Avete mai sentito parlare del font "Bodoni"? Certamente qualcuno lo avrà notato nella lista dei caratteri disponibili su qualsiasi programma di scrittura. È un font definito "con grazie moderno", caratterizzato da un alto contrasto tra le linee spesse e quelle sottili. Ebbene, non tutti sanno che prende il nome dal suo inventore, un tipografo vissuto tra il 1740 e il 1813. Una figura geniale e peculiare, a cui tra poche settimane verrà intitolato un nuovo museo nel complesso della Pilotta, a Parma.

BODONI, TIPOGRAFO ELEGANTE E RAFFINATO
Giambattista Bodoni aveva l'arte della stampa nel dna: era figlio di un tipografo di Saluzzo (cittadina del Torinese), che gli insegnò la professione fin dalla tenera età. A soli 16 anni partì alla ricerca di fortuna a Roma, dove venne assunto nella tipografia della Congregazione per la Propagazione della Fede. Fu un incontro romano, quello con padre Paciaudi, a portargli fortuna: quando Paciaudi si stabilì a Parma alla corte dei duchi di Borbone (che al tempo reggevano il ducato/principato di Parma e Piacenza) si ricordò di Bodoni e lo chiamò a dirigere la Reale Stamperia. 

Bodoni aprì poi a Parma una sua stamperia privata nel 1791: dalle sue macchine iniziarono a uscire capolavori su capolavori. "Fu l'ultimo dei tipografi antichi e il primo dei moderni" ha spiegato durante la conferenza stampa dell'apertura del museo Andrea De Pasquale, direttore scientifico della Fondazione Museo Bodoniano "si costruiva da solo i suoi caratteri, quando altri tipografi della sua epoca li compravano già fatti; e nello stesso tempo vedeva ogni libro come un'opera d'arte, con un attentissimo equilibro tra la parte vuota e la parte piena della pagina". Tra le sue opere più famose, una monumentale Iliade e la "Oratio Dominica in CLV linguas versa", ovvero il Padre nostro in 155 lingue stampato utilizzando 215 caratteri diversi tra latini, greci ed esotici.

Qualità di carta e inchiostri, eleganza, raffinatezza dell'oggetto, rilegatura perfetta: Bodoni fu acclamato da mezz'Europa per la sua arte. Nel Manuale Tipografico, pubblicato dalla moglie Margherita cinque anni dopo la sua morte, tra i principi che costituiscono la "bellezza di una famiglia di caratteri tipografici" vengono nominati "l'uniformità", "l'eleganza unita alla nitidezza", "il buon gusto" e "l'incanto": quest'ultimo "una qualità difficile da definire, ma che è presente in quelle lettere che danno l'impressione di essere state scritte non con svogliatezza né con rapidità, ma con somma calma come in un atto d'amore".


Il Manuale Tipografico di Giambattista Bodoni conservato alla Princeton University - foto graphicarts.princeton.edu/​

IL NUOVO MUSEO ALLA PILOTTA
Parma conservava già, nel Complesso monumentale della Pilotta, un museo dedicato a Bodoni. Peraltro, un museo molto antico: “Il Museo Bodoniano è il più antico museo della stampa al mondo" ha sottolineato De Pasquale "essendo stato fondato da Angelo Pezzana nel 1842 quando, per rendere visitabile i capolavori della produzione bodoniana, come avveniva quando Bodoni era in vita, venne allestita una "stanza dei punzoni", con uno specifico conservatore, presso la Galleria dell'Incoronata della Palatina". 

"Ma si trattava di un allestimento non più rispondente ai criteri della museologia contemporanea" ha spiegato Simone Verde, il direttore del Complesso. "Era anche collocato all'ultimo piano dell'edificio della Biblioteca, difficilmente visitabile per problemi di sciurezza. Abbiamo quindi deciso di spostare il museo al piano terra, rivedendo tutto il progetto e modernizzandolo". La novità del nuovo museo, che aprirà ad aprile, è nel solco della grande rivisitazione che sotto la guida di Verde ha coinvolto tutti gli spazi della Pilotta, dove hanno sede anche il Museo archeologico nazionale, la Galleria nazionale, la Biblioteca Palatina e il meraviglioso teatro Farnese; un progetto finanziato dal Ministero per i Beni e le Attività Culturali e per il Turismo.


Il "vecchio" Museo Bodoniano, attualmente collocato al terzo piano della Biblioteca Palatina - Complesso della Pilotta, Parma - foto di Giovanni Hanninen ​

Entrare nel nuovo Museo Bodoni, spiegano i curatori, sarà un'esperienza immersiva: sembrerà di entrare nella fucina bodoniana, nella sua tipografia, quasi avvertendo il profumo degli inchiostri e il frusciare delle carte. Ma si entrerà anche nel cuore della cultura di un’epoca in cui Parma era annoverata tra le capitali europee: la prima sezione sarà denominata appunto “Bodoni, Parma e l’Europa”, dove si approfondirà il legame tra il Ducato e le corti europee.


Allestimento dei punzioni nel "vecchio" Museo Bodoniano - Complesso della Pilotta, Parma - foto di Giovanni Hanninen ​

Nella seconda, "La fabbrica del libro", verranno ricostruite le fasi di lavoro di Bodoni, che poi verranno approfondite nelle sezioni "La stampa" (con un torchio ricostruito nel 1940) e "L'illustrazione e la legatura". "Quella bodoniana è una collezione eccezionale ma che deve essere fatta parlare" ha spiegato De Pasquale "in fin dei conti si tratta di pezzi di rame e acciaio poco evidenti. Ecco quindi la necessià di mostrare gli oggetti all'interno di un percorso che racconta come Bodoni stesso lavorasse e come erano realizzati i caratteri mobili". Naturalmente esposte le più belle legature bodoniane, con particolare riferimento a quelli inviati per l’esposizione universale di Parigi nel 1811.

Concluderà l'esposizione "Il mito di Bodoni": al centro un tavolo multimediale presenterà la dislocazione delle principali raccolte bodoniane del mondo, la presentazione di musei della stampa e di luoghi che ancora oggi richiamano alla memoria Bodoni e i suoi caratteri e soprattutto la storia delle celebrazioni Bodoniane (1913, 1940). "Bodoni fu festeggiato universalmente come tipografo del lusso e dell'eleganza" conclude De Pasquale. "Ancora oggi il suo font è utilizzato da chi fa dell'italianità e del lusso il suo cavallo di battaglia. Ed è grazie a lui che Parma è diventata capitale del libro italiano".


Il progetto del nuovo Museo Bodoniano, Complesso della Pilotta, Parma

INFORMAZIONI
Il nuovo Museo Bodoniano a Parma dovrebbe aprire il 19 aprile, condizioni sanitarie permettendo.
Informazioni sul sito web del Complesso monumentale della Pilottacomplessopilotta.it