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Nella bolletta non paghiamo solo la “materia prima”. E l’uso di fonti rinnovabili contribuirà, a regime, a contenere i costi

Come si forma il prezzo dell’energia?

5 Maggio 2023
Quest'articolo è frutto della partnership tra Touring Club Italiano e Sorgenia, la prima "green-tech energy company" italiana. 
Touring e Sorgenia lavorano insieme, forti della convinzione che l’innovazione tecnologica e un nuovo modo di vivere l’energia siano strumenti fondamentali per tutelare l’ambiente e costruire un futuro migliore. Sorgenia affianca l’associazione nell'iniziativa Aperti per Voi, offrendo sconti e agevolazioni riservati ai soci Touring e agli utenti registrati a questo sito: per maggiori info basta cliccare qui

 
 
Testo di Pierfilippo Di Peio
Managing Director Supply & Trading di Sorgenia
 
Ciascuno di noi, periodicamente, paga la “bolletta della luce”. E siamo abituati a pensare che si tratti solo del corrispettivo dell’energia che consumiamo. In realtà il costo della “materia prima” rappresenta solo un quota del costo totale che, a seconda delle condizioni di mercato, storicamente per i clienti residenziali è variata mediamente tra il 30 e il 60% (con punte dell’80% nel 2022) della cifra finale. Il resto è costituito da oneri di sistema, costi di trasporto e tasse.

Il prezzo della “materia prima” è influenzato principalmente dall’andamento sui mercati internazionali delle quotazioni di gas e crediti d’emissione di CO2. Prezzi che variano in funzione della dinamica di domanda e offerta, delle condizioni meteorologiche e della situazione geopolitica, come ci ha insegnato la crisi ucraina. Dato che in Italia buona parte della produzione è realizzata con impianti termoelettrici a gas, il costo risente del prezzo del combustibile più utilizzato (il gas appunto) e del costo per compensare le emissioni di CO2 generate.

La transizione energetica, con il passaggio a fonti rinnovabili avrà conseguenze importanti, anche dal punto di vista dei prezzi: la crescita del numero di impianti fotovoltaici ed eolici consentirà all’Italia di svincolarsi sempre di più dall’acquisto del gas estero e dei crediti di CO2 per la produzione di energia elettrica e quindi di non dover più dipendere da un mercato volatile e spesso soggetto a tensioni, che si traducono in un incremento dei costi. La transizione è però un processo molto complesso che non riguarda solo la realizzazione di nuovi impianti produttivi, ma richiede anche una serie di investimenti in termini di reti e infrastrutture strategiche. L’utilizzo di fonti rinnovabili come sole e vento non è programmabile, quindi non è possibile far coincidere il momento. della produzione con la domanda da parte dei consumatori. Occorre realizzare sistemi di accumulo, come le batterie, e potenziare la reti di trasporto per far sì che l’energia che sarà prodotta sempre più in maniera decentrata arrivi ai consumatori.

Già oggi, in nome del rispetto dell’ambiente e della natura, molte persone sono disposte a spendere un po’ di più per acquistare prodotti bio o realizzati in maniera sostenibile. In futuro dovremmo sviluppare la stessa sensibilità anche nei confronti dell’energia. Perché anche la domanda e il comportamento dei consumatori hanno un ruolo fondamentale nella transizione energetica attraverso, ad esempio, la scelta di un fornitore green, oppure cercando di consumare meno grazie alla razionalizzazione dei consumi e a interventi di efficientamento delle nostre case o, infine, diventando produttori di energia, magari condividendola in una comunità energetica.
 
INFORMAZIONI
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