Touring Club Italiano, attraverso il volontariato di impresa, si prende cura dell'Italia: ecco la "Passione Italia" dei dipendenti del Gruppo CAP
A Trezzo sull'Adda, per scoprire il Castello Visconteo e gli scorci sul fiume
A partecipare a quest'ultima formula, nel mese di giugno 2021, alcuni dipendenti del Gruppo CAP: dopo un percorso formativo sul tema del viaggio e della fotografia di viaggio, a loro è stato chiesto di realizzare un "reportage fotografico" sul tema "Passione Italia". Come molti ricorderanno, "Passione Italia" è la campagna lanciata a marzo 2020 con la quale il Touring ha voluto contrapporre alla mappa del contagio la mappa della bellezza italiana; un invito per tutti a “viaggiare da casa”, per scoprire e riscoprire ciò che il Paese ha da offrire. In questo contesto abbiamo chiesto anche ai dipendenti di Gruppo CAP di raccontarci la loro personale "Passione Italia": un luogo, un'esperienza, un momento da ricordare e da suggerire anche ai lettori nei luoghi attorno a Milano dove il gruppo opera.
Due dipendenti del Gruppo CAP hanno incentrato il loro lavoro su Trezzo sull'Adda, approfondendo in particolare la conoscenza del Castello. Potete trovare tutti gli altri contributi a questo link.
UNA PASSEGGIATA A TREZZO SULL'ADDA - di Maria Rago
1. Il Santuario della Concesa è un luogo di spiritualità carmelitana, nel cui interno è custodito un quadro della Vergine Maria che allatta Gesù che pellegrini e visitatori possono ammirare da oltre quattro secoli. Il Santuario, che sorge in un luogo silenzioso, immerso nella natura, fu fatto costruire dal cardinale Cesare Monti, Arcivescovo di Milano (1635/1650); scendendo la scalinata che porta all’ingresso si rimane impressionati dai colori e dalle luci che illuminano la facciata, in particolar modo al calar del sole.

Santuario Divina Maternità di Concesa. Trezzo sull’Adda. Foto di Maria Rago
Dal Ponte sospeso oltre che ammirare la maestosità del fiume con i suoi colori brillanti, è possibile vedere dove nasce il naviglio Martesana, nel punto in cui prende le sue acque dall'Adda.

Naviglio della Martesana. Dove nasce il canale - Trezzo sull’Adda. Foto di Maria Rago.
3. L’architettura del Santuario appartiene alle prime espressioni del barocco semplice tradizionale lombardo, mentre il convento, costruito successivamente, è a pianta rettangolare su due piani e racchiude in sé due chiostri separati. Di fianco al santuario è possibile andare in bicicletta lungo la pista che costeggia il Naviglio Martesana, ed apprezzare, oltre che la bellezza del santuario, la splendida cornice naturale del fiume Adda e del naviglio Martesana.

Santuario Divina Maternità di Concesa. Il Naviglio Martesana- Trezzo sull’Adda. Foto di Maria Rago

Castello Visconteo. Ruderi -Trezzo sull’Adda. Foto di Maria Rago
5. Orrendi crimini si sono consumati tra le mura del castello: gelosie, politica e leggende della Milano del 1300. Strani avvenimenti caratterizzarono sin da subito la costruzione: lo stesso proprietario venne avvelenato proprio nelle prigioni sotto il Castello. I sotterranei sono le parti meglio conservate: si presentano come ambienti grezzi, scavati nella roccia, umidi e bui. In uno dei locali sotterranei di cui non si conosce del tutto la vera destinazione, si trova un pozzo, sopra il quale c'è un cunicolo che emerge poi in superficie. La leggenda narra che in quel cunicolo i proprietari del Castello buttassero giù nel pozzo gli ospiti indesiderati.

Castello Visconteo. Sotterranei del Castello - Trezzo sull’Adda. Foto di Maria Rago
IL CASTELLO VISCONTEO DI TREZZO SULL'ADDA - di Andrea Mandarano
Andrea Mandarano si è focalizzato proprio sul Castello Visconteo di Trezzo sull'Adda, ricordando la triste fine di Bernabò Visconti: proprio nel luogo da lui progettato per difendersi dai nemici esterni, Bernabò trovò la fine dei suoi giorni per mano di un nemico che si celava all’interno del castello stesso: il nipote Gian Galeazzo, che dopo la morte dello zio si impossessò del castello. Conteso tra le fazioni dei guelfi e dei ghibellini e teatro delle lotte tra le famiglie del tempo, il Castello fu scenario di numerose guerre. E fu proprio durante l’assedio del 1416 che venne distrutto l’imponente ponte visconteo, fatto costruire sempre da Bernabò, che oltrepassava il fiume Adda grazie ad un’unica campata di 72 metri di lunghezza. Divenuto di proprietà privata, il castello subì nella prima metà dell’Ottocento una sistematica e vandalica distruzione: le strutture murarie in blocchi furono progressivamente smantellate e vendute come materiale da costruzione già lavorato. Le pietre del Castello di Trezzo vennero utilizzate per costruire l’Arena di Milano, mentre alcuni frammenti decorativi si riconoscono in edifici annessi alla Villa Reale di Monza. Oggi l’area del Castello ci dona un meraviglioso parco che cinta i ruderi rimasti e la Torre Viscontea a pianta quadrata.

Castello Visconteo. Parco del Castello - Trezzo sull’Adda. Foto di Andrea Mandarano


Castello Visconteo. Torre del Castello - Trezzo sull’Adda. Foto di Andrea Mandarano

5. Dalla sommità della torre Viscontea si può godere di un panorama sconfinato che si estende da Milano a Bergamo. Una nota merita il promontorio settentrionale, dove si può ammirare uno scorcio caratterizzato da colori, movimenti naturalistici e suoni creati dall’ansa dell’Adda, quasi in contrapposizione all’architettura eclettica della centrale idroelettrica Alessandro Taccani, dove un linguaggio modernista e una forte connotazione di gusto neoromanico trovano sfogo nella struttura realizzata agli inizi del secolo scorso, sui progetti dell’Architetto Gaetano Moretti.

Castello Visconteo. Vista dell’insenatura dell’Adda - Trezzo sull’Adda. Foto di Andrea Mandarano