Vi ricordate dell'articolo "Tre ragazzi vogliono far rinascere il Sentiero Italia, il più lungo trekking del mondo", che abbiamo proposto su questo sito a fine settembre? Va' Sentiero, il progetto di Yuri, Giacomo e Sara – ripercorrere per intero e a piedi lo straordinario itinerario attraverso le nostre montagne – sta prendendo forma, a poco a poco. Come promesso, continuiamo a darne notizia, coinvolti dall'entusiasmo dei tre ragazzi e certi della sua valenza positiva.

“È straordinario che si torni a parlare tanto di Sentiero Italia, finalmente!” dice Yuri Basilicò, a capo del progetto Va' Sentiero. “Merito innanzitutto dei volontari del Cai, che stanno mappando il percorso, apponendo la segnaletica, individuando le tappe e i posti tappa”. Ricordiamo che il Club Alpino Italiano, insieme all'Associazione Sentiero Italia, è stato l'artefice del Sentiero, realizzato tra il 1983 e il 1995. “Noi, con Va' Sentiero, il prossimo anno vorremmo camminare lungo tutto il percorso: viverlo, raccontarlo e con la nostra esperienza farlo conoscere il più possibile, promuovendo un made in Italy inedito, all'insegna della sostenibilità” continua Yuri. “Il nostro è un progetto di comunicazione sociale e culturale, complementare all'opera di restauro portata avanti dal Cai, al quale guardiamo con spirito di collaborazione, condividendo l'obiettivo di valorizzare un elemento straordinario per la conoscenza del paesaggio italiano”.


Pollino, lungo il Sentiero Italia - foto Sara Furlanetto/Va' Sentiero
POLLINO, QUESTO SCONOSCIUTO
L'estate scorsa, Yuri e compagni di viaggio si sono recati sul massiccio del Pollino, tra Basilicata e Calabria, per un “viaggio di prova”. “Siamo partiti col proposito di produrre materiale di lancio per il progetto Va' Sentiero e di raccogliere informazioni sullo stato di percorribilità del Sentiero nella zona, su richiesta del Cai centrale, cui abbiamo trasmesso, alla fine del viaggio, un report completo" racconta Yuri. "Sono stati 10 giorni bellissimi, a cavallo di Ferragosto: da Lagonegro siamo arrivati a Sant'Agata di Esaro, sempre a piedi e sempre sul Sentiero Italia. Abbiamo ricevuto l'appoggio della sezione Cai di Castrovillari, diretta dall'energica presidente Carla Primavera – persone splendide, che ci hanno accolto come fossimo vecchi amici”.
Camminatori e volontari Cai in Calabria - foto Sara Furlanetto/Va' Sentiero

Il racconto di Yuri è un mix di emozioni, foreste selvagge, solitudini, scrosci di pioggia, incontri straordinari: viene subito voglia di partire, di mettersi in marcia, attraverso un'Italia ancora integra, lontana da ogni percorso battuto. “La cosa che ci è apparsa subito evidente” racconta Yuri “è che sui sentieri del Pollino camminano pochissime persone. Nonostante fosse Ferragosto non abbiamo incontrato anima viva o quasi. Solo famiglie che facevano un picnic ai margini del bosco o cercatori di funghi. Non ti dico l'entusiasmo quando ci vedevano arrivare!”.

Pensate: un massiccio così bello e così attrattivo come il Pollino, ricchissimo di flora endemica (il famoso pino loricato), potenzialmente con tutte le carte per attirare turisti – ebbene, ad agosto non vede che qualche sparuto visitatore. Neppure quello straniero che di solito, ben più dell'italiano, è abituato a camminare. C'è di che riflettere. “Il Sentiero Italia potrebbe fare da volano per il turismo” Yuri ne è sicuro “anche se in queste terre spesso mancano strutture ricettive e c'è bisogno di tanto lavoro per consolidare il tracciato: a volte dovevamo per forza basarci sul GPS”. Il pensiero di Yuri è facilmente intuibile: se non c'è passaggio di trekker il sentiero a poco a poco svanisce. Non c'è segnavia che tenga.

