In aeroporto come al casello dell’autostrada, senza fermarsi. È la rivoluzione degli imbarchi che stanno sperimentando, con successo, in Australia. La compagnia Qantas, nella sua base dell’aeroporto di Sydney ha installato un sistema di riconoscimento (Rfid) che funziona grazie a delle  semplici radiofrequenze. Il principio, e il risultato, è lo stesso del nostrano Telepass: elimina le code e annulla le attese.

Basta passare la tessera frequent flyer in una delle postazioni disseminate nell’area partenze dello scalo per essere riconosciuti, ricevere il posto e sbrigare la prima parte del check in. Il passo successivo sarà posare la valigia, su cui deve essere applicata un etichetta con sistema a radiofrequenza che contiene gli stessi dati della tessera, su di un nastro trasportatore che automaticamente controlla che il bagaglio sia conforme per peso e dimensioni e lo spedisce. Tempo impiegato? Cinque secondi. Non solo, il sistema monitora tutti gli spostamenti della valigia, che vengono registrati sulla card, così è possibile sapere  quando e come è stata imbarcata, redendo più semplice il ritrovamento in caso di smarrimento. L'unico incontro con il personale di terra lo si ha un attimo prima dell'imbarco, quando si riceve il biglietto con il numero del posto.

Dunque code eliminate del tutto? Non proprio. Il limite al momento è nei controlli di sicurezza, indipendenti dalla compagnia, dove bisogna comunque esibire un documento e fare una qualche fila. Anche se, come già accade in molti scali, sono stati creati accessi prioritari riservati ai possessori della frequent flyer card Qantas. Volendo vedere, un altro limite risiede nella democraticità della “rivoluzione” australiana. Se non si possiede una tessera frequent flyer, ma si è viaggiatori occasional, si fa la coda al normale check in o, al massimo, si procede verso i totem automatici come in qualsiasi aeroporto del pianeta e si incolla la normale etichetta stampata dalla macchina. Anche perché l’etichetta a radio frequenza (Q bag tag) per ora costa  51 dollari. Nel frattempo, prima che il sistema venga ampliato a tutti i passeggeri, i frequent flyer australiani si dicono assolutamente soddisfatti del loro piccolo privilegio. E la compagnia pure: al punto che sta provvedendo a installarlo anche in Nuova Zelanda.