Succede in Francia, succede in Germania. Per non parlare di Svizzera o Danimarca. Prenoto un treno per andare da Parigi a Lione, oppure da Monaco a Francoforte, vado in stazione in bici, la carico nell'apposita vettura e la ritiro all'arrivo, proseguendo a pedali per la mia destinazione dall'altro lato del Paese. In Francia è un servizio gratuito persino sui TGV, in Germania sono richiesti prenotazione e un biglietto (modesto) ad hoc.


Niente di tutto ciò in Italia, dove le biciclette al seguito sono ammesse al più sui convogli regionali. E viste come Ufo su Frecciarossa, Italo e, comunque, convogli a lunga percorrenza. L'unico modo, in Italia, per portare con sé la bici è smontarla e riporla in una sacca chiusa con dimensioni massime 80x110x40 centimetri. Chi ha combattuto la battaglia per il ripristino dell'abbonamento ferroviario annuale per le bici in Emilia-Romagna può testimoniare quanto le due ruote siano viste con favore. Fa eccezione l'Alto Adige, dove però il successo – specie d'estate – della formula bici+treno ha messo in difficoltà il servizio, “rinforzato” in val Venosta da furgoni e carrelli navetta che suppliscono alla carenza di spazio a bordo dei convogli.
 

Il clima “bicifobo” sui treni potrebbe però cambiare radicalmente. Da Montecitorio, infatti, arriva la proposta di “aprire” alle biciclette tutti i convogli circolanti in Italia. Alta velocità compresa. Protagonista dell'iniziativa il deputato Paolo Gandolfi, relatore in Commissione Trasporti del nuovo Codice della strada e coordinatore del Gruppo interparlamentare per la mobilità nuova e ciclistica.

Bicicletta e treno sono un'alleanza vincente – sottolinea Gandolfi nel presentare la proposta – che dobbiamo curare e sviluppare come accade da anni in gran parte d'Europa. All'interno delle città e degli ambiti regionali come nella mobilità su lunga distanza tra una città e l'altra. In prospettiva deve essere possibile salire con la bici su tutti i mezzi della rete ferroviaria”. La “proposta Gandolfi” sarà, tra l'altro, al centro del seminario “Intermodalità tra i sistemi di trasporto sostenibile” in programma il 5 marzo nella sala Aldo Moro della Camera dei deputati in vista della conferenza sulla mobilità sostenibile di Parigi.
 
Maggiori informazioni sul convegno: qui.
 
 
 
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