Messico, sole abbagliante, mare cristallino, spiagge paradisiache. Forse pochi posti portano come questo a non distogliere lo sguardo dal paesaggio, dal panorama. E invece… Qualcuno ha provato a mettere gli occhi a terra, anzi sottoterra e la sorpresa è stata un meraviglioso mondo ancora inesplorato.
I sommozzatori del progetto Gran Acuifero Maya (GAM) si sono infatti immersi nelle acque di Quintana Roc, nei pressi di Tulum, nella penisola dello Yucatan, e in dieci mesi di esplorazioni sono riusciti a trovare il varco tra due sistemi di grotte, entrambi dalle dimensioni enormi.
Hanno lavorato senza sosta fino al 10 gennaio 2018 giorno in cui sono riusciti ad unire  Actun, 263 chilometri, al Dos Ojos, che di chilometri ne conta 83. La somma dà 364 chilometri distribuiti in un labirinto di vuoti e pieni che da vita al più lungo sistema di grotte al mondo.
LE CONSEGUENZE DELLA SCOPERTA
Possono essere di peso rilevante per una ricerca archeologica dal valore immenso, potenzialmente in grado di portare alla luce nuove verità sulla presenza Maya e sugli insediamenti pre-ispanici nella regione dello Yucatan.
A guidare il team di ricerca Robert Schmittner, che inseguiva la possibile connessione dei tunnel sottomarini da 14 anni.  Secondo il Quintana Roo Speleological Survey nel nord della zona di Quintana Roo ci sono 358 sistemi di grotte sommerse.
Ora il lavoro continua. Questo è solo il primo di una serie di tentativi di tessere una mappa fedele dei siti archeologici sommersi nello Yucatan.
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