò i suoi capolavori, ma anche partecipando a uno spettacolo e visitando una mostra. Ecco tutti i nostri articoli dedicati a Leonardo in quest'anno "speciale".

Leonardo da Vinci: gli eventi e le mostre in Italia per celebrare i 500 anni dalla morte
Leonardo da Vinci: i film e gli spettacoli per celebrare i 500 anni dalla morte
Leonardo da Vinci: gli eventi e le mostre in Europa per celebrare i 500 anni dalla morte
- Dove vedere le opere di Leonardo da Vinci in Italia
Dove vedere i dipinti di Leonardo da Vinci nel mondo

- A Milano, un ciclo di incontri Touring dedicato a Leonardo da Vinci