La maggior parte dei turisti italiani in California si limita a visitare qualche meta: San Francisco e Los Angeles, ovviamente, poi magari un tratto di costa (chi sceglie San Diego, chi Monterrey e Big Sur), e i grandi parchi dell'est prima di sconfinare in Nevada (Yosemite e Valle della Morte su tutti). Anche voi state programmando un viaggio di questo tipo? Se vi avanza qualche giorno, pensate a un itinerario alternativo: per esempio nell'interno, tra splendide montagne e le incredibili storie della corsa all'oro. La Highway 395 è perfetta per un itinerario on the road: vi sentirete dentro a un film.

L'Highway 395, spettacolare strada che attraversa l'est californiano

SACRAMENTO E LA CORSA ALL'ORO

Potreste partire da Sacramento, che è a soli 140 chilometri da San Francisco. La capitale californiana è ricca di parchi, di murales e di un piccolo “centro storico” (Old Sacramento) arcituristico e ricostruito come ai tempi dell'epopea dell'oro. Inizierete ad appassionarvi alle vicende di quei tempi al Sutter's Fort State Historic Park, il vecchio forte di John Sutter – un personaggio incredibile, la cui vita pare uscita da un romanzo. Nato in Germania nel 1803, emigra in America, arriva in California per fare fortuna nel 1839, diventa in breve il più grande proprietario terriero dell'ovest e scopre per caso le prime pepite. Diventa ricco? Ovviamente no, anzi. Al forte capirete come è andata a finire; così come al vicino State Indian Museum approfondirete la vita degli indiani della zona, che in dieci anni – ai tempi della corsa all'oro – furono decimati. Molto interessante anche il California State Railroad Museum, con le locomotive dei primi viaggi in treno, magnifiche e monumentali. I bambini ne andranno matti.
Poi è tempo di andare a vedere dove l'oro veniva trovato! Nel tratto tra Sacramento e le montagne sono molti i luoghi che raccontano questa grande epopea, tanto che i locali chiamano la zona “Gold Country”. Ad Auburn il Gold Country Museum ripercorre la storia della corsa al biondo metallo; poco più a sud, a Coloma, ecco il luogo dove Sutter e il socio James Marshall trovarono l'oro nel 1848. Il ruscello da cui emersero le prime pepite è tutelato dal Marshall Gold Discovery State Historic Park: i sentieri passano accanto a manufatti dell'era mineraria e a cimiteri dei pionieri. Naturalmente – siamo in America – potrete mettervi alla ricerca dell'oro... pronti a setacciare la ghiaia del fiume? Più a nord, invece, potreste visitare la zona mineraria meglio conservata della Gold Country, ovvero l'Empire Mine State Historic Park: centinaia di chilometri di gallerie attive fino al 1956, in cui immergersi e immaginare le condizioni di vita dei tanti che cercarono di fare fortuna. La miniera è stata la più ricca della California: ben 165 tonnellate d'oro uscirono dalle sue viscere.


Pepite ritrovate durante la Corsa all'oro - foto Thinkstock

IL LAGO TAHOE E LE CITTA' FANTASMA
Pronti per le montagne?
Dalla miniera prendete la 20 e poi la 80: in 110 chilometri arriverete a Tahoe City, sulle sponde del lago Tahoe. Che vi apparirà come un miraggio: le acque blu, le foreste che arrivano fino alle sponde, le vette all'orizzonte... Davvero uno di quei luoghi in cui viene voglia di rimanere più giorni. Se non ne avete, percorrete almeno la sponda occidentale, da Tahoe City fino a South Lake Tahoe: anche perché è forse il tratto più bello, ricco di spiaggette e di punti panoramici. Siate sicuri di fermarvi presso la scintillante Emerald Bay – e se avete voglia di sgranchirvi le gambe, vi aspetta il sentiero detto Rubicon Trail, 7 chilometri nell'Emerald Bay State Park, una cartolina dietro l'altra. Certo, Lake Tahoe non è uno sperduto lago di montagna: ovunque si possono fare barbecue, piantare tende, noleggiare kayak e naturalmente nuotare. Il che, soprattutto nei weekend, significa che non sarete da soli. Ma l'atmosfera regalata dal secondo lago più profondo degli Stati Uniti vale comunque la sosta.
 


