In questi giorni a Ginevra va in scena il consueto Salone dell'auto. Che ci svela come sarà o almeno come potrebbe essere la mobilità del futuro: siamo andati a vedere che cosa propongono, in termini di efficienza energetica e impatto ambientale, le case automobilistiche più importanti sulla scena mondiale.

Per esempio, nel 2028 saranno delle navette elettriche a sei posti, dal design alla Bladerunner, a garantire la mobilità urbana nelle nostre città? Difficile dirlo e, per quanto affascinante, fin troppo futuristico il progetto EZ-GO presentato in questi giorni da RenaultNiente guidatore, ovviamente, sulle EZ-GO; autonomia infinita perché che ogni vettura si ricarica nei tempi di attesa alla fermata, nonché accesso anche a carrozzine per bimbi e disabili grazie a una sorta di ponte levatoio frontale. Guardatela nella foto sotto.

La navetta Renault EZ-GO

IL FUTURO PIÙ PROSSIMO

In attesa di cambiamenti più radicali, il Motor Show elvetico – aperto fino al 18 marzo – non manca di soluzioni meno estreme ma di immediato (o quasi) utilizzo. È il caso del prototipo Skoda Vision X, un suv compatto con trazione integrale che dispone di propulsione ibrida a metano: un modo intelligente di minimizzare le emissioni nocive legate all’uso di benzina e gasolio; potrebbe essere disponibile già nel 2019.

Il prototipo metano-ibrido Skoda Vision X

Raddoppia invece la posta Mercedes, che proprio a Ginevra ha affiancato alle vetture delle Classe C ed E con propulsione ibrida a benzina le versioni in cui l’ibrido plug-in è declinato in combinazione con un motore diesel. Una soluzione da 143+90 kW, con soli 43 g/km di CO2 emesso, da non sottovalutare per chi fa molti chilometri in autostrada e proprio in queste percorrenze trae vantaggi modesti dall’ibrido convenzionale.

La Mercedes Classe E diesel ibrida

Più a portata di mano, anche dal punto di vista economico, la nuova station wagon di fascia media Volvo V60 che propone con la versione T6 una familiare ibrida plug-in di ottima capienza, design gradevole e impatto ambientale comunque contenuto. L’attivismo sul tema di Volvo è sottolineato dal lancio, proprio a Ginevra, del nuovo marchio Polestar dedicato alle vetture “eco”: la prima si chiama Model 1 (nome di grande fantasia…) ed è un’elegante coupé con propulsione ibrida superpotente, dell’ordine di 600 cavalli.

La station wagon Volvo V60 ibrida plug-in

LA CORSA ALL’IBRIDO
Toyota rivendica il dato record di 1,8 milioni di ibride vendute nella sola Europa nel presentare la terza generazione della Auris, concorrente della Golf che a partire dal prossimo anno offrirà due diversi propulsioni ibride con motore a benzina 1.8 da 122 cavalli e con il due litri da 180 cavalli. Senza trascurare l’innovativa trasmissione che azzera l’attuale ritardo in ripresa per meglio rispondere alle esigenze dei clienti del Vecchio Continente. E la sorella “di lusso” Lexus presenta il crossover ibrido UX firmato da un chief engineer donna, Chika Kako, sul palco a Ginevra per il battesimo della “sua” creatura.

La terza generazione della Toyota Auris ibrida

Sempre tra i prodotti made in Japan brilla il suv ibrido plug-in di Mitsubishi, l’Outlander Phev che può vantare a buon titolo di essere il più venduto al mondo e dal prossimo anno disporrà di una piattaforma potenziata e più adatta a contenere ulteriormente le emissioni.

La nuova piattaforma del suv ibrido plug-in Mitsubishi Outlander Phev

Ed è comunque lungo l’elenco dei costruttori che hanno portato a Ginevra nuovi modelli dotati di propulsione ibrida, da Honda con il rinnovato CR-V a Hyundai. Per non parlare delle versioni “ecologiche” di auto esclusive come la iper station wagon Porsche Panamera Sport Turismo E-Hybrid che carica famiglia e bagagli su un bolide da 680 cavalli (a listino intorno a 200mila euro) o il nobilissimo suv Bentley Bentayga Hybrid con batterie ricaricabili che offrono 50 chilometri di autonomia full electric. Il listino? Secondo tradizione «se chiedi il prezzo vuol dire che non te lo puoi permettere».

Il suv ibrido plug-in Bentley Bentayga Hybrid

Info: www.gims.swiss