Mondovì, oltre 22mila abitanti, è la quinta cittadina per numero di residenti della provincia di Cuneo. Molto gradevole, presenta un abitato in pianura, Breo, e un altro sul colle sovrastante che si chiama Piazza ed è il più antico. I due centri sono uniti, alla parti di altre diverse città italiane come Bergamo o Biella, da una funicolare. Quella di Mondovì è modernissima e ha sostituito dopo diversi anni di oblio l’antica, dei primi del Novecento.
Ma come si chiamano gli abitanti di Mondovì? Non certo Mondoviani o Mondovesi… Si chiamano Monregalesi. Il loro nome, che è stato adottato anche dalle valli che si dipartono dal borgo e risalgono le montagne, deriva dal Monte Regale o meglio Mons Regalis, antico nome della città.

CHE COSA VEDERE A MONDOVÌ
Diversi monumenti – siamo nel regno del barocco piemontese, qui rappresentato dall’architetto Francesco Gallo - sono da visitare. Nella parte alta, Piazza, sulla scenografica piazza Maggiore, circondata da case originarie del XV-XVI secolo, si notano diversi palazzi storici, come il palazzo di Città con decorazioni blu cobalto e il palazzo Fauzone di Germagnano, dove ha sede il Museo della Ceramica (punta di diamante dell'artigianato monregalese dai tempi di Napoleone). Poco lontano la chiesa della Missione, il Duomo dedicato a S. Donato e i giardini panoramici con la torre Civica. 
 

Da segnalare anche la straordinaria storia del primo libro stampato in Piemonte, raccontata nel Museo della stampa. Fu edito a soli 16 anni dalla stampa della Bibbia di Gutenberg, nel 1472, quando Mondovì era una delle più importanti città del ducato di Savoia. Il museo raccoglie macchine per la stampa di epoche diverse e permette di sperimentare le differenze tra le diverse tecniche.