Si chiude sabato 22 maggio a Trento la mostra sui fratelli Castiglioni: Ettore (1908-1944) e Bruno Castiglioni (1898-1945) realizzata dalla Fondazione Angelini di Belluno e ospitata nella prestigiosa e rinnovata Casa della Società degli Alpinisti Tridentini in via Manci 57 a Trento. Ne vogliamo parlare con una certa rilevanza perché entrambi, pur in modi diversi, furono appassionati di montagna e amanti della libertà, tanto che conclusero la loro vita negli anni di guerra con morti generose nel marzo ’44 e nell'aprile ’45.

Ettore Castiglioni, alpinista, fu il più brillante compilatore di guide alpinistiche dell'anteguerra della collana Guida dei Monti d'Italia edita insieme dal Touring e dal CAI, quella che è considerata l'Enciclopedia Treccani della montagna italiana, di cui furono coordinatori nel dopoguerra prima Silvio Saglio, poi Gino Buscaini. Ettore scrisse numerosi titoli, specie dell'area dolomitica, ancor oggi, a distanza di 70 anni, considerati dei validissimi esempi di guidistica alpina. Frequentò quindi assiduamente gli uffici di redazione del Touring di corso Italia a Milano.

Richiamato alle armi nel 1943 con l’incarico di Istruttore alla scuola militare di Passo Tre Croci e successivamente in Val d’Aosta, dove organizzerà, dopo l’8 settembre, un gruppo di partigiani in alta Valpelline. Scomparve tragicamente, assiderato, in alta Valmalenco, nella primavera del 1944 durante un tentativo di fuga dalla prigione svizzera del Maloja, dove era stato rinchiuso per motivi politici.

Bruno Castiglioni morì invece a Pavia il 27 aprile 1945, dopo 12 ore di sofferenza per i colpi della mitragliatrice pesante tedesca che l’avevano ferito presso la Cascina Cravino, dove si era prodigato per la pacifica deposizione delle armi, il giorno della Liberazione (26 aprile). Era uno dei più brillanti docenti di geomorfologia dell'epoca. allievo di Luigi De Marchi negli studi di Geografia fisica presso l’Università di Padova; libero docente nel 1929, vinse il concorso a cattedra nel 1936, insegnando all’Università di Messina, e quindi a Pavia. Le sue conoscenze dei ghiacciai gli permisero la compilazione della Carta delle Alpi nel Glaciale (1940), che rimane il primo esempio di sintesi grafica delle conoscenze sul glaciale alpino quaternario.

Nella mostra trentina sono raccolti frammenti dei diari di Ettore e dei diari assolutamente inediti di Bruno, oltre a lettere, cartoline e disegni mai esposti in precedenza, insieme con relazioni tecniche di arrampicata e vario materiale fotografico,

In quest'ultima settimana di apertura la rassegna sara visitabile dalle ore 16 alle 19, a ingresso libero.