Pronti quanto basta e poi via: mille chilometri a piedi per percorre, in poco più di un mese e mezzo,
tutta la Via Francigena, dal Colle del Gran San Bernardo a Roma

. Giorno per giorno ecco il racconto di
CamminaFrancigena 2015,

un viaggio organizzato da Movimento Lento/Sloways in collaborazione con il Touring Club Italiano. Fino al 2 settembre si alterneranno 5/6 camminatori che oltre a ripercorrere i sentieri dei pellegrini medievali racconteranno l’Italia minore, quella deve ancora essere conosciuta, ammirata, valorizzata. Buon cammino.
 
 


Tappa 19. DAL PARCO FLUVIALE DEL TARO A CASSIO

Risveglio lento e comodo stamattina, di quelli in cui sembra che il cuscino ti bisbigli all’orecchio che alzarsi è peccato. Ma il dovere a un certo punto chiama, o meglio, la fame del mattino, oggi ben soddisfatta dalla colazione varia e abbondante a disposizione nel nostro albergo: nessun senso di colpa, le energie per la tappa di oggi devono essere moltissime. Il cammino ci porta ad addentrarci nel
Parco Fluviale del Taro

, un paesaggio arido e secco caratterizzato da un cicaleccio dominante e da una flora degna di paralleli ben più bassi, aggiunto alla vista desolante del letto del fiume completamente asciutto. Arriviamo a Fornovo dal grande ponte sul Taro, un alveo senz’acqua, e arriviamo alla piazza del Mercato e poi al duomo.
Ci sentiamo dei pionieri nel silenzio

, ma ci accorgiamo presto che stiamo attraversando il paese nelle ore più calde, e il deserto è più che motivato. Inizia l’inesorabile salita che ci porterà a superare il Passo della Cisa nei prossimi giorni: l’ascesa è costante e resa onirica dalla temperatura, dai colori caldi delle colline ondulate e dalle pievi fuori dal tempo e perfettamente conservate che incontriamo sul cammino, come quelle di Bardone e di Terenzo. Continuiamo a salire, poi a scendere un po’ e poi di nuovo a salire, toccando quasi i 900m s.l.m. nei pressi di una piccola area di sosta dove incontriamo un pellegrino, Andrea, che si unisce a noi e si rivela subito un piacevolissimo compagno di viaggio. Giungiamo nell’altro versante in una pineta dai toni fiabeschi e
arriviamo infine a Cassio, la nostra meta di oggi, un paesino molto curato

che ha continuato a farci sentire in una fiaba: all’ingresso una fontana in pietra su una balconata naturale, una signora che cuce l’orlo a giorno sui vecchi tovaglioli, l’antica pieve di pietra chiara illuminata dal sole, la strada principale del paese – la via Romea – vissuta dagli abitanti con le sedie fuori, a chiacchierare godendosi il fare della sera. Trovato l’albergo, solo gioie per l’anima e per il corpo: nell’ordine una doccia ristoratrice, un tramonto mozzafiato e una cenetta a base di tortelli alle erbette fatti a mano. Con la brezza dell’altitudine il buon sonno è assicurato.

 

 


Tappa 20. DA CASSIO A TUGO

Il mattino ha l’oro in bocca. La frescura e il buon sonno ci portano a svegliarci presto e ben riposati, pronti a partire un po’ prima del solito. Fatta colazione, ci mettiamo le gambe in spalla col sorriso: a ogni passo uno scorcio panoramico da fotografare e di cui riempirsi gli occhi. La salita si fa sentire e il caldo inizia ad aumentare, ma per fortuna si alternano in modo quasi provvidenziale prati immensi e zone d’ombra, creste panoramiche assolate e boschetti rigeneranti.
Arriviamo a Berceto e la prima cosa che ci colpisce è il vociare caotico

, il viavai di persone che può caratterizzare una località turistica un sabato di agosto: ristorantini all’aperto, mercatino dell’antiquariato, mostre, preparativi per spettacoli serali in piazza, passeggiate nella via centrale. Ci ritagliamo un’isola di pace in cui gustarci i panini e l’ottima acqua frizzante che sgorga dalla fontana Romea vicina al duomo, che non ci tratteniamo dal visitare prima di rimetterci in cammino. L’atmosfera intima e al contempo grandiosa del duomo ci avvolge, e tra silenzi sognanti e chiacchierate scambievoli
la frazione di Tugo ci appare davanti come uno scherzo visionario: il tempo è volato per tutti oggi

. L’ostello è ormai vicino, l’ultimo tratto di sentiero che porta al monte Valoria e infine il bivio che ci conduce alla meta. Arriviamo presto e approfittiamo del pomeriggio a disposizione per conoscere i simpatici gestori dell’ostello della Cisa e la sua mascotte, la socievole gallina Rosina, che scorrazza libera per questo luogo prediletto tanto da camminatori e pellegrini quanto da motociclisti.

 

 


Tappa 21. DA TUGO A PONTREMOLI

Dormire a soli 2 chilometri dal Passo della Cisa ha reso elettrica la nostra nottata e ci ha invitati ad alzarci senza l’ausilio di sveglie alle prime luci del giorno. Salutiamo i simpatici ospiti dell’ostello e
ci avviamo verso il Passo, meta dalla forte portata simbolica

: dalla statale parte una lunga scalinata che porta all’ingresso di una chiesetta molto colorata, e più su ancora il sentiero che porta al bosco, ma solo dopo aver condotto il pellegrino a passare sotto la
“Porta della Toscana”

. Giornata segnata da panorami mozzafiato e continui cambiamenti di luce e colori, dal Passo del Righetto fino ai meravigliosi borghi di Previdé e Groppoli, in cui incontriamo persone accoglienti e simpatiche che ci fanno visitare le loro dimore: una casa in pietra arredata e ristrutturata tutta con materiali naturali, una cantina trasformata in museo contenente vecchie radio, utensili in disuso e altre meraviglie d’epoca del mondo contadino recuperate e tenute con cura da Luigi, fontanaro appassionato di storia locale. Ricarichiamo le borracce e conosciamo Ismael, un ragazzo spagnolo che ha iniziato la Via Francigena da Losanna: con lui facciamo purtroppo non molta strada, dal momento che poco dopo vediamo un torrente con sufficiente acqua per immergerci e fare un bel bagno rinfrescante, mentre lui preferisce mantenere l’andatura e proseguire. Il sorriso radioso dopo il bagno viene presto coperto da una nube rombante: il temporale previsto per oggi è in arrivo e in lontananza i primi tuoni ci consigliano di rimetterci lo zaino in spalla. Il
ponte medievale di Groppodalosio sul fiume Magra

ci immobilizza con la sua maestosità e bellezza. Un tuono vicinissimo ci riporta alla realtà, il vento soffia deciso e ci restano ormai ben pochi dubbi: un acquazzone copioso non rovina la giornata né il paesaggio, percorriamo il sentiero fino a Pontremoli, dove ci accolgono raggi di un timido sole ad asciugarci. Raggiungiamo il b&b Ai Chiosi che ci ospita e ci godiamo una serata in dolce relax, con l’aria rinfrescata e un buon vino rosso.

 

 




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- La nuova edizione della Guida Verde dedicata alla Via Francigena uscirà proprio in autunno; nell'attesa,

scaricate gratuitamente


il pdf relativo alle informazioni pratiche, dove vengono proposti i tratti più belli e interessanti della Via, da seguire anche in auto! 

- Touring Club Italiano da tempo pubblica
guide e carte sulla Via Francigena

:
scopri quali sono sulla pagina dedicata! 

 


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