Rostov, Sochi, Astrachan, Tatarstan, Cheboksary, Vladivostok. Queste e tante altre le mete che l’Ufficio del turismo russo in Italia, Visit Russia - con sede di fresca apertura a Roma, in Corso Vittorio Emanuele II 261-263 - vuole far scoprire agli italiani. Perché la Russia non è solo Mosca e San Pietroburgo, e neanche solo gas, petrolio e neve, ma un patrimonio d’umanità e cultura diffuso nel suo immenso territorio.

NON SOLO MOSCA E PIETROBURGO

La task force Visit Russia in Italia, guidata da Katerina Sankina, ha lo scopo di promuovere un nuovo volto dello Stato più esteso del mondo, con località, itinerari, paesaggi, parchi e tradizioni, specie del Caucaso del nord e del Mar Nero, a noi ancora sconosciuti, affinché quel timido dato, 200 mila visitatori italiani in Russia nel 2014 (che tra l’altro, a detta degli operatori, non sono solo turisti, ma anche persone in viaggio per lavoro), riesca a superare almeno l’asticella dei 500 mila, comunque ancora ben lontana dai due milioni di turisti coreani che visitano da un po’ di tempo a questa parte il mega Paese, e dal milione dei tedeschi i quali, anche per ragioni storiche e di vicinanza geografica, ogni anno affollano le più gettonate città russe. Seguono i cinesi, ma con loro non vale perché ormai sono ovunque nel mondo, mentre aumenta il numero dei visitatori turchi, iraniani e indiani.

SEMPLIFICARE I VISTI

Semplificare la procedura dei visti – che già è stata sveltita negli ultimi anni (con la richiesta di foto, passaporto valido e compilazione anche online di un questionario articolato in 21 domande) - ma la mission del Consolato russo è abolire del tutto le limitazioni che gravano su questo documento - e far passare l’immagine di uno Stato sicuro, ospitale e ricco di meravigliose località. Su questi e altri punti, si lavorerà a Visit Russia, per riuscire ad attrarre anche investitori e capitali da assorbire nel settore, che l’anno scorso ha registrato nella globalità dei visitatori, un 16 per cento in più rispetto al 2013.

IL LEGAME TRA RUSSIA E ITALIA

“Amiamo gli italiani – sostiene il ministro della cultura russa Vladimir Rostilavovic Medinskij – per il buon gusto, il carattere, lo stile, l’amore per la musica, da secoli il nostro popolo è unito al vostro per ragioni principalmente culturali e artistiche – ricordo che il Cremlino è stato innalzato dai migliori architetti e artigiani made in Italy – il nostro Paese è un museo a cielo aperto, come il vostro, che non è solo Roma, Firenze, Venezia, ma tanto, tanto altro ancora”.