Colture di nicchia, biodiversità naturale e agrobiodiversità saranno al centro del Seminario del prossimo 8 aprile, nella sede dell'Univesrità della Montagna di Edolo, nel cuore della Valcamonica. E l'Italian Mountain Lab dell'accademia nella provincia bresciana è una location ideale per affrontare un tema centrale del futuro di ambiente ed economia montane, che stanno soffrendo da troppo tempo dell'abbandono lento e continuo da parte degli abitanti, soprattutto dei più giovani. 
Claudia Sorlini, Vicepresidente del Touring Club Italiano e professore emerito dell’Università degli Studi di Milano, sarà la relatrice del Seminario che analizzerà la crisi di un modello di sviluppo perseguito da decenni, che non ha sufficientemente valorizzato le risorse della montagna, favorendo così l’abbandono lento ma continuo da parte degli abitanti, soprattutto dei giovani.
Foto Università della Montagna
SVILUPPO SOSTENIBILE CONTRO L'ABBANDONO DEI TERRITORI MONTANI
L’abbandono delle terre non significa solo riduzione della superficie coltivata, ma anche perdita dei servizi ecosistemici garantiti da agricoltori e pastori, esposizione dei territori all’erosione da acqua e vento, allo sviluppo incontrollato dei boschi con il conseguente aumento della fragilità di questi territori.
Oggi nel momento in cui tutte le grandi autorità internazionali parlano di sviluppo sostenibile per salvare il pianeta (Le Nazioni Unite, con l’agenda 2030, l’Unione Europea con la futura PAC e lo stesso papa Francesco con l’Enciclica Laudato si’), diventa sempre più attuale la rivitalizzazione delle aree montane, dove l’agricoltura sostenibile sotto il profilo economico sociale e ambientale, insieme con le relative filiere alimentari e non, è una delle attività fondanti in grado di ridare vitalità ai territori. Infatti questa agricoltura permette di salvare i paesaggi, di rendere più sicuro l’ambiente, di offrire cibi e altri prodotti tipici del territorio, conservare e valorizzare i beni ambientali e culturali, fungendo da attrazione per un tipo di turismo, anch’esso sostenibile.
Si tratta di un turismo che rifugge dai flussi delle masse che invadono le città d’arte o le spiagge alla moda, che va alla ricerca di un rapporto autentico con la natura, e che apprezza la scoperta dei cibi locali e dei prodotti della tradizione, migliorati dalle tecnologie moderne: le statistiche ci dicono che tale turismo è in continua crescita. E’ una prospettiva interessante che può generare nuovi posti di lavoro, ridare la speranza di rivitalizzare l’economia e prefigurare uno sviluppo duraturo delle aree montane anche per le generazioni future.
L’UNIVERSITÀ DELLA MONTAGNA
Il centro Universitario “’Università della Montagna” è un innovativo centro di formazione e di ricerca, specializzato nello studio e nell’analisi delle complessità del territorio montano, che nasce da un lungo percorso ventennale e che è stato rilanciato sulla base dell’accordo di programma tra il Ministero dell’Istruzione, dell’Università e della Ricerca (MIUR) e l’Università degli Studi di Milano.
INFORMAZIONI UTILI E CONTATTI
Agricoltura e turismo sostenibili, un'opportunità per i territori montani.
8 aprile 2019, Aula Magna Università della Montagna
Via Morino 8, Edolo (BS)