Il mare esercita sempre una attrazione che nasconde il mistero che si cela sotto la sua superficie. E scoprirlo davvero il mare, conoscendone a tu per tu i suoi multicolori abitanti e la sua flora multiforme non è cosa da tutti, anzi, è per pochi fortunati. Ma un modo più semplice per avvicinare gli ambienti acquatici esiste da più di un secolo: sono acquari che nel tempo si sono evoluti, diventando veri poli d’attrazione che entusiasmano adulti e bambini. 
Ci piace però mettere in evidenza grandi e piccole realtà in Italia che non hanno sfruttato la cattività in nome del puro intrattenimento da botteghino. Perché esistono acquari che legano la loro esistenza a una interessante e indispensabile attività di ricerca scientifica, con buona pace di Nemo e Dori... per cui proviamo comunque molta simpatia!
1. ACQUARIO DI GENOVA
Principale attrattiva del porto di Genova è l’Acquario costruito nel 1992 su progetto di Renzo Piano e Peter Chermayeff, con la forma di una nave pronta a salpare. Si tratta dell’acquario che presenta la più grande esposizione di biodiversità ed ecosistemi in Europa, affascinante soprattutto per le sue vasche spettacolari visibili da diverse angolazioni. 
Oltre alla sua indiscussa vocazione turistica, l’istituzione si pone l’obiettivo di sensibilizzare ed educare – anche attraverso la conoscenza delle specie animali e del loro habitat – il grande pubblico alla conservazione e all’utilizzo consapevole degli ambienti acquatici del mondo. Il percorso di visita si articola su due piani e sulla Grande nave blu, spazio espositivo di 2.700 metri quadri, aperto dal 1998, che ospita le ricostruzioni di alcuni ambienti tra cui la foresta umida del Madagascar. Nell’Acquario vivono circa 12.000 animali appartenenti a 600 specie diverse, oltre a 200 varietà di vegetali
L’Acquario di Genova propone anche diversi itinerari integrati e tematizzati, che consentono al pubblico di ampliare la visita ai percorsi della foresta tropicale nella Biosfera di Renzo Piano (2001), una struttura sferica in vetro e acciaio nella quale è ricreato l’ecosistema pluviale con vegetazione e animali tropicali (farfalle, uccelli, anfibi e rettili) in libertà.
Genova, Acquario e biosfera / Getty Images
2. ACQUARIO DI CATTOLICA (Rimini)
Sulla riviera romagnola, è il secondo acquario più grande d’Italia. L'acquario si estende su un'area di 110.000 mq, si sviluppa lungo quattro percorsi dedicati ad animali acquatici, terresti, esotici ed è dotato di vasche con 2.500.000 litri di acqua marina.
La sua forma riporta alla mente una antica flotta navale da esplorare. Si scoprono le vite degli squalli, si ammirano le acrobazie delle lontre e dei pinguini, oltre al mondo dei rettili. Nonostante la sua vocazione al divertimento non viene trascurato l'approfondimento scientifico e l'approccio didattico.
Acquario di Cattolica, l'ingresso blu
3. CIVICO ACQUARIO MARINO DI TRIESTE
Inaugurato nel 1933 e successivamente rimodernato, comprende 26 vasche alimentate con acqua prelevata direttamente dal mare che ospitano diverse specie ittiche, per la maggior parte dell'Adriatico, comprendenti pesci, celenterati, anellidi, molluschi, echinodermi e crostacei di provenienza adriatica; inoltre variopinti pesci tropicali, tartarughe e, all'interno di un apposito recinto, alcuni esemplari di Spheniscus demersus, il pinguino dell'Africa australe. Pesci dei laghi e dei fiumi regionali vivono nelle vasche contenenti acqua dolce. Un intero piano è dedicato ai rettili.
4. ACQUARIO E CIVICA STAZIONE IDROBIOLOGICA DI MILANO
Tra i primi acquari urbani mai realizzati, è un edificio liberty costruito da Sebastiano Locati e inaugurato per l’Esposizione Internazionale di Milano del 1906. L’Acquario merita una sosta anche soltanto per ammirare la facciata, che del liberty sembra un piccolo campionario, dalle decorazioni fino al lettering. Sono curiose la fontana a testa di ippopotamo, e la statua di un Nettuno imbronciato e minaccioso.
Una recente riorganizzazione ha valorizzato le diverse funzioni di spazio espositivo, centro di ricerca, e sede di eventi didattici e spettacolari. Di vasca in vasca, si percorre l’intero “viaggio” dell’acqua, dal torrente montano fino agli ambienti pelagici, con particolare attenzione per gli ambienti d’acqua dolce e salata italiani. Anche la biblioteca è molto ben fornita.
5. ACQUARIO DI LIVORNO
Sul lungomare cittadino, inaugurato nel 1937 e successivamente ristrutturato e aggiornato, oggi presenta 33 vasche con oltre 2000 animali di 300 specie diverse, provenienti non solo dall’area mediterranea, ma anche dai mari tropicali.
Propone al pubblico un percorso di visita integrato che unisce l'esposizione acquariologica a uno spazio adibito a ospitare mostre che si rinnovano periodicamente e che consentono un approfondimento sui temi dell'arte, della storia, della cultura e della scienza. Al termine della visita è possibile accedere alla terrazza Mascagni, splendido punto panoramico da cui ammirare le bellezze della costa livornese e delle isole dell’Arcipelago Toscano.
6. ACQUARIO DELLA LAGUNA DI ORBETELLO
Estremamente interessante, si trova a Talamone (Gr) e permette di avvicinare la fauna e la flora di una laguna, aspetto poco approfondito dalla maggior parte degli acquari italiani. Si parten da un canale marino artificiale per proseguire osservando da vicino specie come orate, muggini, spigole e anguille. L’acquario è parte del sistema museale della Maremma ed è presente in sede il Tartanet, Centro Recupero Tartarughe Marine.
Laguna di Orbetello / Getty Images
7. STAZIONE ZOOLOGICA "ANTON DOHRN" - ACQUARIO DI NAPOLI
È, questo, tra i più antichi e prestigiosi istituti del genere nel mondo, fondato - per agevolare lo studio della fauna sottomarina – nel 1872-74 e ospitato in un edificio eretto da Adolf von Hldebrandt; tra le sue attività, occorre citare anche l'organizzazione del Turtle Point a Bagnoli, centro per la salvaguardia delle tartarughe marine.
L'annesso Acquario, aperto nel 1874, fu il primo in Europa ed è esclusivamente dedicato alle specie presenti nel golfo di Napoli (ospita circa 200 specie in 30 vasche); è interessante anche per l'approccio scientifico e didattico che lo caratterizza. La vecchia sala di lettura della Biblioteca e decorata da affreschi di Hans von Marées (1873) raffiguranti Scene agresti e Marine, importante testimonianza del fascino esercitato sugli uomini del Nord Europa dall'ambiente e dalle genti dell'Italia meridionale.
Info: www.szn.it.