Ci sono due modi di interpretare le frontiere, tutte le frontiere. O sono un muro invalicabile o sono porose, senza per forza essere aperte. Che siano un muro invalicabile lo vorrebbero i governi, ma lo negano i fatti. Che siano porose, alla lunga portatrici di salvifici incontri più che di scontri, lo racconta la storia. Così a Piuro, paesino della provincia di Sondrio letteralmente a un passo dalla frontiera (politica) con la Svizzera, hanno pensato bene di metter in piedi un festival che celebra la frontiera come incontro.

Riflessione che è ancora più centrale in un momento storico in cui invece sembra stiano tornado – complice l’emergenza sanitaria - gli impulsi alla chiusura e all’isolamento. Ed ha ancor più valore se si pensa che la valle in cui si trova Piuro, la Bregaglia – laterale della Valchiavenna –, è tagliata in due dalla linea che segna il confine tra la Confederazione Elvetica e l’Italia, anche se fino a fine Settecento qui era tutto lo stesso Paese.

E dunque la prima edizione del Frontiere Festival Piuro – patrocinato dal Touring Club Italiano – si svolge nel posto giusto per riflettere con scrittori, artisti, poeti e cineasti sul tema dei confini reali o immaginari, alla sfida che rappresentano e al loro superamento. Confini che sono fisici e storici, l’arco alpino e i reticolati che segnano il qui e il lì, ma che riguardano anche il linguaggio, la parola, l’arte, le imprese umane. 
Nei tre giorni del festival spazio a laboratori (a pagamento) per bambini e adulti, dalla giocoleria allo yoga nel bosco, fino alla raccolta dei piccoli frutti del sottobosco. A mostre di scultura, la collettiva sulle Frontiere dell’arte, a Belfort. E poi spazio ad incontri e visioni di documentari (ingresso libero). Si inizia il venerdì alle cascate dell’Acqua Fraggia, perché tempo permettendo il festival sarà all’aperto e permetterà di scoprire i diversi angoli di questo borgo alpino che nel 1618 venne cancellato da una frana immensa, che uccise la quasi totalità dei mille abitanti tranne 8. In calendario, tra gli altri, incontri con Enrico Camanni autore di “gialli di montagna”; con Bruno Tognolini, scrittore per l’infanzia che accompagnerà i bambini con filastrocche e poesie, con gli scrittori ticinesi, Fabio Andina ed Andrea Fazioli; con la scrittrice Alessandra Carati che presenterà il suo romanzo “E poi saremo salvi” che racconta la fuga attraverso le frontiere di una famiglia bosniaca durante il conflitto nella ex Jugoslavia.
Coda il 5 agosto, con Frontiere Festival/futuro, giornata in cui si terrà un concerto dell’orchestra Antonio Vivaldi su musiche di Haendel e due presentazioni per parlare di frontiere nella musica e nel mondo.
INFORMAZIONI
Sito web
 www.infopiuro.it