Emerald Bay, Lake Tahoe
 
Procedendo verso sud, i picchi della Eastern Sierra iniziano a farsi più vicini e presenti. Non si scherza con le altezze: sono molte le cime oltre i 4200 metri – e il contrasto con le pianure desertiche e le colline ai loro piedi è spesso straordinario. È la Highway 395 che seguirete per parecchie miglia: lo scenario continua a cambiare, le foreste lasciano posto ai canyon e alle aree aride e poi ancora a prati verdi, laghi, sorgenti calde, un paesaggio mutevole che consente di non annoiarsi mai, anzi, costringe a fermarsi spesso e a consumare le schede della macchina fotografica. La prima tappa è Bridgeport, classico centro dal sapore western: potreste visitare la prigione, un piccolo museo che raccoglie oggetti delle città fantasma dei dintorni e poi rilassarvi nelle Travertine Hot Springs, sorgenti termali a poca distanza dalla città. Una ventina di chilometri di strada sterrata (deviazione verso est) ed ecco Bodie, una delle cittadine fantasma del West meglio conservate. Già la strada per arrivarci è uno spettacolo, come potete vedere dalla foto sotto...


La strada verso Bodie, immersa in un fantastico paesaggio desertico

Passeggiando per le strade di Bodie e i suoi 200 edifici abbandonati da tempo si ha proprio l'impressione di essere catapultati nell'epoca della corsa all'oro: non è difficile immaginare l'alcool che scorreva a fiumi, le sale da gioco, i bordelli, le scazzottate con gli interventi dello sceriffo... anche perché poco è stato restaurato, fortunatamente. Pensate che in vent'anni, dal 1859 in poi, Bodie passò da accampamento a città con 10mila abitanti; e che dal 1870 al 1890 furono estratti oro e argento per 35 milioni di dollari. Il luogo è tutelato dal Bodie State Historic Park: una visita al museo e al visitor center è il miglior modo per iniziare la visita.


L'atmosfera western di Bodie

IL MONO LAKE E MAMMOTH LAKES
A sud di Bridgeport, la 395 inizia a salire. Preparatevi allo spettacolo, quando raggiungerete il Conway Summit, ovvero il suo punto più alto (2481 metri): sotto di voi comparirà il Mono Lake, stretto tra montagne e picchi. È un placido specchio d'acqua (molto salata) che raggiungerete in breve, pronti a scoprire i pinnacoli calcarei che lo rendono unico. Si tratta di formazioni antiche di 13mila anni che emergono dall'acqua e dalle rive, uno scenario surreale, quasi ultraterreno, anche perché l'ambiente attorno è desertico. Il consiglio è quello di esplorare il lago – magari al tramonto – presso la località di South Tufa, sulla sponda meridionale, dove camminerete su un sentiero didattico; in estate sono organizzate anche passeggiate ornitologiche, alla scoperta della colonia di gabbiani della California che ogni anno tornano a nidificare.


Le formazioni calcaree del Mono Lake

Presso Lee Vining, l'insignificante centro vicino al Mono Lake, parte anche la strada che conduce al Tioga Pass, l'altissimo valico che porta nel parco di Yosemite. Magari un'altra volta... Voi proseguirete invece verso sud fino ad arrivare a Mammoth Lakes – un vero e proprio parco giochi per gli sportivi, sia d'estate (quando diventa regno dei camminatori e dei biker) sia d'inverno (le sue piste da sci sono tra le più rinomate degli Stati Uniti). Per una volta, considerato l'anonimato di molti nuclei urbani californiani, l'atmosfera nella cittadina (soltanto 8000 abitanti) è piacevole e autentica, con bar vivaci, chalet chic, ampia scelta di ristoranti, se volete anche centri benessere all'avanguardia, insomma un bel posto dove rimanere qualche tempo. Che cosa fare? Esplorare i dintorni, dove ce n'è per tutti i gusti.


