Arrivando dalla Tuscia, c’è una lunga discesa da cui ammirare l’enorme rupe di tufo, dove Orvieto si appoggia da sempre. Tufo e città che si fondono in una scenografia tipicamente umbra, che rende ancora più attraente la visita.
 
Ma che cosa vedere a Orvieto, una volta arrivati? Il Duomo è imprescindibile, ma ci sono molte altre attrazioni nella bellissima cittadina. Per esempio, sapevate che scendendo nella rupe per oltre 50 metri, lungo i gradini del Pozzo di San Patrizio, e salendo per 47 metri le scale che portano alla sommità della Torre del Moro, si percorre uno dei cammini più suggestivi d’Italia? Ci si sente protagonisti dell’antica leggenda del Purgatorio di San Patrizio, che narra della discesa negli inferi e della risalita di purificazione verso la luce: 100 metri di dislivello che ci portano alla scoperta di due dei principali monumenti simbolo della città, che ne hanno segnato indelebilmente la storia, l’architettura ed il paesaggio. C’è di che strabuzzare gli occhi una volta arrivati.

IL VIDEO
Ma prima, un magnifico video realizzato realizzato nel maggio 2020 per omaggiare la tradizione della Palombella di Orvieto, festa popolare nata al tramonto del Medioevo come ornamento della solennità della Pentecoste. Una tradizione coltivata dalla città "come esperienza di coesione e identità, rinnovata negli anni dalla collaborazione solidale e divenuta espressione del sentire contemporaneo". Il video è stato realizzato con il drone sul percorso che ogni anno, da secoli, porta la colomba dalla sommità della chiesa di San Francesco fino alla cattedrale di Santa Maria Assunta. Qui, con la collaborazione dell’Opera del Duomo, il drone è stato poi condotto all’interno della cattedrale, come avveniva in origine quando l’arrivo nel cenacolo era posto davanti al presbiterio, al centro dello spazio liturgico: una volta realizzate le dodici grandi statue, la colomba veniva accolta dagli Apostoli disposti nella navata maggiore, come oggi di nuovo accade nella visione virtuale del volo della colomba. Che poi si libra altissima fino ad abbracciare l’intera città sulla rupe.
 

Riprese video e progetto visivo di Massimo Achilli – Soprintendenza ABAP Umbria; da un’idea di Nicoletta De Angelis, Associazione “Orvieto e Medioevo”; con la collaborazione di Alessandra Cannistrà, Opera del Duomo di Orvieto, per organizzazione e testi, e di Davide Pompei, TCI Orvieto, per la comunicazione; e con la consulenza musicale del Maestro Nello Catarcia.

 

Ed ecco i luoghi da non perdere durante una visita a Orvieto. 
 
1. IL POZZO DI SAN PATRIZIO
“Quod natura munimento inviderat industria adiecit” (ciò che la natura aveva negato, procurò l'industria), ricorda l’iscrizione posta all’ingresso del Pozzo. Commissionato da Papa Clemente VII, rifugiatosi ad Orvieto dopo il Sacco di Roma, e progettato da Antonio da Sangallo il Giovane nel 1527, il Pozzo di San Patrizio è un capolavoro di ingegneria idraulica: profondo 54 metri, con le sue 248 scale distribuite in due rampe a doppia elica che non si incontrano mai, avrebbe assicurato alla città di Orvieto le riserve idriche anche durante un lungo assedio.
 
Il Pozzo cela meraviglie e segreti, come il passaggio che lo stesso Papa fece costruire, via di fuga esclusiva in caso di espugnazione della rupe. Percorrendo le scalinate solcate dal tempo, in discesa ed in salita, e dai finestroni che lasciano filtrare la luce naturale, tornano alla mente echi di vita che fu, in uno dei percorsi sotterranei più suggestivi del mondo. 
2. LA TORRE DEL MORO
Come un faro perfettamente orientato a segnare la via dei viandanti di ogni epoca, la torre civica svetta su Orvieto, caratterizza il fulcro e lo spartiacque che delimita gli antichi quartieri. Il complesso della Torre del Moro, con il Palazzo dei Sette, costituisce uno dei monumenti di maggiore interesse: fatto costruire alla fine del 1200 e collocato in posizione strategicamente centrale, servì come sede pubblica dei Sette Signori o Consoli che rappresentavano le arti.  La Torre accompagna la storia di Orvieto da secoli e la sua campana ne scandisce ancora le ore. È possibile salire sulla Torre del Moro a piedi per ammirare un panorama mozzafiato.
3. LA ROCCA ALBORNOZ
Per gli orvietani è un luogo di relax e passeggio, per tutti gli altri è la terrazza migliore per un ritratto della città. Come moltissimi fortilizi in tutta Italia, anche la rocca Albornoz di Orvieto è stata infatti sistemata a giardino pubblico. Qui si può anche accedere con un ingresso presso la stazione della funicolare. È stato poi ripristinato il camino di ronda lungo tutto il perimetro degli spalti, e si può raggiungere così la porta della Rocca, che risale alla fine del tredicesimo secolo.
4. IL DUOMO DI ORVIETO
Non si può prescindere da una visita del duomo di Orvieto, un capolavoro dell’architettura gotica italiana. La facciata è una straordinaria sintesi di architettura e arti decorative, impreziosita da ricchissimi portali e da uno splendido rosone: il prologo alla scoperta dei suoi tesori. Ma prima di accedere all'interno, meritano uno sguardo i fianchi in pietra bianca e nera: quello destro si apre nella porta di Postierla, e quello sinistro impreziosito dalla statua marmorea di Antonio Federighi, la Sibilla Eritrea.
 
