Un viaggio lungo ottant’anni nella gastronomia italiana, attraverso oggetti, immagini e attività esperienziali, che ha come obiettivo la narrazione della relazione tra gli italiani e il cibo. È quello di "GUSTO! Gli italiani a tavola. 1970-2050", mostra allestita al terzo piano di M9 - Museo del ’900 di Mestre (Ve) fino al 25 settembre. Un'occasione ideale per programmare una visita in laguna e visitare il bellissimo (e nuovo) museo.
 
«La mostra che M9 ha voluto – spiega Luca Molinari, direttore scientifico del museo – è una vera officina, in cui abbiamo individuato, assieme ai nostri curatori Montanari e Lazzaroni, al comitato scientifico e a un folto gruppo di esperti e istituzioni, una lunga serie di micro-storie che possono aiutarci a capire la ricchezza e la densità del gusto italiano per il cibo, la complessità dell’ecosistema ambientale e sociale cui è collegato e le potenzialità che possiede come risorsa vitale da esplorare per guardare alle sfide future. Una riflessione dovuta oggi più che mai, visto il momento storico che stiamo attraversando, in cui pandemia e guerre stanno sicuramente influenzando il nostro rapporto con il cibo».
 
Si tratta della prima grande esposizione temporanea di un ambizioso programma triennale che vuole proporre ai visitatori una riflessione inedita sui temi identitari della nostra cultura e della nostra esperienza collettiva. «Quando abbiamo progettato questa mostra non abbiamo pensato solo al cibo o agli chef», dichiarano i curatori. «Abbiamo costruito una grande casa fatta di stanze che raccontano il gusto degli italiani attraverso il paesaggio agricolo, la biodiversità dei prodotti, la cucina di casa, i ristoranti e i mercati, le tavolate e il cibo di strada, il design e i flussi migratori, le sfide dell’ambiente e della salute, l’ingegneria spaziale e le nuove filiere, la progettualità delle scuole».


GUSTO! Gli italiani a tavola. 1970-2050

LE SEZIONI DELLA MOSTRA

Il percorso espositivo si sviluppa quindi attraverso un viaggio emotivo alla scoperta degli ingredienti, delle ricette, della storia e delle curiosità gastronomiche italiane, svelando un vero e proprio atlante del gusto italiano dal 1970 al 2050. In particolare:
- Uno spazio introduttivo pre-anni 70 conduce i visitatori all’incontro con personalità iconiche e oggetti simbolo della storia enogastronomica italiana. L'itinerario inizia con Bartolomeo Scappi, il cuoco più importante del Rinascimento italiano, affiancato a Pellegrino Artusi, il cui manuale di cucina rappresenta un manifesto della cucina italiana.
- La prima sezione della mostra è dedicata al lessico del cibo: parole ed espressioni come ricetta, soffritto, cervello, cuore, butta la pasta, al dente, radici, identità sono parte di un glossario costruito intorno all’universo del mangiare italiano.
- Si entra quindi nel cuore dell’esposizione con le otto Stanze del gusto, che raccontano il tema della mostra attraverso immagini, video, oggetti iconici e testimonianze. 
- La prima stanza è dedicata al gusto italiano: in un’unica installazione si è scelto di comporre una monumentale tavola periodica degli ingredienti, un elenco apparentemente infinito di prodotti che insieme rendono possibile e sempre diversa la cucina italiana.

GUSTO! Gli italiani a tavola. 1970-2050 - Brevetto della confezione di pasta all’uovo Barilla con finestra angolare – ©Archivio Storico Barilla  ​

- Gusto della casa. Nella seconda sezione si scopre l’evoluzione delle abitudini e dei costumi attraverso dettagli, segreti, accessori, scopi e funzioni della cucina di casa, baluardo culturale e sociale. Una sezione design ospita oggetti iconici delle abitudini culinarie italiane, come scolare, grattugiare, condire, stappare, farsi aiutare, fare il caffè, farsi un bicchiere. Ad abbracciare questa sezione della mostra, la parete del Racconto del Gusto: un perimetro di locandine, foto d’autore, réclame, riviste (molte consultabili), guide enogastronomiche, ricettari. 


GUSTO! Gli italiani a tavola. 1970-2050
 

- Gusto fuori casa. Da un lato la cucina di ristoranti e trattorie, dall’altro il rito delle grandi tavolate collettive, che incarnano seppur con codici diversi due aspetti fondamentali della cucina: la ricerca gastronomica (inscindibile da quella sul prodotto) e la convivialità. 
- Gusto dell’industria. Una riflessione su come l’attenzione e la salvaguardia di una modalità identitaria e tradizionale, basata sulla qualità del cibo e degli ingredienti, ha convissuto e convive con l’avvento del prodotto alimentare globale, industriale e della grande distribuzione. Storie di grandi aziende italiane, immagini di pubblicità e di catene di montaggio, oggetti simbolo le insegne pubblicitarie dei bar sono protagonisti di questo racconto sul cibo industriale, fatto di innovazione, globalizzazione e savoir-faire italiano. 
- Gusto del viaggio. Una riflessione sul modo in cui “esportiamo” il gusto italiano nel mondo, e anche su come il mondo vede il gusto italiano. 
- Gusto dell’incontro. In questa Stanza – che racconta l’incontro tra città e campagna, Nord e Sud – il gusto si pone come ponte culturale che protegge la varietà territoriale locale in chiave espansiva. Si parla di meridionalizzazione della cucina – attraverso il simbolo dello spaghetto al pomodoro che ha conquistato il Nord – ma anche di videostorie di agricoltura eroica che impegnano giovani e cittadini “pentiti” realizzati da Campagna Amica. 
- Gusto di oggi. Una riflessione sul rapporto costruttivo con il cibo, nello sforzo di conciliare le dinamiche sociali del nostro tempo con un approccio salutare e positivo all’alimentazione.
- Gusto del futuro. Innovazioni tecnologiche (spazio e coltivazioni sperimentali anche sulla Terra) e trasformazione delle abitudini alimentari. 

Infine, un palinsesto di iniziative collaterali anima la mostra, coinvolgendo il pubblico grazie al contributo di chef e divulgatori del gusto attraverso attività didattiche, laboratori di cucina, show cooking ed eventi culturali. Sul sito web tutti gli eventi e i riferimenti.


GUSTO! Gli italiani a tavola. 1970-2050
 
INFORMAZIONI
GUSTO! GLI ITALIANI A TAVOLA. 1970-2050

a cura di Massimo Montanari e Laura Lazzaroni 
Fino al 25 settembre 2022
Orario: mercoledì-venerdì, 10-18; sabato-domenica, 10-19 (la biglietteria chiude un’ora prima; chiuso lunedì e martedì).
Sito web www.m9museum.it