La Cina corre, tanto e non basta un viaggio per afferrarla. Perché la velocità si aggiunge alla complessità di un territorio infinitamente grande e stratificato, che una sola sintesi non può raccontare fedelmente. Un francese che con gli aforismi ci sapeva fare scriveva che "nella vita non esistono che degli inizi": un pensiero che traduce meglio l'avvicinamento alla Cina. Noi iniziamo con un decalogo di esperienze imperdibili; tessere anche lontanissime tra loro, ma indispensabili per comporre un mosaico che non si vorrebbe mai vedere terminato.

1. ENTRARE IN PIAZZA TIEN AN MEN
Varcare la porta della Pace celeste e trovarsi in piazza Tien An Men non significa solo essere nel cuore di Pechino, ma percepire uno spaccato di storia dell’umanità in uno dei luoghi (se non “il” luogo) simbolo della intera Cina.  Qui Mao proclamò la Repubblica Popolare cinese dando alla piazza una simbologia ideologica che si legge nelle iscrizioni “Lunga vita alla Repubblica Popolare Cinese” e “Lunga vita all’unione dei popoli del mondo”. Anche il resto della piazza riporta in architettura il monopartitismo. Da una parte si impone il palazzo dell’Assemblea del Popolo e i musei di Storia e della Rivoluzione, mentre al centro si erge il mausoleo del presidente Mao.
2. SUBIRE IL FASCINO DELLA CITTÀ PROIBITA
Duecentomila gli operai che lavorarono dal 1407 al 1420 senza sosta per erigerla su volontà dell’imperatore Yongle. Se avessimo l’immagine da un drone potremmo vedere ricalcata la sua pianta sul modello delle case tradizionali cinesi, le siheyuan.  La Città Proibita è stata il cuore della civiltà cinese e la residenza imperiale per più di 500 anni. La fretta è cattiva alleata nella visita di questi splendidi ambienti. Quindi prendetevi il vostro tempo per godere del Palazzo dell’Armonia Suprema, della Sala dell’Armonia Perfetta, della Sala dell’Armonia Protettrice. Dalla Porta della Purezza Celeste si accede agli spazi preferiti dai regnanti Ming, mentre i Qing risiedevano nei palazzi a Est e a Ovest. Non perdete l’oasi di pace del Giardino Imperiale.
3. IMPARARE (DA SUBITO) A CONTRATTARE
Che i cinesi ci sappiano fare con l’economia ce ne siamo accorti da tempo. Ma mettere piede in Cina per la prima volta e pensare di non trattare su un prezzo, qualsiasi prezzo, è davvero un’utopia. Tantissimi i mercati, ovunque, dalle megalopoli ai piccoli villaggi rurali dove fare il proprio training. Scegliete voi la merce su cui vi sentite “forti” e partite. Se riuscite a dimezzare la base d’asta potete ritenervi soddisfatti.
4. AMMIRARE UN GIARDINO TRADIZIONALE
Scegliete voi tra il giardino Yuyan a Shangai, il Gueyuan e lo Heyuan a Yangzhou e il giardino del principe Wang a Pechino. Per i cinesi il giardino è la rappresentazione in natura di una filosofia millenaria. Tra fiori e piante curatissime vengono infatti creati dei veri e propri paesaggi in miniatura, che traducono in armonie del verde i linguaggi artistici della musica, delle arti visive, quelle plastiche e persino la calligrafia.
Se gli imperatori utilizzavano l’arte dei giardini per celebrare la propria forza e le proprie conquiste, dal III secolo a.C. iniziano a vedersi anche composizioni di letterati e funzionari. Le riproduzioni di paesaggi più suggestive si possono ritrovare tra i giardini dei Mandarini. I più ricercati sono quello Yuyan a Shanghai, il Gueyuan e lo Heyuan a Yangzhou e il giardino della villa del principe Wang a Pechino, tutti risalenti al periodo tra il XVI e il XVIII secolo.
5. AVVICINARE UN PANDA GIGANTE
È uno degli animali simbolici della cultura cinese, ed è anche particolarmente anziano. Le sue origini risalgono infatti a ben 3 milioni di anni fa e la sua provenienza sono le province sud-occidentali. Questi animali sono dei timidoni che mangiano 20 chili di rami e foglie di bambù. Per il Panda Gigante il rischio di estinzione è sempre alto, e la causa è ovviamente lo sfruttamento delle risorse da parte dell’uomo, che abbatte le foreste. Molti esemplari si possono vedere nelle riserve naturali dove lo sentirete chiamare dai locali daxiongao, ovvero “Grande Orso Gatto”.
6. SALIRE SULLA GRANDE MURAGLIA
Incredibile, enorme, non replicabile. Quanti aggettivi si sono associati alla Grande Muraglia? Tutti azzeccati. Basta contare la sua estensione: 6700 chilometri.  Ricicliamo il drone da piazza Tienanmen e dall'alto riconosceremmo il suo profilo unire da est a ovest i confini del deserto dei Gobi e il golfo di Bohai.
