L'evoluzione che hanno subito le antiche storiche racchette da neve in legno e corda trasformate in ciaspole di plastica ha determinato nel tempo un'esplosione di appassionati di tale pratica. E il motivo c'è. Per esperienza personale dobbiamo dire che procedere con le vecchie racchette poteva essere problematico, anche perché il modo di fissare la racchetta allo scarpone non era per niente pratico. Con le ciaspole è cambiato tutto. Avendo un attacco simile a quello degli sci sono più facili da montare sotto gli scarponi e si procede meglio sulla neve. Da prodotto semi-artigianale si è passati a un prodotto industriale facilmente reperibile in tutti i negozi di articoli sportivi a prezzi contenuti.
Il boom delle ciaspolate è poi dato da altre concause: si cammina lontano dalla folla e si fa attività sportiva a costo zero, senza dover sostenere i costi degli impianti o delle piste. Normalmente poi chi fa uso delle ciaspole è colui che non sapendo sciare ha trovato finalmente un modo alternativo per muoversi sulla neve a contatto con la natura invernale per ammirare paesaggi quasi incontaminati.
 
Una volta acquistate le ciaspole e gli indumenti adatti, caldi, soprattutto, occorre completare l'attrezzatura con l'ARTVA, la radio ricetrasmittente che permette di essere localizzati in caso di sepoltura da valanga. Infine occorre scegliere dove andare. Gli itinerari da compiere con le ciaspole sono innumerevoli e molti non fanno altro che ripercorrere in abiti invernali le escursioni estive, badando a non esagerare nei dislivelli, specie se si è principianti. La differenza fondamentale rispetto al percorso estivo, al di là delle temperature decisamente diverse, è data dal pericolo delle valanghe: alcuni itinerari di fondovalle, anche se pianeggianti, possono essere infatti soggetti a scariche di slavine dai valloni laterali per cui è sempre opportuno consultare il bollettino valanghe dell'area interessata dalla escursione.
 
Tanto per cominciare elenchiamo ora dieci itinerari facili e panoramici per chi vuol ben iniziare a ciaspolare, premettendo ovviamente che si tratta di alcune delle innumerevoli proposte possibili sulle Alpi.