Mammoth Lakes

Se siete amanti della geologia, ecco le fantastiche formazioni vulcaniche del Devils Postpile National Monument, straordinario muro di colonne di basalto – qualcuno dice che siano le più belle, le più grandi e le più regolari del mondo. Se non siete amanti della geologia ma avete voglia di camminare (a parte che le colonne vi colpiranno lo stesso), proseguite per le Rainbow Falls (8 chilometri a/r), dove l'arcobaleno è di casa, soprattutto nelle ore centrali della giornata. Se avete voglia di fare belle foto, i 17 laghetti della zona vi aspettano – il Convict Lake è uno dei più belli, ma anche quelli intorno a Horseshoe Lake, a sud della città, non scherzano. In estate sono previsti ovunque shuttle per evitare di creare problemi con le auto. Se poi siete appassionati di due ruote, beh, potreste programmare di passare tutta la vacanza qui: il bike park della Mammoth Mountain è enorme e la strada fino all'Horseshoe Lake fantastica (anche per chi non vuole faticare: basta caricare la bici sullo shuttle all'andata e scendere fino al paese al ritorno!).


Le Rainbow Falls, presso Mammoth Lakes - foto Thinkstock

VERSO SUD: RICORDI DI GUERRA E SCENARI DA FILM
Più a sud, la 395 passa per tre città: Bishop, Big Pine e Independence. Non che le attrattive siano memorabili: però ci sono varie possibilità di alloggio e alcune visite interessanti, come il Laws Railroad Museum fuori Bishop (consigliato per gli appassionati di ferrovie) e la Bristlecone Pine Forest nei pressi di Big Pine (un'antica foresta dove camminare tra laghi glaciali e torrenti ricchi di trote). La località più interessante è comunque quella del Manzanar National Historic Site, un luogo sconosciuto agli europei e una delle pagine più raccapriccianti della storia americana. In una zona desertica vicino a Independence vi troverete in mezzo a quel che resta di un campo di concentramento, realizzato dagli americani dopo l'attacco a Pearl Harbor (dicembre 1941). Qui furono rinchiuse oltre 10mila persone di origine giapponese, parte delle oltre 110mila che furono deportate negli Stati Uniti in quegli anni: la visione del documentario al centro visitatori, la lettura dei pannelli delle mostre, la visita vera e propria alle caserme ricostruite e al cimitero del campo vi faranno pensare, ancora una volta, alle atrocità della guerra in ogni parte del mondo.


Il memoriale al Manzanar NHS - foto Thinkstock

Via on the road verso sud e l'ultima tappa dell'itinerario lungo la 395, la cittadina (minuscola) di Lone Pine – da cui si ammira lontano il celebre Mount Whitney, la cima più alta di tutti gli Stati Uniti contigui (cioè escludendo Hawaii e Alsaka). Il Whitney, meta di alpinisti, è alto 4421 metri: quando pensate che il punto più basso degli Usa, nella Valle della Morte, è distante in linea d'aria solo 130 chilometri... In ogni caso, con ogni probabilità se ci leggete su questo sito non sarete alpinisti; più facile che apprezziate le scenografiche Alabama Hills, poco fuori Lone Pine, perfette per una escursione a piedi, in bici o anche in auto. E anche per i set cinematografici, se è vero che molte serie e film sono stati girati qui, da Lone Ranger a Django Unchained: i paesaggi d'altronde sono magnifici, di quelli ideali per gli sfondi di scene desertiche con le montagne all'orizzonte. Un consiglio: meglio visitare prima il museo del Western Film History, in cui vi immergerete nell'atmosfera da film, e poi andare alla scoperta delle colline, possibilmente muniti della mappa dei luoghi dove sono stati girati i film che avrete preso nello stesso museo.


La "Movie Road" presso Lone Pine - foto Thinkstock

La 395 prosegue il suo tragitto, ma i punti di interesse si diradano. È ora di mettere sull'mp3 qualche canzone da viaggio on the road e godervi la strada: da Lone Pine a Los Angeles sono circa 330 chilometri. Certo, ci sarebbero anche il Sequoia National Park, e il Joshua Tree National Park, e chissà quante altre meraviglie. Ma la California, si sa, non la si può vedere tutta in un viaggio solo...

INFORMAZIONI
- Siti web utili per pianificare il viaggio: Visit California, www.visitcalifornia.com/it (in italiano); Mammoth Lakes Tourismwww.visitmammoth.comLake Tahoe Visiting Bureauvisitinglaketahoe.com
 

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