Ma come è possibile correre senza (quasi) fermarsi, giorno e notte, salendo sentieri ripidi, scendendo ghiaioni impervi, resistendo alle intemperie del tempo e alle fatiche del corpo? Ogni volta (ed è la quarta) che inizia il Tor des Géants ce lo chiediamo, pieni di ammirazione per chi è pronto sulla linea di partenza e magari si è allenato da un anno per essere al meglio della forma. Quale che sia l'obiettivo: vincere la gara o soltanto finire nel tempo limite imposto dagli organizzatori, per raccontare una volta a casa: "Anch'io ce l'ho fatta". 

E' una sfida contro se stessi, racconta chi ha provato l'esperienza. Ci si mette alla prova, si valuta la propria resitenza, la capacità di darsi un obiettivo. E poi c'è il piacere di farlo al cospetto dei grandi quattromila italiani: perché questa lunghissima corsa che viene detta in termini tecnici endurance trail, ovvero percorso di resistenza, si svolge lungo le Alte Vie della Valle d'Aosta, lungo sentieri spettacolari e ai piedi del Monte Bianco, del Monte Rosa, del Cervino e del Gran Paradiso. Sentieri che di solito si fanno con calma, in giornata, di rifugio in rifugio o di valle in valle (e che invitiamo tutti a fare, tanto sono belli, ben segnalati e adatti a ogni gamba, sia quelli dell'alta via numero 1, a nord della regione, sia quelli dell'alta via numero 2, a sud); sentieri che invece gli iscritti al Tor des Géants fanno in una settimana o poco meno!

Qualche numero per capire: 330 km di percorso; 24000 metri di dislivello positivo (ovvero solo in salita!); 150 ore totali; 75 ore e 56 minuti il record della corsa, stabilito da Oscar Peréz nel 2012. I corridori possono decidere quando e dove fermarsi per riposare (7 sono le basi vita e 43 punti di rifornimento), ma devono naturalmente seguire un percorso segnato, pena l'esclusione. Dicono che sia l'endurance trail più impegnativo del mondo; se non lo è, poco ci manca.

Impressionante è anche il coinvolgimento dei comuni attraversati (33) e l'impegno dei volontari (oltre 1500) che provvedono a rifornimenti, soccorsi, logistica. In pochi anni l'evento è diventato un grande classico, sia per i valdostani (che guardano orgogliosi a ogni settembre aspettando il Tor) sia per gli amanti del genere. Quest'anno si è dovuto procedere a un sorteggio, tra tutti gli iscritti: le richieste erano troppe. A Courmayeur, domenica 8, si dovrebbero presentare in 660, rappresentanti di 39 nazioni: 305 vengono dall'Italia, ma sono rappresentati anche Madagascar, Hong Kong e Venezuela!

Per i comuni mortali come noi si possono seguire le epiche gesta dei partecipanti in diverso modo. Prima di tutto, sul campo: aspettando il loro arrivo alle basi vita, applaudendoli sul percorso o addirittura facendo tratti di sentiero insieme a loro. Poi, sul sito del Tor, www.tordesgeants.it, dove si possono scoprire le tappe, dove sarà online giorno per giorno la classifica aggiornata e dove due blogger seguiranno la corsa. Ovviamente disponibili anche i vari canali Facebook, Twitter, Flickr. E per capire qualcosa di più, guardate questi video. Buona corsa a tutti!