Pollino, lungo il Sentiero Italia - foto Sara Furlanetto/Va' Sentiero

OSPITALITÀ E CONDIVISIONE
Yuri e amici sono rimasti impressionati dalla bellezza dei luoghi lungo il Sentiero Italia, ma anche dalla gente del posto. “Nei borghi del Pollino abbiamo incontrato tantissime persone desiderose di mostrarci le bellezze della loro terra, anche se spesso l'età media era avanzata: i più giovani se ne vanno, per la mancanza di opportunità di lavoro”. Eppure spunti positivi ce ne sono: come a Morano Calabro, borgo che tra l'altro è certificato dal Touring con la Bandiera arancione proprio per le sue qualità turistiche e ambientali. “Un albergo diffuso, vari musei, una casa della musica... c'è ancora gente che ci crede, piena di energia, di voglia di fare qualcosa di diverso”.

Yuri racconta di tanti incontri, della passione con cui gli abitanti di quei luoghi li hanno ricevuti. Come il giorno di Ferragosto, quando, sorpresi da un fortunale, il gruppo di trekker si è trovato a condividere un riparo di fortuna con una famiglia in gita. “Ci hanno offerto un pic-nic che neanche a Natale: peperonata, nduja, torta di pesche e crema... pure il caffè, non ci hanno fatto mancare niente!”. Oppure quando, persi in una faggeta, “ci siamo imbattuti in una coppia di cercatori di funghi a bordo di un pick-up. Stava per scoppiare l'ennesimo diluvio, così ci hanno caricati sul retro e ci hanno scorrazzato in giro per un'oretta buona, tra schizzi di fango ed eccitazione generale”.

Pollino, lungo il Sentiero Italia - foto Sara Furlanetto/Va' Sentiero

I LUOGHI PIÙ BELLI
Chiediamo a Yuri quali luoghi gli sono rimasti nel cuore, percorrendo il Sentiero Italia in terra calabra e lucana. “Il tramonto dalla Madonna del Pollino, vicino a San Severino Lucano”, un altro borgo Bandiera arancione. “L'arrivo sul Cozzo del Pellegrino, la più alta montagna integralmente calabra, con il muro luccicante del mare all'orizzonte. Piano Jannace, coi pini loricati a scandire l'orizzonte e i cavalli selvatici che ci correvano intorno, incuriositi. Policastrello, dove ci siamo imbattuti nella sagra del mais (chi se l'aspettava, la polenta in Calabria!) e siamo quasi diventati gli ospiti d'onore della serata”. E si potrebbe andare avanti, alla scoperta di una Basilicata e di una Calabria davvero fuori da ogni itinerario conosciuto.

La domanda viene spontanea: un camminatore potrebbe rifare lo stesso percorso? “Ancora no” dice Yuri “se non ci fossero stati i volontari del Cai locale a mostrarci la via e a darci le tracce GPS, probabilmente saremmo tuttora persi tra i boschi. Certo, avevamo le tende con noi, siamo sempre in grado di organizzarci; ma in ogni caso qui siamo ancora agli albori del turismo lento, bisogna lavorare tanto per creare le infrastrutture di base e attrarre la gente”. E qui si ritorna (anche) a quanto dicevamo prima: senza chi cammina il sentiero non si mantiene. Bisogna far camminare: speriamo che il Sentiero Italia e Va' Sentiero possano servire anche a creare un circolo virtuoso. Se ne parla, si cammina, si fa rivivere il territorio, i turisti arrivano, i giovani si fermano, l'economia ne giova. Il concetto è semplice e antico, ma a volte le idee semplici rimangono le migliori. 

Pollino, lungo il Sentiero Italia - foto Sara Furlanetto/Va' Sentiero

INFORMAZIONI
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