Maggio, giugno, luglio sono i mesi ideali per ammirare i fiori della montagna; basta fare quattro passi su un sentiero che sale in quota per fare "incontri" spettacolari. Certo, più è lunga l'escursione-trekking e più ambienti si toccano con il risultato di incontrare sempre specie caratteristiche delle diverse zone. Ma ovviamente in una escursione più di tanti fiori non si riescono a osservare. Per vederne e conoscerne tanti, se si ha questa passione e interesse, non c'è niente di meglio allora che visitare un giardino botanico alpino.
Ve ne sono diversi dislocati sull'arco alpino, dalla Valle d'Aosta al Friuli-Venezia Giulia. Vediamoli insieme.
 
1 - GIARDINO BOTANICO ALPINO SAUSSUREA. AL MONT FRETY (MONTE BIANCO, AO)
Il Giardino botanico alpino Saussurea è il giardino più alto d’Europa; infatti sorge a 2180 m, nel Comune di Courmayeur, sulle pendici del Monte Bianco in località Pavillon. Vi si giunge con la Funivia del Monte Bianco alla prima stazione. I visitatori più allenati possono raggiungere il giardino anche a piedi, attraverso il sentiero n. 20 lungo circa 2,5 km. Il sentiero parte da La Palud. Il giardino, ricco di specie alpine locali e di altre aree, gode di uno scenario mozzafiato e deve il nome alla Saussurea alpina, pianta rara dei pascoli pietrosi dedicata a Horace Bénédict de Saussure, promotore della prima salita al Monte Bianco, nel 1786.

La visita delle roccere è un viaggio virtuale attraverso le Alpi e le catene montuose di tutto il mondo. Ogni pianta è identificata con un cartellino, con i nomi scientifico e volgare, la famiglia di appartenenza: giallo per le specie italiane, rosso per le specie officinali, un teschio se velenose o tossiche, bianco le piante esotiche. Le specie valdostane sono all’ingresso del giardino: la Stella alpina, il Giglio Martagone e la Centaurea di Trionfetti ne sono un esempio. La flora delle Alpi occidentali è presente con l’Anemone di Haller, quella esotica ospita esemplari del Nord-America, della penisola Iberica, dell’Euroasia ed anche dell’Emisfero australe. Due zone sono dedicate alla coltivazione delle piante officinali. Gli ambienti naturali, sono rappresentati dal pascolo alpino con le Graminacee e le Ciperacee, dagli ambienti umidi e dal macereto, fino all’alneto, un’associazione vegetale del piano subalpino caratterizzato dall’ontano verde, ed infine al rododendro-vaccinieto, le cui specie tipiche sono il rododendro e il mirtillo.
 

Il giardino è aperto dal 20 giugno al 20 settembre 2020. Il periodo di massimo splendore della fioritura va da fine luglio a metà agosto. 
 
 
2 - GIARDINO ALPINO DI CASTEL SAVOIA. A GRESSONEY SAINT JEAN (AO)
Risaliamo la Valle del torrente Lys, la prima valle del versante idrografico sinistro della Valle d'Aosta che porta ai piedi del Monte Rosa. A Gressoney-St-Jean, oltre a visitare il pregevole e minuscolo centro storico, merita una sosta il Castello Savoia, residenza novecentesca, in forme castellane, realizzata per i soggiorni estivi della Regina Margherita di Savoia, celebre alpinista dell'epoca (salì sul Monte Rosa), che amava questi luoghi.
 
Ebbene, nel parco della residenza, a 1350 m, sorge il giardino alpino Castel Savoia, che si estende su una superficie di circa 1000 mq e si differenzia dagli altri presenti in Valle d’Aosta per l’impostazione di carattere prevalentemente estetico; sono infatti privilegiate le collezioni di piante con fioriture rigogliose e pertanto molto appariscenti. Le roccere formanti le aiuole sono sistemate su un pendio ai piedi del castello e accolgono le rigogliose fioriture dei numerosi generi tra cui spiccano le Genziane, gli Eryngium, gli Iris, i Lilium ecc.
Il giardino è visitabile all'interno del percorso a Castel Savoia.
 
