Dal prossimo 15 settembre anche in Italia entra in vigore il contrassegno disabili europeo: un tagliando rettangolare azzurro con in evidenza il simbolo di una carrozzina bianca su fondo blu. E, nel giro dei prossimi tre anni, gradualmente spariranno sia gli attuali contrassegni a fondo arancio sia la segnaletica che riporta la carrozzina su base arancio. Principale vantaggio del nuovo contrassegno, l'essere allineato alle norme comunitarie, garantendone perciò il riconoscimento in ogni Paese dell'Unione. Trova perciò la parola fine l'odissea di tanti disabili italiani che, in viaggio con la propria auto all'estero, si vedevano rifiutato l'accesso ai posti riservati nei parcheggi (e, ancora più spesso, erano sanzionati da agenti particolarmente solerti): un'autentica beffa per chi – spesso – non trovando nei parchi del noleggio auto adatte, si sobbarca lunghe trasferte al volante per girare il continente, per lavoro come per turismo.

La nuova norma, con colpevole ritardo perché la normativa comunitaria in materia risale al 1998, cancella una volta per tutte un autentico nonsenso burocratico: a ostacolare per oltre un decennio l'adozione del contrassegno azzurro, infatti, è stato il Garante della privacy che contestava la presenza sul tagliando delle generalità del titolare, di fatto rese pubbliche nonostante in realtà siano riportate sul retro del documento. Una silenziosa battaglia legale proseguita per anni che – come denunciato più volte anche dal Touring – ha avuto come unico risultato di penalizzare i viaggi all'estero di chi, spesso, non ha alternativa all'uso della propria auto, opportunamente modificata.

Modesto risarcimento per il ritardo, il Dpr che ha legittimato il contrassegno europeo prevede pure che il tagliando debba essere esposto una sola volta sul parabrezza (diversamente da quanto imposto da alcuni Comuni italiano che controllano gli accessi alle Ztl con telecamere) e che nei parcheggi a pagamento si può sostare gratis se gli spazi riservati ai disabili sono già occupati o indisponibili.