Si potrebbe interpretare malevolmente come una tra le tante “bizzarrie” dell’universo carcerario italiano. Al contrario: l’iniziativa Cene Galeotte di aprire le porte della fortezza medicea di Volterra, oggi penitenziario, per organizzare banchetti che vedono protagonisti come cuochi, maitre e camerieri i detenuti è un modo innovativo di unire solidarietà ed enogastronomia. E vede collaborare fianco a fianco il Ministero di Grazia e Giustizia, Fisar, Slow Food e la direzione della Casa di reclusione di Volterra.

È il caso di domani, 26 marzo, quando il penultimo appuntamento del ciclo 2009/2010 (il successivo è in programma il 23 aprile) vedrà all’opera uno chef di calibro internazionale come Massimo Bottura dell’Osteria Francescana di Modena, chiamato a guidare i detenuti – regolarmente retribuiti - nel preparare una serata d’autore che avrà inizio con un aperitivo nel cortile della fortezza, per poi passare nella cappella sconsacrata del carcere, trasformata in un’impeccabile sala da pranzo. All’altezza di un menu che prevede di partire da un “Ricordo di un panino alla mortadella” per concludere con “Zuppa inglese con spuma pasticcera”; il tutto accompagnato dai vini di una celebre firma dell’enologia toscana, le cantine del Castello di Vichiomaggio a Greve in Chianti.

L’iniziativa Cene Galeotte, sostenuta da Unicoop Firenze e dal mondo del volontariato laico e cattolico, ha due importanti risvolti solidaristici. Il primo riguarda il ricavato delle serate: gli ottocento ospiti della scorsa edizione hanno permesso di raccogliere oltre 25mila euro, integralmente versati alla campagna internazionale “Il Cuore si scioglie” (www.ilcuoresiscioglie.it). L’incasso della serata del 26 marzo, invece, sarà devoluto all’associazione Arci per il Libano. L’altro risvolto vede protagonisti proprio i detenuti: grazie all’esperienza acquisita – in cucina come in sala - nel corso delle cene, infatti, ben otto di loro già oggi hanno trovato impiego presso alcuni ristoranti di Volterra, nel rispetto delle norme che regolano il lavoro al di fuori del carcere.

Info: Toscana Turismo - Argonauta Viaggi, tel. 055.2342777.