 
3 - GIARDINO ALPINO CHANOUSIA. AL COLLE DEL PICCOLO SAN BERNARDO (F)
Risalendo la Valle d'Aosta la strada verso La Thuile, porta, oltre alla bella località montana, ai 2188 m del Colle del Piccolo San Bernardo, sul confine di Stato. Al di là è Francia. Panorama eccezionale sul Monte Bianco, sul Rutor, la montagna della valle, e in lontananza sul Grand Combin. Oltre all''interesse archeologico offerto dai ruderi della mansio romana (proprio sul valico si può riconoscere un grande cerchio disegnato da grosse pietre infilate nel terreno: si tratta di un cromlech di origine preistorica, tipo quello di Stonehenge, databile probabilmente all'età del ferro), il Colle vanta un altro tesoro: il giardino botanico alpino di Chanousia. Fondato nell'Ottocento dall'abate valdostano Chanoux, distrutto durante la seconda guerra mondiale, ricostruito alla fine degli anni Settanta, è aperto dal 15 luglio al 15 settembre e permette ai visitatori (2.500 circa l'anno) di conoscere da vicino centinaia di esemplari di flora alpina nel giro di pochi metri quadrati.
 
Percorrendo i vialetti, si possono incontrare le diverse anime di Chanousia. Una parte ripropone le specie sopravvissute all’abbandono (Allium victorialis, Wulfenia carinthiaca, Achillea clavenae), le quali crescono rigogliose nelle loro aiuole originali. Altri angoli del giardino accolgono roccere restaurate o di nuova costruzione, nelle quali le specie sono esposte o con un criterio geografico (flora locale, dei Pirenei, del Caucaso…) o con un criterio sistematico (roccera dei Sedum e dei Sempervivum, roccera dei Dianthus…). In alcune zone del giardino infine sono stati ricostruiti alcuni ambienti tipici delle Alpi, quali la morena, il ghiaione, le rupi calcaree, la torbiera e gli ambienti umidi. Data la grande estensione del giardino, vaste aree sono lasciate a pascolo naturale.
 
Il giardino è aperto (neve permettendo) da luglio a metà settembre.
Info: www.chanousia.org.
 
 
4 - GIARDINO ALPINO PARADISIA. A VALNONTEY DI COGNE (AO)
La valle di Cogne, sempre in Valle d'Aosta, nel Parco nazionale del Gran Paradiso, conserva il quarto giardino botanico alpino della Regione (consideriamo il giardino di Chanousia valdostano anche se in realtà su territorio francese dal 1947). Si tratta del giardino alpino Paradisia, in località Valnontey, nel Comune di Cogne. Fondato nel luglio del 1955, si trova a 1700 m e prende il nome dal Paradisia liliastrum, il giglio di monte dai delicati fiori bianchi.

Il giardino ospita circa 1000 specie di piante e fiori di Alpi e Appennini, oltre ad alcuni esempi della flora di altri gruppi montuosi di tutto il mondo (Europa, Asia, America). All’interno del giardino sono stati inoltre ricostruiti alcuni ambienti montani circostanti, come la vegetazione delle zone umide, delle morene, dei detriti calcarei.
 

Il giardino è aperto per la stagione 2020.
Info: tel. 0165.749264 e www.pngp.it.
 
 
5 - GIARDINO BOTANICO MONTANO DI OROPA (BI)
Oropa, celebre luogo ove sorge l'omonimo santuario a monte di Biella, ospita anche un Giardino botanico che sorge a 1200 m nel luogo dichiarato Patrimonio dell’Umanità dall’UNESCO nel 2003. Qui sono coltivate oltre 500 specie di vegetali, sottospecie e varietà, all’interno di una superficie di 10.700 metri quadrati.