Varcato l’ingresso, si percepiscono in tutta la loro grandiosità le forme romaniche del disegno primitivo, con effetti grandiosi di luce filtrata dalle lastre di alabastro. Il consiglio è lasciarsi il tempo per una visita lenta, quasi meditativa, scandita dalle vele del Beato Angelico e del Signorelli.
5. IL TEMPIO DEL BELVEDERE
Lo si trova all’ingresso della città, tra il Pozzo di San Patrizio e Piazza Cahen. Il sito non solo è una sintesi mirabile della storia antica di una intera regione ma è anche occasione per un passeggio in una zona ombrosa e verde. I ruderi del tempio vennero scoperti nel 1828, ed il sito fu esplorato tra il 1920 e il 1923. Si tratta di un tempio etrusco risalente agli inizi del V secolo a.C. e frequentato fino ai primi decenni del III secolo a.C. Sono stati rinvenuti frammenti dei decori in terracotta che lo rivestivano, mentre parte delle statue dei frontoni si possono ammirare al museo Faina.
6. LA VIA POSTIERLA
Accompagnato da porte e finestre di epoca medievale, che riecheggiano l’antico rione di San Martino, il tracciato collegava il centro religioso a porta Postierla. Incammiandosi si ha l’occasione di ammirare il complesso di San Paolo, il palazzo di Tiberio, la chiesa di San Bernardino e palazzo Buzi.
 

 
7. IL PALAZZO DEL COMUNE E LA CHIESA DI SANT’ANDREA
Il palazzo del Comune  di Arezzo risale al primo Duecento, poi fu rinnovato nella seconda parte del Cinquecento, e da sempre si pregia di una facciata con grandi e robusti arconi tipici dell’architettura tardo rinascimentale. Sulla chiesa di Sant'Andrea spicca invece uno scenografico campanile dodecagono che quasi annuncia una intricata storia del luogo sacro dove, in epoca medioevale, si stipularono alleanze e patti e si crearono vescovi e cardinali.
8. LA PIAZZA DEL POPOLO
Sul centro civile della città umbra si affacciano il Palazzo del Capitano del Popolo, in puro stile romanico e risalente alla fine del Duecento, l’ottocentesco Palazzo Bracci, la chiesa romanica di San Rocco e il cinquecentesco Palazzo dei Sette. Tra un edificio storico e una chiesa meritano una visita le tante botteghe, testimonianza della grande tradizione artigiana della città. Negozi di ceramiche, stoffe e dei noti merletti orvietani si uniscono a quelli di vasi e della ricca oggettistica in legno, anch’essa tipica della città, oltre alle gastronomie ricolme di salumi, formaggi e vini locali.
Orvieto / Getty Images
9. IL MODO, SISTEMA MUSEALE DELL’OPERA DEL DUOMO
Si chiama Modo il percorso museale che interseca i luoghi urbani legati al simbolo di Orvieto, il Duomo appunto. Il Museo dell'Opera del Duomo ha come fulcro ideale e reale la splendida Cappella di San Brizio contenuta nella cattedrale, che propone il ciclo di affreschi realizzato tra la metà del Quattrocento e l’inizio del Cinquecento da Beato Angelico e Luca Signorelli.
Il punto di partenza effettivo del percorso espositivo (li si trova la biglietteria) è invece Palazzo Soliano. Da qui si accede al complesso architettonico dei Palazzi papali con la Galleria degli Affreschi, la Sala della Maestà e tre Sale dedicate, la Sala delle Sinopie, custodi di sculture, tavole pittoriche e arredi lignei: tesori della collezione permanente. Il Modo ha anche una sede distaccata in Piazza San Giovenale, all’estremità occidentale della città, presso la chiesa di Sant’Agostino, anche sede di esposizioni temporanee.
10. I PALAZZI PAPALI
I Palazzi papali di Orvieto, dopo un radicale restauro, si presentano come un unico edificio. A ridosso dell’abside del Duomo si innalza il palazzo di Urbano IV, il primo a essere costruito. Addossato a questo c’è il palazzo di Gregorio X, più articolato rispetto al primo. Mentre completamente isolato, invece, sul lato sud, il palazzo di Martino IV. Nel Palazzo di Martino IV, ha sede il Museo archeologico nazionale, un’occasione per ripercorrere la storia della città attraverso i reperti provenienti dalle necropoli etrusche e italiche del territorio.
Orvieto, palazzo Soliano / Getty Images
INFO UTILI - ORVIETO SISTEMA MUSEO
- Info Turistiche IAT Orvieto, piazza Duomo 24, Orvieto; tel. 0763.341772; www.inorvieto.it.
- Per visitare il Pozzo di San Patrizio usufruendo di noleggio audioguide, visite guidate, servizi didattici ci si può rivolgere a Sistema Museo, presso il centro visitatori di Via Sangallo e alla biglietteria di piazza Cahen. Per info visita la pagina dedicata del sito sistemamuseo.it.
- Anche per visitare la Torre del Moro usufruendo di noleggio audioguide, visite guidate, servizi didattici ci si può rivolgere a Sistema Museo, in questo caso presso il centro visitatori di Corso Cavour 87. Per info visita la pagina dedicata del sito sistemamuseo.it.
- Conveniente Orvieto Carta Unica, biglietto integrato per visitare 11 monumenti e muoversi gratuitamente con i mezzi pubblici; info sul sito www.cartaunica.it.

 

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