Nuova vita per un piccolo gioiello da scoprire in terra trevigiana. Ha riaperto finalmente al pubblico la chiesa sconsacrata di San Teonisto. La chiesa del Quattrocento, parte originaria di un monastero, è tornata a essere spazio di accoglienza e, oltre a mostre, a ospitare incontri e concerti. L’edificio era chiuso da alcuni mesi per lavori di adeguamento tecnico e per il restauro del timpano in facciata, progetto coltivato dalla Fondazione Benetton fin dalla sua acquisizione e dal suo recupero.
San Teonisto era stata interessata da un primo importante restauro, portato a termine dall’architetto veneziano Tobia Scarpa dopo decenni di abbandono (era stata bombardata nel 1944 e mai più recuperata). Se il un restauro ultimato nel 2017 era stato valorizzato anche dalla ricollocazione nell’edificio delle opere pittoriche originarie, questa nuova fase di lavori è segnata da un’altra importante operazione culturale: l’acquisizione di tre nuove tele che vanno a completare il ciclo artistico, laddove non era stato possibile recuperare i dipinti originari.
A Safet Zec, artista bosniaco considerato dalla critica internazionale, pittore e incisore di straordinarie qualità espressive, è stato affidato il compito di interpretare e dare nuova vita a quegli spazi vuoti lungo le pareti, scegliendo il linguaggio dell’arte contemporanea per proseguire quel dialogo con l’antico già intrapreso, nel campo dell’architettura, con il restauro critico di Scarpa. «Una testimonianza», spiega Luigi Latini, direttore della Fondazione Benetton Studi Ricerche, “del desiderio di continuare a scrivere la storia di questo luogo della città di Treviso, coinvolgendo ogni forma di espressione artistica. La sensibilità contemporanea nei confronti della natura, il valore della solidarietà umana, la necessità di coltivare una vicinanza verso ogni espressione artistica. L’occhio attento vedrà che nelle tre opere di Zec si snoda un vero e proprio filo rosso: un filo teso tra le fronde dell’albero, nell’abbraccio di un uomo e di una donna, tra le macerie di una Treviso distrutta dalla guerra”.
La chiesa sconsacrata di San Teonisto, a Treviso. Il progetto del restauro di Tobia Scarpa
“LA VEDUTA DI TREVISO”, “L’ABBRACCIO” E “L’ALBERO”
Scopriamo le tre tele, prima di godercele dal vivo. “La veduta di Treviso” è una grande lunetta (tempera, acrilico, collage su tela, 7,66 x 3,57 m) posta nella parte alta del lato sinistro di San Teonisto è dedicata alla memoria dei tragici bombardamenti delle due guerre mondiali, quando il centro storico di Treviso venne in gran parte distrutto e anche la stessa chiesa gravemente danneggiata. Safet Zec – che ha vissuto il dramma della guerra nella ex-Jugoslavia e il dolore straziante delle sue ferite sulla città di Sarajevo – ha saputo “costruire” ne La veduta di Treviso, un’immagine di grande suggestione simbolica.
L’abbraccio” è invece collocato nell’altare laterale sul lato opposto rispetto alla lunetta (olio su tela e tempera su carta, 1,37 x 2,67 m) dove l’immagine che campeggia riprende un tema ricorrente e struggente, molto caro all’artista: L’abbraccio. L’abbraccio che Safet Zec ha colto ed espresso nelle sue infinite accezioni: incontro, felicità, disperazione, sostegno, tenerezza, rassegnazione, solidarietà, separazione, attesa, addio...
“L’albero” è invece accolto dall’altare maggior (olio su tela, 1,73 x 3,28 m). Un soggetto inedito che esplode in tutto il suo vigore lussureggiante. Una presenza esplosiva di bellezza e di potenza, Dall’interno della cornice dell’altare, una grande stupefacente chioma d’albero invade lo spazio di luce e colori. Una sorta di inno alla gioia che ha la forza di una sinfonia travolgente e liberatoria. Ma anche un segno di fiducia riposta nella certezza che rinnovamento e continuità appartengono non solo alla sfera della natura, ma anche all’essere umano.
INFORMAZIONI UTILI
Chiesa di San Teonisto, via San Nicolò 31, Treviso
A partire dal mese di marzo la chiesa di San Teonisto è aperta al pubblico ogni prima domenica del mese, dalle ore 15 alle 19, oltre che in occasione degli eventi pubblici in programma.
Scopri di più sull'evento e sulla chiesa di San Teonisto sul sito di Fondazione Benetton Studi e Ricerche