Fu l’imperatore Qin Shi Huang che nel processo di unificazione della Cina, nel III secolo a.C. unì anche le mura che difendevano le frontiere a Nord. Poi furono i Ming ad ammodernarne 600 km, fino ai primi segni del definitivo abbandono nell’epoca Quing. Oggi la Grande Muraglia è l’opera più visitata della Cina. Quattro le sezioni restaurate che si possono raggiungere con un giorno di viaggio da Beijing: Badaling, Juyongguan, Mutianyu e Simatai.
7. CONTARE I SOLDATI DELL'ESERCITO DI TERRACOTTA A XI'AN
Nella provincia al centro della Cina, lo Shaanxi, fuori dalla città di Xi’an, l’impatto della vista di centinaia di fila di soldati schierati è impressionante. Statue di terracotta a grandezza reale, ritraggono con minuzia i soldati a difesa della tomba dell’imperatore Qin Shi Huang, unificatore della Cina nel 221 a.C. Tre gli scavi che in momenti diversi hanno riportato alla luce oltre 8000 sculture. Per ammirarne da vicino i dettagli c’è un museo dedicato che espone alcuni esemplari.
8. VARCARE IL TEMPIO DI CONFUCIO A NANCHINO
A 270 chilometri a nord di Pechino, Nanjing (Nanchino) vive a ritmi decisamente alti, accanto al letto del fiume Yangtze. Moltissime attrazioni, moltissima gente e strade brulicanti di autobus e mezzi privati. Per prendere una pausa il consiglio è vivere due esperienze che ancora assicurano un’atmosfera tradizionale.
La prima è incamminarsi sul Monte di Porpora e Oro, sulle rive del lago Xuanwu, mentre la seconda è perdersi nel labirinto di viuzze nei dintorni del tempio di Confucio. Anche se non si può proprio definire un’oasi di quiete è sicuramente forte l’impatto con e architetture di questo edificio religioso che risale all’XI secolo.   
9. CONOSCERE L'ARTE DELLA SETA A SUZHOU
Fatelo. Non ve ne pentirete. Salite (per la prima volta?) su un risciò e chiedete di condurvi a scoprire una città disegnata da canali. Suzhou peraltro non è affatto bucolica e mostra senza pudore la sua anima intraprendente che eredita un passato di fondamentale centro di produzione della seta.
Nel XVI secolo Suzhou era il primo centro per la produzione del pregiato tessuto dell’intera Cina, attività che le ha assicurato benessere e possibilità di dare vita a tutto lo splendore che si concentra nei suoi giardini tradizionali. Il racconto di questa antica tradizione di artigianato (artistico) è nelle sale del Museo nazionale della Seta.
10. LA CUCINA CINESE IN QUATTRO MOSSE
Un universo gastronomico in cui ci si può perdere, e soprattutto in cui perdere pregiudizi e ritrosie. La varietà culinaria cinese vi lascerà davvero a bocca aperta. Piatti originali, accostamenti anche estremi e una varietà che non immaginiamo seduti in un ristorante etnico europeo. In un ideale viaggio per buongustai la prima tappa è Pechino e tutta la regione del Fiume Giallo. Focacce e spaghetti, ravioli e sfogliatine denotano una preferenza per il grano e i suoi derivati.
Lo Sichuan invece è un vero paradiso per le spezie: pepe, peperoncino e zenzero sono gli ingredienti che accendono i piatti della regione e vi faranno sudare sette camicie, riportando la vostra temperatura corporea su standard accettabili. Il pesce è invece l’alimento principe della regione di Shanghai, dove un’infinita varietà di crostacei si associano alle verdure e ai germogli. Ultima solo in ordine d’apparizione la cucina del Cantonese, che democraticamente mette nel piatto ovini, caprini ma anche serpenti, ricci, rane e uccelletti selvatici.
IN CINA CON I VIAGGI DEL CLUB
I Viaggi del Club firmati Touring Club Italiano sono viaggi esclusivi e su misura. Il Viaggio del Club in Cina -  in programma dal 16 settembre 2017 - è un perfetto compendio del paese: l'itinerario ripercorre alcuni dei luoghi decisiva della storia e della cultura cinese, a partire dalla sua fondazione fino ai giorni moderni: l’Esercito di terracotta, le grotte buddhiste di Longmen, il monastero di Shaolin, la Città Proibita.... ma il punto culminante è senza dubbio la visita del Museo del palazzo di Taipei, dove è conservato nella sua integralità il favoloso. tesoro degli imperatori cinesi. Sullo sfondo, grandiosi scorci naturalistici, con la montagna di Songshan e le schegge di giada di Guilin.
 
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