La disfida è di quelle di difficile soluzione e senza possibilità di mediazioni: o sì o no. Altre strade non ce ne sono. L’oggetto del contendere è l’annunciato concerto di Lorenzo Jovanotti a 2.275 metri di altitudine, in cima al Plan de Corones, sopra Brunico. Una follia, secondo autorevoli amanti della montagna, da Reinhold Messner a Paolo Cognetti. Un gesto innovativo, secondo il cantante «consapevole che la grande impresa del nostro tempo sia quella di ripensare il nostro rapporto con l’ambiente».

Tutto nasce quando Jovanotti ha annunciato le date del suo «Jova Beach Party 2019», il tour atipico del cantante che invece che riempire stadi e palazzotti per la prima volta toccherà le spiagge italiane, da Olbia a Praia a Mare e Albenga. L’unica delle quindici date non al mare è quella prevista per il 24 agosto in Val Pusteria, appunto al Plan de Corones.

LA POLEMICA
«Non posso vietarlo, ma lo farei se potessi» ha detto senza tanti giri di parole Messner intervistato dalla Rai. «Non giudico Jovanotti come artista, non lo conosco bene ma mi sembra insensato fare un concerto in cima alla nostra montagna d'estate. Semplicemente perché non è una cosa necessaria. Se fossi l'unico proprietario di Plan de Corones, non autorizzerei mai né tantomeno organizzerei un concerto di questo tipo. Sto provvedendo a comunicare il mio disappunto alle funivie del comprensorio Kronplatz». Posizione condivisa anche dallo scrittore Paolo Cognetti, che intervistato da Repubblica ha spiegato: «Jovanotti dovrebbe fare un passo indietro, lasciare respirare la montagna e rispettare il silenzio. Pensate che impatto devastante potrebbero avere dieci, ventimila persone o ancora di più sul Plan de Corones. Stimo molto Jovanotti, sono sicuro che capirà il senso dell'appello di Messner. Un appello che naturalmente condivido. La troppa folla sta uccidendo le montagne».
Pronta la risposta di Jovanotti che in un lungo post ha spiegato: «Non discuto con Messner di montagna, non mi permetterei mai, ma sui concerti ho qualcosa da dire e il nostro progetto per l'estate è serio, accurato e soprattutto nuovo, realizzato con criteri ambientali che oggi non sono solo possibili ma anche importanti da mostrare al pubblico, soprattutto a un pubblico come è il mio, sensibile ai temi chiave del presente». Il cantante – il cui tour estivo ha il pieno appoggio del Wwf – ha aggiunto: «Le cose si possono fare anche bene, e la montagna non ha più diritti di un bel prato a Woodstock o di una spiaggia a Rimini o del Circo Massimo, gli ambienti vanno rispettati sempre, non solo il giardino intorno a casa propria. Non è solo un sogno realizzabile, è anche opportunità di nuovi lavori e di trasformazioni, di prospettive di rinascita di un paese che pare imprigionato nei no, nei vedremo, nella difesa di piccoli personali privilegi e corsie preferenziali».
Va detto che la polemica di Messner sembra un po’ ideologica. Questo considerato che proprio a Plan de Corones l’alpinista ha costruito uno dei MMM Corones, il sesto tra i suoi musei dedicati alla montagna: un edificio (anche) di cemento progettato da Zaha Hadid con grandi aperture sulle vallate circostanti, immense finestre scavate nella roccia. Non proprio una struttura che non si nota in quel contesto. Ma non solo, come ammettono gli stessi gestori degli impianti di risalita il Plan non è nuovo a ospitare grandi eventi.
 

 
«La scelta dell'artista di esibirsi in cima a Plan de Corones non è stata casuale, ma proprio dettata dal fatto che esistono già tutte le infrastrutture necessarie per lo svolgimento della performance senza compromettere l'equilibrio tra tecnica e natura che caratterizza questa montagna» ha spiegato Andrea Del Frari, direttore Skirama Plan de Corones parlando alla Rai. Per la stagione invernale i 26 impianti di risalita del Plan de Corones, tra cui 21 cabinovie, hanno una capacità oraria di 71.200 persone ogni ora, molte di più di quelle previste per in concerto di Jovanotti.
Non solo: negli anni il Plan de Corones è stato già teatro di numerosi eventi di massa, mon da ultimo il concerto qualche settimana fa di Tom Walker che si è esibito davanti a oltre 10mila persone. Mentre nel 2010 la cronoscalata per il Giro d’Italia aveva richiamato sui tornanti che vanno al Plan de Corones e in cima oltre 100mila persone. E sempre in tema di concerti, già nel dicembre 1997 Zucchero aveva aperto la stagione invernale con un concerto che aveva raccolto oltre 20mila persone. Una vera disfida all’ultima nota, o all’ultimo silenzio, a scelta.

E voi, che cosa ne pensate?