Voglia di un'escursione alpina? In quest'articolo vi proponiamo dieci escursioni facili e panoramiche in PiemonteDall'Ossola al Canavese passando per il Biellese, poi le valli di Lanzo, di Susa e del Pellice fino alle sconosciute e selvagge valli cuneesi, ecco dieci passeggiate facili dove fare trekking anche con tutta la famiglia (sempre che la famiglia abbia voglia di camminare!). Segnalateci le vostre preferite e altri suggerimenti sulla nostra pagina Facebook.
 
1. ALPE VEGLIA, OSSOLA (VB)
Raggiunto San Domenico (1420 m), in Ossola (val Cairasca, 12 km da Varzo), si continua su una stradicciola asfaltata fino a Ponte Campo (1320 m). Qui si attraversa il torrente Cairasca e si prosegue dritto per la strada sterrata. In lenta salita si attraversa un bosco di larici, e si raggiunge la sbarra, che limita l'accesso ai soli mezzi fuoristrada autorizzati. Si sale lungo la strada con diversi tornanti, dominando la stretta gola della val Cairasca. Raggiunta la cappella del Groppallo (1723 m) si prosegue in falsopiano costeggiando la forra del torrente. Poco più avanti si raggiunge un muretto in sasso con una croce che segna l'ingresso dell'Alpe Veglia (area di sosta con alcuni tavoli e panche in legno): la stretta e angusta valle lascia il passo a una verde piana racchiusa da cime, tra cui primeggia il Monte Leone. Siamo in un magnifico parco naturale protetto. Da qui partono vari sentieri: verso destra si raggiungono gli abitati di La Balma e Cornù; verso sinistra ci si dirige verso Cianciavero, Aione, Ponte e Isola.
2. LAGO VANNINO, VAL FORMAZZA (VB)
Si deve raggiungere Valdo (1274 m), in val Formazza; qui si posteggia l'auto e si prende la seggiovia Sagersboden. La pista per il lago Vannino parte a destra (indicazioni). Dopo un primo tratto piuttosto faticoso la salita si fa più dolce: si costeggia il torrente, si incontrano alcune palestre di roccia sulla destra, si ammira una grandiosa cascata e infine si giunge  al rifugio Margaroli (2194 m, tel. 0324.63155), che sovrasta lo specchio del lago Vannino.
3. BOCCHETTA DI RIMELLA (O DI CAMPELLO), VALSESIA (VC)
Da Varallo, in Valsesia, si imbocca la strada della val Mastallone e si raggiunge Rimella (1300 m). Da qui si sale ancora in auto alla bella frazione di San Gottardo (da non perdere la chiesetta e varie rustiche case) e si prende il sentiero che si stacca a sinistra e che porta alla località detta Posa dei morti 1395 m. Si prosegue e si raggiunge l'Alpe Selletta 1447 m, posta sulla dorsale sopra il borgo di San Gottardo. Usciti dal bosco ci si trova sulle praterie che ricoprono tutto il versante occidentale della valle. Superate la baite in sasso di Van 1470 m e Versch 1525 m e alcuni ruscelli che scendono dal Pizzo Blatte, si arriva all'Alpe Pianello, dove si trova la Baita Città di Borgomanero a 1796 m di proprietà del Cai di Borgomanero (cai-borgomanero.it). Il sentiero continua a salire a monte della baita e arriva alla Bocchetta di Rimella o di Campello m 1924 m (ore 2). Dal valico ampio panorama sul monte Rosa e sulla sottostante valle Strona. Volendo scendere dal passo si raggiunge il paese di Campello Monti (1305 m), in cima alla Valle Strona.
4. MONTE BARONE, VAL SESSERA (BI)
Da Borgosesia si raggiunge Crevacuore, in val Sessera, ormai nel Biellese, e si prosegue per Pray e Coggiola. Da qui parte una strada di montagna che sale ripida fino all'Alpe di Noveis e a Viera. Da Viera finalmente si arriva alla località Le Piane (parcheggio). Da Le Piane parte il sentiero per il Monte (e rifugio) Barone. Un tratto nel bosco precede un selvaggio vallone tra il Monte Gemevola e la Punta Pissavacca; si percorre il vallone in piano e poi in salita portandosi al rifugio Forestale. Si continua a salire lungo la dorsale erbosa avendo per meta il rifugio Monte Barone, ancora lontano. Superato un tratto a gradoni rocciosi attrezzato con funi, si giunge al rifugio 1587 m. Si continua a destra del rifugio, su sentiero molto ripido, fino a raggiungere una sella da cui parte il crestone est che porta alla cima (2044 m, ore 3). Dalla vetta il panorama è grandioso (è la cima più panoramica di tutto il Biellese).
5. UJA DI BELLAVARDA, VAL DI LANZO (TO)
Dopo la parrocchiale di Cantoira, in val Grande di Lanzo, si stacca sulla destra della provinciale una carrozzabile (indicazioni per Lities-Vrù. Si seguono i cartelli per Lities (1143 m) e, raggiunta una chiesetta, si parcheggia l'auto nel vicino piazzale. Qui si imbocca un sentiero segnalato che sale fra le case e poi in una valletta all'interno di una faggeta. Superati due torrentelli si raggiungono le baite di Gias Lavassè (1552 m) e si continua verso destra attraverso bei pascoli, superando altri alpeggi. Raggiunta la chiesetta di S. Domenico (1772 m) si sale per un ripido sentiero puntando agli alpeggi sovrastanti. Lo spallone erboso porta agli Bellavarda Inferiore (1908 m) e Superiore (2040 m). Oltre queste baite si scende a destra per alcuni metri sotto la cresta, si superano alcune placche rocciose e, ripresa la cresta in breve si raggiunge la croce posta in cima alla Bellavarda (2345 m, ore 3.30). L'Uja di Bellavarda è una delle montagne più frequentate delle Valli di Lanzo per lo splendido panorama (sul gruppo del Gran Paradiso, sul Monviso e sulle Alpi Marittime) che si può ammirare dalla sua cima, come dice lo stesso toponimo.