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IN VALLE D'AOSTA E PIEMONTE
A Cogne (AO)
Nella valle della Dora Baltea gli itinerari di grande soddisfazione sono tanti: in val Veny, in val Ferret, in val Grisenche, in val d'Ayas e in valle di Gressoney, ma qui proponiamo un percorso in valle di Cogne, nel cuore del parco nazionale del Gran Paradiso. Da Cogne si raggiunge in auto la frazione Valnontey (1666 m) e da qui si risale in ciaspole l'omonima valle costeggiando la pista di fondo senza calpestrla, fino a Valmiana (1729 m). Il dislivello è minimo (50 m) e tra andata e ritorno ci si impiegano due ore circa. Lo abbiamo scelto perché più di tanti altri percorsi nei boschetti e nelle radure si possono osservare facilmente gli animali selvatici al pascolo. La possibilità di incontrare stambecchi maschi non è così rara, specie tra inverno e primavera e osservare le pareti assolate esposte a sud potrà svelare la presenza di grandi uccelli in volo veleggiato, come l’aquila reale e il gipeto.
In valle Varaita (CN)
Da Costigliole Saluzzo si risale la lunga valle percorsa dal torrente Varaita superando Sampeyre, fino alla borgata Castello di Pontechianale a quota 1550 circa. Da qui si imbocca il sentiero per il rifugio Bagnour e il Lago Bagnour (2017m), proseguendo fino al Lago Secco (1890 m). Si cammina in totale per 4 ore percorrendo 7 km e attraversando il celebre bosco dell'Alevè a pino cembro che costituisce forse la più estesa cembreta d'Europa.
In Valsesia (VC)
Dalle case di Alagna Valsesia (1191 m) si imbocca il sentiero che dalla frazione Riale risale nel bosco di abeti la val d'Otro. Una volta superato in un'ora il ripido pendio boscoso si riesce sul terrazzo glaciale di Otro, disseminato di case walser delle frazioni Dorf e Scarpia. Si continua a salire fra radi larici fino a raggiungere l'alpeggio di Pianmisura a 1861 m. Gran panorama sul monte Tagliaferro e, sul lato opposto, sul Corno Bianco. Il dislivello è di circa 700 m, la lunghezza di circa 7 km. Tra andata e ritorno occorrono circa 5 ore.
IN LOMBARDIA
In val Seriana (BG)
Ecco un itinerario comodo per i milanesi. Siamo sulle Alpi Orobie, nella Bergamasca, a Zambla Alta (a 96 km da Milano), frazione di Oltre il Colle. Si sale fino alla località la Plassa (1150 m), dove vi erano gli antichi impianti di sci, e da qui, lasciata l'auto, si sale seguendo il sentiero n. 221 fino al rifugio Capanna 2000 (1982 m), posto ai piedi del massiccio del Monte Arera (2512 m) in posizione panoramica e soleggiata. Tra andata e ritorno ci vogliono circa 6 ore.
In Valfurva (SO)
Da Santa Caterina Valfurva si risale la val Cedech fino al parcheggio del rifugio dei Forni (2200 m).
Da qui si imbocca il sentiero alto che porta al rifugio Pizzini utilizzato d'estate dagli escursionisti come alternativa alla strada gippabile. Grandiosi panorami sulle cime del gruppo Ortles Cevedale (Pizzo Tresero, Palon de la Mare ecc.) e sul ghiacciaio dei Forni. Occorrono circa 7 ore tra andata e ritorno.
A Livigno (SO)
S'imbocca a sud di Livigno, nei pressi della chiesina della Tresenda (1890 m) , la pista che si inoltra in un bosco di larici e poi di pini cembri e mughi: ampio panorama in lontananza sulla destra, oltre la Valle della Forcola, sul Gruppo del Bernina. Si arriva fino all'alpe delle Mine (2156 m). Andata e ritorno in ore 3.30.
IN TRENTINO-ALTO ADIGE
In val di Non (TN)
Una ciaspolata nel gruppo delle Maddalene, nel Trentino settentrionale. Si risale la val di Non in direzione del passo delle Palade raggiungendo il parcheggio sulla destra dopo la prima galleria che collega la Val di Non alla Val d’Ultimo. Dal parcheggio si imbocca la pista forestale che sale nel bosco fino ad incontrare il segnavia n. 26 che in breve raggiunge la Malga di Lauregno. Seguendo poi il segnavia n. 114 si raggiunge la Malga Castrin e successivamente la Malga di Cloz e quella di Revò. La pianeggiante pista forestale con segnavia n. 8 riporta alla Malga di Cloz e torna al parcheggio. L'itinerario lungo circa 9 km è ricco di posti di ristoro presso le malghe, anche d'inverno.
In caso di neve non assestata il tratto Malga Castrin – Malga di Cloz può essere pericoloso per la caduta di valanghe. In inverno con le racchette da neve si consiglia di scendere al parcheggio dopo aver raggiunto Malga Castrin e da qui imboccare la sicura forestale che porta alla Malga di Cloz.
All'alpe di Siusi (BZ)
Da Compaccio con il bus (linea 11) ci si porta a Saltria. Da Saltria (1679 m) si segue il sentiero in direzione Tirler raggiungendo la Malga Tomaseth e la Malga Christ al Rifugio Sasso Piatto (2301 m). Per il ritorno si può scendere al Rifugio Zallinger e via Tirler si rientra Saltria, dopo 5 ore di cammino. Panorami mozzafiato sui gruppi dello Sciliar, Sassolungo e Sassopiatto.
IN VENETO
Alle Cinque Torri (BL)
Le Cinque Torri è un itinerario classico di circa 3 ore che si può intraprendere prendendo, partendo da Cortina d'Ampezzo, la seggiovia delle Cinque Torri, che parte da Bai de Dones e porta fino al Rifugio Scoiattoli a 2260 m. Da qui si continua a sinistra verso la Torre Inglese, si supera la galleria costituita dalla Torre Quarta Alta e dalla Torre Quarta Bassa, e dopo la frana del monte Averau si superano le Torri e si raggiunge il Rifugio Cinque Torri (2137 m). Da qui si scende a Cian Zopè, che porta alla strada del passo Falzarego. Dalla strada del passo si può raggiungere il parcheggio di Col Gallina con il bus.
IN FRIULI-VENEZIA GIULIA
Nella valle di Ampezzo (UD), in Carnia
Ecco un percorso molto panoramico e facile: si parte da Sauris di Sopra (1362 m) e si sale al Monte Cavallo fino località Beinte; si ritorna sui propri passi per scendere in paese passando per Malga Ruke; da qui si scende a Sauris di Sotto (1212 m) lungo la pista di fondo.