Prima o poi bisognerà capire perché certe terre e certe città sono più letterarie di altre. Una di queste città che ispirano in particolare modo chiunque pubblichi libri è Trieste. E con Trieste anche tutto quel mondo che si apre non appena si varcano i confini della città verso Est. Il mondo dell’Istria con la sua storia possente e pesante, zone che come Fiume/Rijeka nel secolo scorso hanno cambiato sei o sette volte bandiera. E poi il resto dei Balcani, della ex-Jugoslavia, un posto per cui vale sempre quel che ne un grande produttore di aforismi come Wiston Churchill: «I Balcani producono più storia di quanta ne possono digerire».
1. GENTE DI TRIESTE
di Pietro Spirito, Laterza, pag. 258; 18 €.
Una città non è solo palazzi e paesaggi, scorci e sapori. Una città, specie se bella e affascinante come Trieste, è soprattutto la sommatoria delle storie delle persone che quei palazzi hanno vissuto, quelle vie hanno calcato, quelle piazze hanno animato. In questo il capoluogo giuliano vanta una varietà e una ricchezza di personaggi che presi nel loro insieme ne costruiscono la composita biografia. Quella di una città che tra Ottocento e la Seconda guerra mondiale è stata elettrizzante grazie a persone come Italo Svevo e Umberto Saba, Nazario Sauro e Josef Ressel, Vittorio Benussi e Alice Zeriali e tanti altri. Personaggi le cui vicende alcune assai note, altre conosciute sono ai giuliani, si apprendono grazie a questo libro ricco e interessante di Pietro Spirito, casertano di nascita che scrive sulle pagine culturali del quotidiano cittadino, Il Piccolo, e negli anni ha dedicato libri e parole a questa città sovrabbondante di storie. 

2. E ALLORA LE FOIBE?
di Eric Gobetti, Laterza, pag. 116; 13 €.
La storia la vivono le persone ma la scrivono gli storici, il resto è polemica, spesso pretestuosa, sempre di parte. Battaglia ideologica che si basa su numeri fantasiosi, ricostruzioni inversomili, slogan e frasi fatte che confondono le acque e fanno il gioco di chi grida più forte, invece che quello della Storia. Gli storici invece per fare il loro mestiere si basano sui dati e sugli eventi ricostruendoli con pazienza dai documenti e dalle fonti che stanno in molteplici archivi. Agile e documentato questo libro dello storico Eric Gobetti – che nei suoi studi si occupa di fascismo, Seconda guerra mondiale, Resistenza e storia della Jugoslavia nel Novecento e per questo libro ha subito censure e minacce – cerca di riportare un fatto duro e luttuoso come le foibe e l’esilio degli italiani dall’Istria e dalla Dalmazia alla realtà storica. Realtà che è fatta di date, numeri e fatti, mettendo il lettore che nulla sa, o tutto crede di sapere, davanti al dato oggettivo della storia.
3. ISTRIA. STORIE OLTRE I CONFINI
di Fabrizio Masi, Ediciclo, pag. 128; 14 €
La Parenzana era una ferrovia a scartamento ridotto che dal 1902 al 1935 ha unito Trieste a Parenzo, attraversando lentamente l’entroterra istriano. Oggi è una bella ciclabile che corre tra tre Paesi (Italia, Slovenia, Croazia) dove il confine è un’imposizione recente. Imposizione che ha diviso terre e persone che sempre erano state unite. Fabrizio Masi, istriano e gran pedalatore, percorre lentamente la ciclabile che ha preso il posto della ferrovia che ai tempi in cui era in funzione era poco più veloce di una bicicletta, raccogliendo le tante storie che incontra. Storie di persone, di istriani come lui, che hanno subito ferite e sconfitte dalla Storia, ma che si affacciano al futuro con speranza e fiducia che la storia non si ripeterà, che i confini diventeranno sempre più solo segni sulle mappe.
4. LA FRONTIERA SPAESATA
di Giuseppe A. Samonà, Exòrma, pag. 306; 16 €.
La frontiera spaesata è quella di un Paese che non è un Paese ma tanti paeselli quante sono le storie che l’hanno attraversata nei secoli. Una frontiera che è uno spazio liquido che parte da Trieste, scende in Istria, e penetra verso il cuore dei Balcani. Una frontiera che non è una linea ma uno spazio disteso, fluido, dai contorni sfumati, in cui coabitano e si mescolano genti, lingue e culture. Una frontiera spaesata appunto. Il libro di Giuseppe Samonà è un breviario di viaggio tra passeggiate artistiche e pagine dei tanti letterati nati da queste parti. Un libro che parla delle frontiere in cui si si imbatte nella parte occidentale dell’Adriatico e sta alla frontiera di diversi generi: libro di viaggio, di storia, di letteratura e cultura. Un libro da prendere sotto braccio quando ci si muove, per non perdersi. Pagine che raccontano una verità profonda e spesso dimenticata che sarebbe invece da tenere bene a mente che l’identità singolare di qualunque luogo è una pericolosa menzogna, perché ogni identità singolare è in verità plurale. 
5. VENTO DI TERRA
di Paolo Rumiz, Bottega Errante, pag. 126; 14 €.
Terra di mezzo e spazio d’incontro questa è l’Istria oggi, terra dolcissima di mare e vacanze, ma anche dura e terribile, come lo è stata la sua storia nel Novecento. Paolo Rumiz anni fa partì a piedi per raccontare il lontano che c’è dietro casa, oltre la soglia della sua Trieste: l’Istria. Una terra refrattaria all’idea di Nazione, vero giardino di casa dietro il capoluogo giuliano che per secoli ne ha costituito lo sbocco delle merci e la metropoli di riferimento. Un giardino di pietre riarse e mare ventoso, di vigneti e antiche popolazioni, di italiani rimasti (pochi) e italiani andati via (tanti). Un luogo appartato, spesso discreto sempre assai bello, anche e ben oltre quei mesi di vacanze estiva in cui tutti corrono per conquistarsi un posticino al solo. Un luogo che se lasci le città e ti avventuri nell’interno ha un odore inconfondibile di salvia e santoreggia.
BONUS – CAPIRE I BALCANI OCCIDENTALI
a cura di Martina Napolitano, Bottega Errante, pag. 176; 18 €
Consapevoli che è sempre più difficili essere semplici che essere complicati, specie se si scrive di questioni assai complesse come la storia recente del mosaico della ex-Jugoslavia, un gruppo di giovani studiosi di cose dell’Est ha provato l’impresa di raccontare l’oggi dei Balcani occidentali in un libro che fosse leggibile e comprensibile. Una specie di bigino ben riuscito assai utile per capire che cosa sta succedendo al nostro confine orientale e appena oltre l’Adriatico dagli accordi di Dayton ai giorni nostri. Panoramiche ampie – tra storia, geografia e attualità –, adatte anche a chi poco sa della storia di quelle terre che vanno dalla Slovenia all’Albania, dal Kosovo alla Macedonia del Nord. Paesi in cui il sentimento prevale ancora sulla ragione, dove la costruzione identitaria avviene ancora per sottrazione, in cui il nazionalismo autoritario sempre spesso più forte della democrazia. Tutte cose che con questo libro utile e necessario si apprendono con la giusta, ben documentata, necessaria semplicità.