6. ROCCIAMELONE, VAL DI SUSA (TO)
Montagna simbolo della Val di Susa, a forma di piramide appuntita, si raggiunge da Susa salendo con l'auto, su strada sterrata, fino alla località La Riposa (ex-forte, 2205 m). Da qui si imbocca il sentiero che risale un ripido costone; aggirando quindi una bastionata rocciosa, si raggiunge il rifugio Ca' d'Asti (2854 m), dove è consigliabile pernottare (prenotazioni al custode, tel. 0122.33192). Da qui, di buon mattino si sale alla Crocetta (3306 m) dove si passa dal versante Sud a quello Est. Si raggiunge un ultimo risalto sotto la vetta, che viene superato con alcuni tornanti; in quest’ultimo tratto, se il terreno è scivoloso, occorre procedere con prudenza: alcune corde fisse consentono di avanzare in sicurezza fino in cima. Sulla vetta statua (3538 m) in bronzo della Madonna. Nel medioevo era ritenuta la vetta più alta d'Italia. Panorama grandioso sulla valle di Susa e sulle Alpi Graie.
7. COLLE DEL SOMMELIER, ALTA VAL DI SUSA (TO)
Da Bardonecchia, in alta valle di Susa, si sale con l'auto su strada asfaltata fino alla frazione Rochemolles; da qui si prosegue su strada sterrata per 7 km fino al rifugio Scarfiotti (2165 m; tel. 0122.901892). Il sentiero a piedi, che segue per gran parte la strada sterrata, è assai lungo (circa 12 km), con un dislivello di 800 m. Si passa vicino a una cascata e si arriva al primo pianoro, detto Pian dei morti, dove spesso il fischio delle marmotte annuncia il vostro arrivo. Si prosegue poi in salita raggiungendo il successivo Pian dei frati, molto brullo (circa 2700 m di quota). Una quasi infinita serie di tornanti fa guadagnare ulteriormente quota in un vasto ghiaione portandosi finalmente al valico di confine con la Francia (2993 m, 4 ore, meraviglioso panorama sulla vicina Punta Sommeiller (a destra), e sulla Rognosa d’Etiache (a sinistra).
8. RIFUGIO BATTAGLIONE GRANERO, VAL PELLICE (TO)
Da Torre Pellice si sale in auto a Bobbio e quindi a Villanova. Attraversando l'abitato di Villanova (1223 m) si incontra subito il sentiero che sale verso la Conca del Prà. Il sentiero incrocia dopo alcuni tornanti la pista forestale che parte anch'essa da Villanova. Il percorso prosegue in falso piano fino a superare il "Pis d'l'Urina" (1445 m), stupenda cascata alta circa 60 metri. Continuando sulla pista, nei pressi del colle della Maddalena, si incontrerà sulla destra il sentiero che porta direttamente alla Conca del Prà ed al Rifugio W. Jervis (1740 m).
Da qui si attraversa tutta la conca fino a toccare gli alpeggi di Partia d'Aval, prima e Partia d'Amount dopo. Da qui si continua sul sentiero di sinistra, si supera un torrente, e si raggiunge il Pian Sineive (2050 m) dove cadde un aereo americano. Il sentiero sale deciso su un costone erboso al termine del quale si arriva al Rifugio Granero (2377 m, tel. 0121.91760). Subito dietro al rifugio c'è il lago Lungo da cui ha origine il torrente Pellice. Ore 4.30
9. COLLE DEL MAURIN, VALLE MAIRA (CN)
Da Dronero si risale la valle Maira fino ad Acceglio e quindi a Chiappera. Subito dopo Chiappera si imbocca la strada a destra che risale la valle e che porta alle Grange Collet, dove si lascia l'auto. Dalle Grange Collet si prosegue a sinistra (segnavia T13) per il Col del Maurin, ignorando il sentiero di destra per il Colle di Bellino (segnavia T16). La pista segue il vecchio percorso di una mulattiera selciata. Superata una balza, il sentiero procede nel vallone raggiungendo un primo pianoro erboso e poi un secondo. Dopo una nuova salita si raggiunge il lago della Sagna del Colle. Ignorati i ruderi di una grangia, si sale ancora all'interno di un stretta gola, poi si sale ripidi su terreno carsico ancora per un po' fino a raggiungere finalmente l'ampio Colle del Maurin (2641 m, ore 2.30).
10. PIAN DEL VELASCO, VALLE GESSO (CN)
Dalle Terme di Valdieri 1390 m, nell'alta valle del torrente Gesso, si imbocca la "gippabile" chiusa al traffico che porta al Pian del Valasco e quindi al rifugio Questa (cartelli indicatori). Dopo aver percorso in salita 5 km in circa 1 ora e 30 in parte sulla "gippabile" e in parte sul vecchio sentiero reale di caccia si raggiunge il piano superiore di Valasco (1814 m) dove sorge il rifugio Valasco. L'edificio, dall'architettura caratteristica (a pianta quadrata con due torrette, sembra un fortino) era utilizzato un tempo dai Re d'Italia come casa per ferie e base per le battute di caccia; sorge su un ampio pianoro alluvionale in mezzo a un'interessante torbiera d'alta quota, in una zona ricca d'acqua e di laghi. Qui si può pernottare e anche pranzare (tel. 0171193 5229) gustando i piatti tipici della tradizione occitana.
Buone camminate!