“Un turismo che valorizza il territorio a 360 gradi, promuovendo il recupero delle infrastrutture esistenti in un’ottica di scambio sociale e culturale". Il ministero delle Infrastrutture e dei Trasporti e del Ministero dei Beni e delle Attività Culturali e del Turismo, dopo l’intesa in Conferenza Stato-Regioni, vara la strategia complessiva di programmazione dello sviluppo infrastrutturale e dei trasporti “Connettere l’Italia”, e identifica gli asset strategici per lo sviluppo del Paese: città e poli turistici, al pari dei poli manifatturieri industriali.
LE INFRASTRUTTURE TURISTICHE
Infrastrutture, grandi opere, digitale, ma zoomando su un documento assai ambizioso arriviamo al punto che potrebbe essere premessa a medio termine di sviluppi positivi per il turismo e il suo indotto. Il piano infatti prevede il recupero a fini turistici di 28 Case Cantoniere pilota, posizionate in prossimità di circuiti culturali e turistici, di cammini e di ciclovie e la valorizzazione delle stazioni senza presidio mediante comodato gratuito ad associazioni no-profit. A questo si affianca l’istituzione di ferrovie turistiche mediante il reimpiego di linee in disuso o in corso di dismissione situate in aree di particolare pregio naturalistico o archeologico.
LA NUOVA MOBILITA’ ECOSOSTENIBILE E SICURA
Ma c’è di più. Infatti dal documento emergono parole incoraggianti alla voce “turismo sostenibile”. Gli intenti del ministero si fondano su una visione del Paese non più deturpabile, in un ottica del viaggio lento e consapevole: “(…) sviluppando reti infrastrutturali per la mobilità ciclo-pedonale (ad es. ciclovie) con finalità turistiche, integrate con il trasporto convenzionale (ad es. bici + treno). Una mobilità in sicurezza per i viaggiatori che si spostano a piedi e in bicicletta.
LE CICLOVIE TURISTICHE
In questo obiettivo si inserisce la realizzazione del Sistema delle Ciclovie turistiche, 6.000 km complessivi con investimenti per oltre 180 milioni di euro e il Progetto Valore Paese, Cammini e Percorsi che prevede la riqualificazione ed il riuso a fini turistico-ricettivi di oltre 300 immobili pubblici situati lungo percorsi ciclo-pedonali e itinerari storico-religiosi e 60 milioni di euro per la valorizzazione di cammini di rilevanza nazionale, come la Via Francigena e l’Appia Regina Viarum.
Per Il Touring Club Italiano e per tutte le associazioni e gli enti che credono in un rilancio del turismo valoriale sono parole che vanno nella direzione giusta. Ora viene il bello e il difficile: tradurre gli intenti in progetti tangibili, e ai costi programmati. Il TCI, anche come membro attivo di A.Mo.Do, l'Alleanza Mobilità Dolce (Vai alla nostra news dedicata), darà come sempre il suo contributo in questo senso (unico) di marcia.