- Cinque giorni in Norvegia: quarta parte, lo shopping e il mal di fiordo

 

Pioggia sferzante, scariche di vento, cielo grigio. Siamo ancora a Bergen. Gli ultimi giri d’orologio prima della partenza non sono molti, saremo in aeroporto appena dopo mezzogiorno. Ma prima dei saluti è difficile resistere al richiamo fascinoso della capitale dei fiordi.
LO SHOPPING A BERGEN, NONOSTANTE MUNCH
Lo shopping norvegese è come un’autostrada a tre corsie, si può viaggiare spediti tra vetrina e vetrina, ma una volta arrivati al pedaggio sono dolori. Sulla prima corsia si viaggia tra le mille proposte di food locale (alcune discutibili) tra salsicce di balene, crostacei di ogni tipo proposto in packaging da gioielleria e panetterie davvero invitanti (Il pane a queste latitudini è fin troppo buono).
Sulla seconda corsia ci sono gli amanti dell’interior design, che si stropicciano gli occhi tra allestimenti curati, senso della misura e pezzi da collezione. In terza corsia (a cui apparteniamo con orgoglio), ci sono gli appassionati dell’outdoor. I norvegesi fanno tantissimo fitness, si muovono con qualsiasi condizione atmosferica e non rinunciano alle loro attività all’aperto in un range termico che può variare dai -15 gradi centigrafìdi in inverno ai + 20 gradi centigradi del brevissimo periodo estivo. D’inverno si scia, ci si aggrappa a cascate di ghiaccio, si pattina; nella “bella” stagione tutto il resto: dalla bicicletta al running, dal trekking al biking, barca a vela e pesca.
Io mi limito al window-shopping e approfittando della card che ci hanno fornito i nostri ospiti di VisitBergen  torno al Kode 3. Troppo intensa e coinvolgente la sala dedicata a Munch per non goderne una seconda volta nel silenzio irreale del lunedì mattino.
BERGEN-MILANO
Un panino al crudo e carciofini made in Italy ci sveglia dal sogno. Ore 12, si parte. L’aria tersa e il vento, il mare e gli scrosci di pioggia che adoro (davvero) saranno un miraggio una volta atterrati in pianura padana. Questa volta lo scalo è a Copenhagen. Il tempo di inviare il pezzo a Stefano in redazione (grazie per il sostegno) e siamo davanti al rullo dei bagagli a Milano Malpensa. Fischio finale. Ecco la mia valigia.
NOTE A MARGINE (MA NEMMENO TROPPO)
Se esiste un mal di Norvegia, credo di esserne stato contagiato. Amo i climi imprevedibili e freddi, la gentilezza e la discrezione, il buon gusto e l’amore per la cultura e lo sport. Tutto questo lo troverete in Norvegia. E anche se ho vissuto questa esperienza nell’accelerometro di un social blog tour (ciao ragazzi oggi viaggio a 100mega e sto bene), i caratteri di questo splendido paese sono troppo marcati (anche sui visi delle persone) per non accorgersene. La sensazione è che ci sia molto, ma molto di più da scoprire. Ma questa volta tocca a voi. Buon viaggio, con Touring… ovviamente.
Seguiteci su questo sito e sulla pagina dedicata di VisitNorway nei prossimi giorni, continueremo a svelarvi i segreti della Norvegia!
 

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