Il tema è di quelli che riguardano tutti e spesso agitano gli animi. Si parla di riforma del Codice della Strada, una riforma complessa che per ora è un progetto di Legge in discussione alla Commissione Trasporti della Camera dei Deputati. I temi sul tavolo a proposito di mobilità ciclabile li abbiamo trattati nella nostra news dedicata
A muovere il nostro interesse è ora l’intervento in Commissione Trasporti, a Roma, di AMoDO - Alleanza per la Mobilità Dolce, di cui il Touring Club Italiano è parte attiva. A illustrare i contenuti elaborati per eventuali correttivi del legislatore il 6 marzo sono stati Valter Ballarini, di ARI Randonneur, e Alessandra Bonfanti, di Legambiente e CdG Amodo. Una squadra dalle idee decise in materia.
Secondo l’Alleanza Mobilità Dolce i ciclisti che percorrono tutte le strade italiane, sia nei centri urbani che nei percorsi extraurbani, sono decisamente aumentati negli ultimi anni. Si tratta di tipologie di ciclisti anche molto diverse tra loro, che spaziano dagli utilizzatori della bicicletta in ambito urbano agli sportivi, a chi utilizza la bicicletta per svago, ai cicloturisti e ai cicloviaggiatori.
Altro tema da non sottovalutare è l’incremento notevole della presenza in alcune strade a traffico promiscuo di camminatori, pellegrini, escursionisti che, in assenza di percorsi a loro dedicati, sono costretti ad utilizzare per lunghi tratti strade ordinarie.
La recente Legge sulla mobilità ciclistica finalmente promuove la realizzazione di una rete di percorsi ciclabili identificati come “ciclovie” che, tuttavia, non può eludere l’interconnessione con tratti più o meno consistenti di viabilità promiscua. Il tema urgente è quindi la regolamentazione della circolazione in tutte le strade in cui è consentita la presenza di utenze diverse tra cui i ciclisti e i pedoni.
LE PROPOSTE DI AMODO PER LA CICLABILITÀ
AMoDo ha consegnato un documento con le principali proposte per la ciclabilità, la moderazione del traffico e la città a 30 km per promuovere gli spostamenti a piedi e in bicicletta, sui limiti di velocità, sulla sharing mobility, sulla introduzione del velotaxi, sulle nuove tecnologie di controllo da adottare per il rispetto delle regole, per una efficace promozione della mobilità sostenibile.
1. Riportare in modo esplicito nel Codice della Strada le definizioni già contenute nella Legge 2 del 2018, art. 2, comma 1. Specificatamente le lettere: e. Strade senza traffico, f. Strade a basso traffico, g) strada 30.
2. Monitorare il traffico veicolare, ciclistico e pedonale, in tutte le strade per procedere ad una loro riclassificazione.
3. Introdurre la definizione di “strada ad alta intensità ciclistica” per classificare tutte quelle strade a traffico promiscuo utilizzate e frequentate da un numero di ciclisti consistente.
4. Introdurre la categoria di “itinerario cicloturistico” come estensione del concetto di “ciclovia” per definire tutte le strade ad uso promiscuo (anche non a basso traffico), ad alta intensità ciclistica e ad alta valenza turistica, in grado di interconnettere territori minori e marginali rispetto alle direttrici principali del traffico veicolare.
5. Introdurre nell’art. 48 un comma specifico che riguardi la salvaguardia del ciclista quando viene sorpassato da un’auto all’interno della stessa corsia di marcia poichè è questo il caso più frequente di incidenti. Il Codice della Strada dovrebbe consentire il sorpasso del ciclista solo in presenza di linea di mezzeria discontinua e quando le condizioni generali lo consentano (così come già previsto dal Codice) e mai all’interno della stessa corsia di marcia, indipendentemente dalla sua larghezza.
6. Rivedere la vigente Regolamentazione tecnica per la realizzazione delle piste ciclabili per consentire un miglior inserimento della rete ciclabile nel contesto urbano - con l’introduzione del doppio senso ciclabile, della casa avanzata e di tutti quei provvedimenti ed accorgimenti tecnici - che assicurino la costituzione di una rete continua ciclabile in città, nel contesto dei provvedimenti di regolazione del traffico (ZTL, zone 30, strade 30, città a 30 km/h), ed in condizioni di massima sicurezza per il ciclista.
7. L’utilizzo delle corsie preferenziali destinate ai mezzi pubblici può essere consentito dalle Amministrazioni locali, ma non reso obbligatorio, laddove la presenza di detti mezzi non sia rilevante e siano presenti spazi di fermata distinti dalla corsia stessa.
8. L’uso del casco dovrebbe essere consigliato ma facoltativo per gli spostamenti all’interno dei centri urbani e per chi utilizza piste ciclabili e ciclovie turistiche, mentre dovrebbe essere obbligatorio per tutti i ciclisti che percorrono strade extraurbane a traffico promiscuo.
9. Per fare in modo che le regole riguardanti la condivisione delle strade da parte di più utenti sia chiara a tutti, è necessario rivedere anche la segnaletica orizzontale e verticale
- Per sapere tutto su AMoDO - Alleanza per la Mobilità Dolce vai alla nostra news dedicata.