Quattro amici, quattro musicisti dilettanti di Maratea (Pz) sono ammessi al festival musicale di Scanzano Ionico (Mt) e decidono di raggiungerla a piedi. Un'idea bizzarra, che nella testa di uno di loro dovrebbe attirare l'attenzione dei media sul gruppo. Questa l'idea di fondo di Basilicata coast to coast, film di e con Rocco Papaleo con Alessandro Gassman, Giovanna Mezzogiorno, Paolo Briguglia e un bravissimo, surreale Max Gazzé nelle sale italiane da alcune settimane. Quella di Papaleo, a nostro avviso, è una scommessa vinta a metà: da un lato il lentissimo viaggio on the road per le stradine dell'entroterra lucano sarà per tutti i protagonisti un momento di grande crescita personale, dall'altro, per chi come noi si occupa di turismo, non riesce a riportare sul grande schermo la bellezza del mare (anzi dei due mari) e dell'entroterra di questa regione.

Certo, nella locandina del film campeggia la statua del Redentore, italianissimo Cristo del Corcovado che domina Maratea - recente tappa della Penisola del Tesoro, ricordate? –. C'è spazio per il lago di Montemurro, per i suggestivi calanchi delle valli del Sauro e per Aliano, immortalata da Carlo Levi nel suo autobiografico Cristo si è fermato a Eboli. Sono alcuni degli scorci più belli della Basilicata meridionale, quella che poi è inevitabilmente percorsa dai quattro nel viaggio verso Scanzano Ionico. Ma... praticamente lungo la stessa strada c'erano, e ci sono, Valsinni, Bandiera arancione Tci , nel cuore del Parco letterario Isabella Morra; la piccola chiesa di S. Maria d'Anglona, nei pressi di Montalbano Ionico, il sito archeologico di Heraclea, tra Policoro e Scanzano Ionico. Luoghi che avremmo voluto rivedere esaltati dall'occhio della cinepresa, e che invece sono assenti.

Anzi, a dirla tutta, ci sarebbe piaciuto che quel viaggio di 11 giorni ne durasse il doppio, e attraversasse tutta la regione, risalendo verso nord fino al Parco regionale di Gallipoli, Cognato e Piccole Dolomiti Lucane (nella foto), magari passando tra Pietrapertosa e Castelmezzano, paesi che paiono presepi arroccati su questi spettacolari speroni di roccia, e poi ridiscendendo alle pendici del Cilento, altra meravigliosa area protetta. Che indugiasse anche da lontano sui Sassi di Matera, e che si concedesse una steadycam sulla costa ionica tra Policoro e Metaponto, uno dei mari più belli dello Stivale.

Resta il fatto che Basilicata coast to coast è gradevole, ben recitato, poetico in certi momenti, spassoso in altri. E che si tratta appunto di un film, non di un documentario, e se un obbligo aveva, era quello di intrattenere gli spettatori. Se indirettamente, poi, regala un palcoscenico nazionale e speriamo internazionale a una regione ricca di bellezze ma assai poco nota, complice anche la difficoltà di raggiungerla (non c'è un aeroporto e le linee ferroviarie sono pochissime), possiamo solo esserne felici. Speriamo allora che tutti coloro che sono stati incuriositi dalla visione del film scelgano questa regione come meta delle prossime vacanze, e si concedano, magari con l'aiuto di una guida Touring, il tempo per scoprire tutte quelle bellezze che al cinema non hanno trovato spazio.