Il 27 novembre 1927 il parroco di Saltara, cittadina in provincia di Pesaro e Urbino, segnalava la scoperta di rovine sepolte: non era chiaro di cosa si trattasse, ma le tessere di pietra sparse nei solchi dell'aratro lasciavano immaginare un edificio romano, forse prestigioso. La Soprintendenza organizzò quindi una campagna di scavo: emersero resti di stanze, corridoi e di una sala ornata da un mosaico con tritone e animali esotici, purtroppo già intaccato dai lavori agricoli.

Inizia così la storia dei mosaici di Saltara, che dal 2017 è compresa nel nuovo Comune di Colli al Metauro. Una storia che finalmente vede una degna conclusione: viene inaugurata oggi (serata a inviti) la MOS – Sala dei Mosaici di Saltara, un nuovo spazio che li ospita e li valorizza, restituendo alla comunità un importante pezzo della sua storia. 

Anche perché la storia di questi reperti è stata travagliata. "Dopo la scoperta, le parti superstiti furono distaccate e trasportate ad Ancona, esposte nel Regio Museo Archeologico Nazionale, dove rimasero fino alla Seconda Guerra Mondiale quando il museo fu gravemente danneggiato dai bombardamenti" spiega l’Assessore alla Cultura Andrea Giuliani. "Recuperati dalle macerie, i tre frammenti del mosaico di Saltara restarono a lungo nei depositi, fino a quando, per interessamento dell'Amministrazione comunale del tempo, sono rientrati a Saltara nel 2016 e conservati nella sacrestia della ex Chiesa del Gonfalone".

Ora, grazie a un progetto del Comune condiviso con la Soprintendenza ABAP delle Marche, l'Università di Urbino e l'Università Politecnica delle Marche, finanziato dalla Regione Marche e supportato del Rotary Club Fano, è possibile ammirare i mosaici in un nuovo allestimento multimediale, curato dallo Studio Panni di Fano e dalla DMP di Senigallia. 

I mosaici - tra cui quello di una pantera e quello, splendido, di un lupo che attacca un caprone - saranno visibili già tutte le domeniche di ottobre con visite guidate; ai visitatori sarà regalato un libro, curato da Irene Cecchi, dal titolo “Arte, storia e archeologia per Colli al Metauro” edito a cura del Consiglio Regionale delle Marche, che verrà presentato sabato 26 settembre alle 16 sempre nella Chiesa del Gonfalone a Saltara (incontro a inviti). “Il libro è il secondo curato da Irene Cecchi dopo quello che abbiamo già presentato nel novembre 2017 che riguardava più specificatamente le ricchezze artistiche, storiche ed archeologiche di Saltara” - racconta Giuliani – “questo secondo libro inizia con un capitolo dedicato proprio al restauro dei tre frammenti musivi eseguito quest’anno, quindi ci è sembrato giusto abbinare la presentazione del libro all’inaugurazione della MOS".


 

"E’ stato un percorso lungo e per niente facile, peraltro non ancora concluso del tutto" - ci tiene a sottolineare il Sindaco di Colli al Metauro Stefano Aguzzi - «abbiamo in mente anche una sistemazione a breve degli spazi esterni della MOS che possano abbellire e caratterizzare visivamente ancora di più l’esposizione museale e invitare chi passa per queste zone a fermarsi per ammirarla. È un primo passo verso il più ampio recupero del ricco patrimonio archeologico di Colli al Metauro: in questo senso, l’Accordo Quadro stretto dalla nostra Amministrazione comunale con la Soprintendenza ABAP delle Marche, l’Università degli Studi di Urbino e l’Università Politecnica delle Marche ci darà grandi opportunità: perché solo chi conosce il proprio passato, può prepararsi al meglio per progettare il futuro”.

INFORMAZIONI
Comune di Colli al Metauro; tel. 0721.892923; segreteria.sindaco@comune.collialmetauro.pu.it.