L'opera omnia di Caravaggio, Leonardo e Raffaello in mostra a Napoli in un unico spazio espositivo. Se qualcuno proponesse un progetto del genere, probabilmente (e a ragione) sarebbe considerato folle. Quanto costerebbe una mostra di questo tipo? Come riunire le opere che oggi sono esposte nei musei di tutto il mondo? Come fare per la sicurezza? Domande legittime che non trovano soluzione ma pongono seri limiti alla diffusione della conoscenza e dell'amore per l'arte. È questa considerazione che ha portato dieci anni fa Renato Parascandolo a ideare il progetto “Le mostre impossibili – L'opera d'arte nell'epoca della sua riproducibilità digitale”. Il titolo, che cita l'opera più nota del filosofo Walter Benjamin sottolinea quanto la rivoluzione digitale (come in passato accadde con la fotografia e il cinema) abbia modificato la nostra fruizione della realtà, e ben si adatta per una mostra d'arte digitale, innovativa e che a volte fa discutere.

LE MOSTRE IMPOSSIBILI. Si tratta di una mostra itinerante, a cura di Rai radiotelevisione italiana e in collaborazione con il ministero per i Beni e le Attività culturali, che riunisce ben 117 riproduzioni di opere d'arte dei principali artisti del Rinascimento: Caravaggio (63 dipinti), Leonardo (17 opere) e Raffaello (37), oltre alla famosa Ultima Cena di Leonardo e alla Scuola di Atene di Raffaello. Tutte le opere sono riprodotte in formato digitale 1:1 con una resa il più fedele possibile all'originale. La riproduzione delle opere, infatti, è realizzata a partire da una matrice ad altissima risoluzione, poi digitalizzata, calibrata nei valori di luminosità e cromaticità, quindi trasferita su un supporto omogeneo e trasparente a grana finissima delle stesse dimensioni dell'originale. La mostra, che ha iniziato il suo tour nel 2003 visitando le principali città italiane e mondiali, dal 3 dicembre 2013 fino al 21 aprile 2014 è ospitata a Napoli nel Convento di San Domenico Maggiore ed è curata da Pina Capobianco.

LA DIVULGAZIONE. Lo scopo della mostra non è certo quello di sostituire la fruizione dell'opera d'arte reale, che non potrà mai essere compensata da alcuna riproduzione digitale, per quanto magistralmente realizzata. “Le mostre impossibili” hanno in primis una funzione didattica e divulgativa per permettere anche a chi non ha la possibilità di viaggiare di ammirare le opere dei maestri dell'arte mondiale. La tecnologia digitale permette inoltre di mettere a confronto opere diverse, i cui originali sono a distanze incolmabili, fatto che rende irrealizzabile un'analisi di questo tipo. Sono previste inoltre visite guidate a tema, per spiegare la storia che si cela dietro le opere e arricchire la fruizione delle stesse. Di particolare impatto è la sezione dedicata ai madrigali di Caravaggio. Grazie allo studio di una musicologa infatti, è stato possibile riprodurre le note riportate su alcuni spartiti musicali che l'artista ha dipinto nelle sue opere, in modo che il visitatore possa ascoltarli mentre ammira i dipinti e vivere così un'esperienza immersiva e polisensoriale.

Le Mostre Impossibili costituiscono sicuramente un'occasione per visitare Napoli ma diventano soprattutto uno stimolo per conoscere l'arte e invitarci a viaggiare, magari per andare a scoprire i luoghi in cui si trovano le opere originali e ammirarle dla vivo, avendo bene in mente le parole dello storico dell'arte Salvatore Settis: “La copia vale in quanto rimanda all'originale, non per sè”.

INFO
Dove: Napoli, convento di San Domenico Maggiore
Quando: fino al 21 aprile, aperto tutti i giorni dalle 10 alle 22
Biglietto: intero 5 euro, ridotto (dai 6 ai 12 anni) 3 euro
Sito: www.polopietrasanta.it