La suddivisione delle specie spontanee per ambienti rende facilmente osservabili, in un’area ristretta, gran parte della flora spontanea della Riserva del Sacro Monte di Oropa. Le collezioni di piante ornamentali alpine sono invece coltivate in roccere delimitate: in questo modo, il visitatore potrà apprezzare la diversificazione del mondo vegetale sulle varie montagne del Mondo.

Il giardino è aperto fino al 30 settembre.
Info: tel. 015.2523058 e www.gboropa.it. Disponibile un'audioguida in 10 tappe.

 
6 - GIARDINO BOTANICO MONTANO DI PRATORONDANINO. A CAMPO LIGURE (GE)
Se dalla pianura lombardo-piemotese si è diretti in Liguria lungo l'A26, poco prima del tunnel del Turchino si incontra il paese di Campo Ligure; qui si trova il Giardino botanico montano di Pratorondanino, ideato nel 1979 dal Gruppo Ligure Amatori Orchidee, allo scopo di “tutelare il patrimonio botanico“ e “divulgare a livello didattico e scientifico la conoscenza della flora spontanea italiana ed esotica”. Il luogo scelto per la realizzazione del Giardino, l’altopiano di Pratorondanino, benché situato a pochi chilometri dal mare e a un’altitudine di soli 750 m, gode di un clima particolare, che lo rende idoneo ad ospitare la flora montana. Nel 1998 la Regione Liguria ha istituito l’Area Protetta Regionale Giardino Botanico di Pratorondanino.
 
Il giardino ha un’estensione di 6000 mq: al suo interno sono stati ricostruiti alcuni tra i più significativi ambienti montani: stagni, roccere, boschi e prati; ciò consente di ospitare oltre 400 specie provenienti da tutto il mondo, alcune delle quali rare o in pericolo di estinzione. Suggestivi sentieri e piccoli ponti conducono il visitatore alla loro scoperta. Le roccere mostrano due differenti substrati, uno calcareo e uno serpentinoso; in questo modo è stato possibile ospitare una grande varietà di specie con esigenze ecologiche differenti.
 
 
 
7 - GIARDINO BOTANICO ALPINO REZIA. A BORMIO (SO)
In fondo alla Valtellina, prima dfi affrontare i tornanti del passo dello Stelvio, all'interno del Parco nazionale dello Stelvio e nel Comune di Bormio sorge il Giardino botanico alpino Rezia. Posto all'altitudine di circa 1350-1400 metri, è localizzato su terreno prevalentemente calcareo e in parte roccioso, condizioni che hanno reso necessari speciali accorgimenti per favorire l’attecchimento e lo sviluppo dei vegetali che vivono in territori di diversa altitudine e su terreni a reazione acida.
 
Nel giardino sono state create quattro sezioni (comprendenti 64 settori) entro le quali sono state riunite le piante in base alle loro caratteristiche ecologiche od utilitarie: flora del Parco nazionale dello Stelvio; collezioni fitogeografiche; collezioni sistematiche; arboreto.

È aperto al pubblico fino a fine ottobre.
Info: tel. 0342.927370 e www.stelviopark.it.

 
8 - GIARDINO BOTANICO ALPINO LE VIOTTE DI MONTE BONDONE (TN)
Il Giardino botanico Alpino Le Viotte è uno dei più antichi e più grandi giardini alpini italiani. Vi si arriva in auto seguendo la strada che da Trento, attraverso Sardagna, sale al Monte Bondone. Fu fondato nel 1938 per promuovere la conoscenza e la salvaguardia della flora alpina. Fu scelta la piana delle Viotte, a 1500 m, esposta a sud, famosa per le sue praterie ricche di fiori e ricca di acque provenienti dalla vicina torbiera.
 
