È in soffitta che si crea la magia. Le soffitte sono quelle antiche delle case e delle cascine del modenese, la magia è quella della lenta maturazione dell’aceto balsamico tradizionale di Modena. Una produzione così specifica, così complessa e così identitaria che in Emilia hanno deciso di candidarla a Patrimonio culturale immateriale dell’Unesco. Un prodotto composto da un solo elemento: il mosto cotto, proveniente dai vini del territorio, il Lambrusco e Trebbiano. Un miracolo che avviene grazie al freddo intenso invernale, e alle estati torride e grazie al tempo, quindici, vent’anni in cui l’aceto balsamico invecchia nelle batterie di botticine, al fresco delle soffitte. Barili che sono culle, il cui prodotto varia molto in base al legno che viene utilizzato per produrle.
Un prodotto che a fine Ottocento era considerato oro nero, per il suo valore. Un prodotto antico, noto già in epoca romana, curato dalle matrone delle famiglie che avevano in custodia l’acetaia di famiglia. Un prodotto così radicato che è tradizione che alla nascita di un nuovo figlio si regala una batteria di botticine d’aceto. Un prodotto che fa parte dell’intimità della casa, un vero albero genealogico delle famiglie modenesi, un orgoglio che passa di generazione in generazione, perché ancor oggi è considerato quanto di più caro e prezioso ci sia.
Un prodotto che va promosso e tutelato, in modo da non perdere questa cultura famigliare così radicata, che è anche una cultura della comunità, che fa orgoglio e appartenenza. Per parlare di aceto balsamico e territorio appuntamento per sabato 13 maggio 2023 alle 9.30 negli spazi di Santa Maria degli Angeli a Spilamberto (Mo) per un evento speciale in collaborazione con il Touring Club Italiano. Un incontro che si tiene all’interno del palinsesto del festival Mente Locale, dedicato al cinema documentario che racconta il territorio. Un incontro che ruoterà intorno al tema dell’Aceto balsamico come patrimonio immateriale dell’Umanità. Per l’occasione verrà proiettato in anteprima il video “La tradizione del balsamico tra socialità, arte del saper fare e cultura popolare dell'Emilia centrale”, di Giulio Filippo Giunti e Maurizio Dall'Acqua.
A seguire una discussione sulle opportunità di sviluppo in chiave turistica dell’aceto balsamico tradizionale di Modena, introdotta dal sindaco di Spilamberto, Umberto Costantini, con Silvestro Serra, direttore della rivista Touring, Maurizio Fini, Gran Maestro della Consorteria dell'Aceto Balsamico Tradizionale di Modena, Aldo Zanetti, curatore del dossier di candidatura e le testimonianze di Maestra Margherita Costanzini e Alessia Venturelli, assaggiatrice.
Ma un conto sono le parole, un altro è vedere qualcosa dal vivo. Per cui, a seguire, dalle 11.30 visita al Museo del Balsamico Tradizionale di Spilamberto con degustazione guidata di Balsamico Tradizionale (evento gratuito a prenotazione obbligatoria scrivendo a info@museodelbalsamicotradizionale.org o tel. 059.781614).

INFORMAZIONI
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