Non si ferma la corsa ai record tra gli impianti di risalita delle Alpi. Ad aprire le ostilità nel 2015 il Monte Bianco, con la spettacolare terrazza di Punta Helbronner (3.452 metri) raggiungibile con la funivia Skyway. Hanno risposto lo scorso anno dalla Zugspitze, la montagna più alta della Germania, con una super-funivia dal dislivello record di poco meno di duemila metri in un solo tratto (1.945 per la precisione); impianto peraltro che al momento è bloccato da un clamoroso (ma innocuo) “incidente stradale” con un carrello di servizio.
Nei giorni scorsi la replica, in territorio svizzero, a Zermatt, con l’apertura del Matterhorn Glacier Ride, la funivia trifune più alta del mondo la cui stazione d’arrivo – la più elevata in Europa – è stata inaugurata a 3.821 m di quota sul Piccolo Cervino.

La nuova funivia trifune del Piccolo Cervino a Zermatt, in Svizzera
UN RECORD MOLTO ITALIANO
Paradiso elvetico degli sciatori e degli escursionisti e importante stazione turistica del Canton Vallese, Zermatt condivide con l’Italia e con Breuil-Cervinia non solo le piste di sci ma, soprattutto, la contemplazione della piramide del Cervino.
E ora anche un impianto di risalita da record di produzione italiana, realizzato dalla Leitner di Vipiteno (Bz) e costato 53 milioni di euro, che prevede otto chilometri di funi con un peso complessivo di 400 tonnellate. 

Il nuovo impianto e, sullo sfondo, il Piccolo Cervino
UNA FUNIVIA TRIFUNE?
Un paio di precisazioni per il turista. Di certo qualcuno si impunta a sentir parlare di “funivia trifune”. D’abitudine si chiamano funivie i sistemi con due cabine che vanno e vengono, ma sul Piccolo Cervino le dimensioni delle 25 cabine sono tali (28 posti a sedere!) da rendere riduttivo il termine cabinovia. L’aggettivo “trifune”, poi, sottolinea l’uso di due cavi portanti abbinati, così da garantire elevata stabilità anche in caso di vento violento fino a 100-120 km/h; al centro delle due funi corre poi la terza con funzione traente.
Ulteriore dato record, caratteristico del “made in Italy” Leitner, la campata principale dell’impianto che sorvola il ghiacciaio per la bellezza di 2.732 metri da pilone a pilone. Il tutto realizzato in un ambiente d’alta quota dove le 145 persone coinvolte nella costruzione hanno affrontato raffiche di vento superiori a 240 km/h e temperature che scendono sotto i meno 30 °C.

L'impianto ha doppia fune portante e 25 cabine
CABINE DI DESIGN… E NON SOLO
Nel corso del viaggio di nove minuti dalla stazione di partenza di Trockener Steg (a 2.923 m) i passeggeri delle 25 cabine firmate Pininfarina possono godere di un panorama indimenticabile sulle Alpi italiane, francesi e svizzere dominato, appunto, dalla piramide del Cervino.
A chi sceglie, pagando un biglietto a parte, una tra le quattro cabine Cristal Ride – decorate con molto glamour di 280mila cristalli Swarovski all’esterno e con interni in pelle e alcantara – è riservata una spettacolare sorpresa ad alta tecnologia: superato il primo pilone, a circa 200 metri di altezza, il vetro multistrato del pavimento diventa trasparente, offrendo ai passeggeri una visuale da brivido sul sottostante ghiacciaio del Matterhorn.

Una cabina Cristal Ride decorata di cristalli Swarovski

GLI SVIZZERI GUARDANO LONTANO

La terrazza d’arrivo, a oltre 3.800 metri di quota, offre un panorama di vette a 360 gradi di tale ampiezza che gli svizzeri parlano della possibilità di vedere ben 38 “Giganti delle Alpi”. Quello che è certo è che il Matterhorn Glacier Ride vuole essere solo il primo passo di un network di impianti più ampio.
Lo step successivo concepito a Zermatt dovrebbe essere quello del cosiddetto Alpine Crossing, un’ulteriore funivia che scavalchi il ghiacciaio del Teodulo tra il Piccolo Cervino e il Testa Grigia (3.480 m) sopra Plateau Rosa, così da offrire un collegamento stabile con Breuil-Cervinia anche a chi non percorre il comprensorio sci ai piedi. Ultimo sogno nel cassetto, una coppia di funivie per unire l’area Zermatt-Cervinia-Valtournenche con il Monterosa Ski (Val d’Ayas-Alagna-Gressoney), dando luogo a un comprensorio di sci d’alta quota con oltre 540 chilometri di piste a disposizione.

La straordinaria vista sul Cervino

I DUBBI DEGLI AMBIENTALISTI
Sulla carta Zermatt si presenta come una stazione invernale d’eccellenza in fatto di sostenibilità, al punto che vi sono bandite le auto private e la si raggiunge solo in treno. Un biglietto da visita green che stride con le cinque tonnellate di esplosivo fatte brillare sul Piccolo Cervino per costruire il nuovo impianto. Per non parlare dei 6400 voli di elicottero utilizzati per portare in quota i materiali da costruzione.

Scelte da alcuni criticate almeno quanto quella di lasciare in servizio la vecchia funivia e il vistoso parallelepipedo di cemento armato che la accoglie a poca distanza dall'altra. Non pochi amanti della montagna, poi, esprimono dubbi sul collegamento con il Monterosa Ski che porterebbe a costruire impianti e piste di sci in uno tra i pochi ritagli delle Alpi che il turismo di massa non ha ancora contaminato.

I VIDEO

Il video ufficiale della società degli impianti Zermatt Bergbahnen.
 
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Il video della trasmissione televisiva Transport.
 
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