Il giardino si estende su 10 ettari: il suo nucleo storico occupa circa 1 ettaro e ospita il giardino roccioso con piante alpine provenienti dai principali gruppi montuosi della Terra, ordinate secondo le montagne di origine. Una grande aiuola ospita il rabarbaro cinese, la prima pianta portata in coltivazione nel giardino. I rimanenti nove ettari comprendono laghetti, stagni, zone umide, bordure fiorite, un giardino medicinale, un orto di montagna, campi dedicati ai cereali e alle antiche varietà di piante coltivate sull’arco alpino, un arbusteto e un arboreto dedicati agli habitat prioritari dell’arco alpino e ai boschi del mondo e un percorso licheni. In totale le specie in coltivazione sono circa 1.500.
 
Il giardino è aperto. 
Info: tel. 0461.948050 e www.muse.it.
 
 
9 - GIARDINO BOTANICO ALPINO GIANGIO LORENZONI. SUL CANSIGLIO (BL)
Percorrendo l'autostrada A27 per Belluno, dopo la Sella di Fadalto ecco si distendono le acque del lago di S. Giustina. A oriente del lago si allarga il Bosco del Cansiglio, sull'omonimo altopiano, nelle Prealpi Carniche. Qui, presso il borgo di Tambre si trova il Giardino botanico alpino del Cansiglio, ideato nel 1972 dal prof. Giovanni Giorgio Lorenzoni e a lui successivamente dedicato.
 
Il Giardino si trova in una posizione centrale dell’altopiano del Cansiglio e occupa un’area calcarea di circa 2 ettari a 1000 m di quota; le aiuole si dislocano su diversi livelli, separate da prati ed alberi. L’ampio territorio in cui è inserito il giardino risulta orograficamente complesso e quindi adatto ad accogliere habitat assai diversificati, fra cui vanno ricordati gli ambienti alpini (es. firmeto, seslerieto, mugheto), la vegetazione dei luoghi umidi (es. molinieto e torbiere), le principali formazioni boschive a faggio, abete rosso e abete bianco, le piante officinali di montagna e le piante degli ambienti aridi alpini. Nel giardino vengono attualmente conservate numerose specie minacciate (Drosera rotundifolia, Rhynchospora alba, Iris cengialti) e vulnerabili (Hottonia palustris, Gentiana pneumonanthe, Menyanthes trifoliata, Cypripedium calceolus, Lilium carniolicum, Primula wulfeniana, Alyssum ovirense).

Info: tel. 0438.581757 e www.venetoagricoltura.org.

10 - GIARDINO BOTANICO CARSIANA. A SGONICO (TS)
Poco prima di arrivare a Trieste, all'altezza del Castello di Miramare si prende la strada che sale sul Carso a Sgonico. Qui si trova il giardino botanico Carsiana, fondato nel 1964, su iniziativa di alcuni studiosi ed appassionati della flora carsica. La località dove si trova il giardino è stata scelta per le sue caratteristiche naturali, che ripropongono il tipico ambiente carsico, con un’ampia dolina, pozzi naturali, e fenomeni di carsismo superficiale (quali le grize e i campi solcati). Il nome “Carsiana” venne scelto perché l’intento era quello di raccogliere e conservare le specie vegetali più significative del Carso.
 
A Carsiana si ritrovano gli ambienti più tipici del paesaggio carsico, quali la landa, la boscaglia e il sottobosco, la dolina, la vegetazione rupestre e dei ghiaioni. La dolina, grazie al ristagno di aria fresca e umida sul fondo, ospita anche specie rappresentative del Carso montano interno. Ogni ambiente è descritto con dei pannelli esplicativi, mentre per ogni specie una tabella segnala il nome scientifico, quello volgare, la famiglia d’appartenenza, e il periodo di fioritura.
L’area di provenienza delle specie corrisponde al territorio compreso tra le foci del Timavo, la valle del Vipacco, i Monti Auremiano e Taiano, e la foce della Dragogna; in questo territorio di 1100 chilometri quadrati sono presenti circa 1600 specie botaniche, e Carsiana nei suoi 5000 metri quadrati ne ospita più di 600.
 
Il giardino è aperto. Info: tel. 333.4056800 e www.giardinobotanicocarsiana.it.