Aveva scosso tutti. Opinione pubblica e istituzioni, critici e semplici lettori distratti e soprattutto gli appassionati d’arte e archeologia di mezzo mondo il 6 novembre 2010 gridavano allo scandalo per il collasso della parte superiore della Schola Armaturarum di Pompei
Tutta questa bellezza nelle mani sbagliate. dicevano, e forse non a torto. Un sospiro di sollievo è quello che ci accomuna oggi. La Schola Armaturarum è di nuovo integra e finalmente si potrà visitarla, ogni giovedì solo in piccoli gruppi accompagnati proprio da quei restauratori che si sono dedicati al recupero minuzioso degli affreschi.
Un dettaglio della Schola Armaturarum
Dal 3 gennaio scorso il mondo può di nuovo entrare in quel che resta di ciò che fu sede di un'associazione di gladiatori dell'antica Pompei, un edificio di rappresentanza di un’associazione militare, come si può dedurre dalle decorazioni e dal rinvenimento di armi custodite al suo interno.
Gli ultimi scavi eseguiti per la messa in sicurezza delle strutture sembrano rafforzare questa ipotesi. Sul retro dell’edificio sono infatti venuti alla luce ambienti di servizio dove si custodivano anfore contenenti olio, vino pregiato e salse di pesce provenienti dal Mediterraneo (Creta, Africa, Sicilia, Spagna), prodotti di qualità da servire in occasioni conviviali o di rappresentanza.
Anfore rinvenute negli ultimi scavi
"A Pompei i crolli negli scavi archeologici sono un capitolo chiuso". Ad affermarlo ad ansa.it è Massimo Osanna, direttore generale della città emersa dalla lava del Vesuvio del 79 d.C. "Qui c'è la somma di tutto quello che abbiamo fatto - ha continuato Osanna - e che ora vogliamo rendere fruibile a tutti".
Confidiamo nelle parole di Osanna, anche perché il sito ha purtroppo vissuto una storia travagliata. Dopo lo scavo guidato da Vittorio Spinazzola tra il 1915 e il 1916, durante i bombardamenti alleati del ’43, la struttura venne infatti semidistrutta e andarono perduti in maniera irreparabile gran parte degli elevati e degli apparati decorativi. Nei successivi restauri tra il 1944 e il 1946 gli interventi ricostruttivi, finalizzati a riproporre i volumi originari dell’edificio, furono eseguiti con materiali impropri (ferro e cemento) rispetto alla tecnologia costruttiva antica.
La Schola durante gli scavi del 1915-16
“Da metafora dell’incapacità italiana di prendersi cura di un luogo prezioso che appartiene all’intera umanità, la riapertura della Schola Armaturarum rappresenta un simbolo di riscatto per i risultati raggiunti a Pompei, e più in generale un segnale di speranza per il futuro del nostro patrimonio culturale" sottolinea ancora Massimo Osanna. "Da quel crollo avvenuto nel novembre del 2010 si è affermata una nuova consapevolezza della fragilità di Pompei e la necessità di avviare un percorso di conservazione, fatto non solo d’interventi straordinari ed episodici, ma soprattutto di cure e di attenzioni quotidiane.”
GLI ORARI DI VISITA
Le visite saranno possibili ogni giovedì negli orari di apertura del sito, per gruppi contingentati di visitatori. Dal 1 novembre al 31 marzo: Pompei 9-17 (ultimo ingresso 15.30) sabato e domenica apertura ore 8.30. Oplontis, Stabia 8.30 -17 (ultimo ingresso 15.30). Antiquarium di Boscoreale 8.30 - 18.30 (ultimo ingresso 17).