Il conto alla rovescia segna meno sette. Tra una settimana esatta, lunedì 4 novembre, apre i battenti il rinnovato Museo del Duomo di Milano. E si propone come un punto di riferimento culturale che va oltre il format di “conservatorio-ripositorio” della cattedrale. «Sicuro, accogliente, bello». Così, in tre aggettivi chiave, lo definisce Angelo Caloia, economista di fama che siede dal 2008 al vertice della Veneranda Fabbrica milanese ed è il regista del progetto. «Il Duomo di Milano è un ecosistema, un luogo di eccellenza della città che chiunque visiti la metropoli non vuole – e non vorrà con Expo 2015 – perdere» sottolinea Caloia mettendo l’accento sul fatto che il Museo sia un tassello fondamentale di questo mosaico, con 27 sale e più di duemila metri quadri di spazi espositivi. Dove in questi giorni si lavora senza tregua, come documentano le immagini di Roberto Morelli, scattate nelle scorse settimane, che ci consentono di dare un'occhiata al cantiere.

L’obiettivo è far apprezzare ai visitatori, cittadini milanesi come turisti dell’altra parte del globo, lo straordinario patrimonio di storia, arte e cultura che la “fabbrica del duomo”, come la chiamano i meneghini doc, ha accumulato dal 1387, anno ufficiale di nascita della cattedrale. Tra cui spiccano due autentici capolavori che ribadiscono la lunga tradizione manufatturiera della città: il «modellone» cinquecentesco in legno del Duomo, in cui i curiosi possono anche ritrovare una facciata tardogotica dell’edificio mai realizzata (nella foto), e lo scheletro metallico originale della Madonnina, la statua della Vergine in rame dorato alta più di 4 metri, che dal 1774 veglia sulla città dalla guglia maggiore, a 108 metri d’altezza sulla piazza sottostante.

Uno spazio, quello del Museo del Duomo, completamente rinnovato che vede coinvolto anche il Touring e i suoi volontari per il Patrimonio culturale. Ogni giorno saranno presenti dodici volontari Tci nell’ambito dell’iniziativa Aperti per Voi, col compito di accogliere i visitatori. E, dopo essere entrati dal raccolto cortile di piazzetta Reale (la sala delle colonne del precedente accesso è stata trasformata in spazio per conferenze), aiutarli a orientarsi tra le sale della statuaria monumentale, con le sculture più preziose tolte dalle guglie per preservarle dalla corrosione atmosferica, giunte in questi giorni grazie all’impiego di una gru colossale. O tra gli spazi dei dedicati ai grandi dipinti che hanno segnato i momenti salienti della vita religiosa di Milano. O ancora a visitare il Tesoro, che esporrà arredi e suppellettili preziose finora custodite in cattedrale, e soprattutto a consultare l’Archivio storico digitalizzato, una miniera di documenti che custodiscono secoli di storia milanese, a partire dalla contabilità dei blocchi di marmo di Candoglia, giunti fin qui attraverso i Navigli, con cui è stato costruita l’intera cattedrale.

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