È stata prorogata fino al 5 maggio la mostra-tributo "Tutto Ponti" al MAD - Musée des Arts Decoratifs di Parigi. Un grande successo per questa "esperienza" attraverso la vita artistica del genio poliedrico di Gio Ponti, che racconta sei decenni di produzione del grande artista milanese (1891-1979).

L'esposizione al MAD - sotto la direzione di Olivier Gabet e a cura di Salvatore Licitra, Dominique Forest e Sophie Bouilhet-Dumas, con la co-curatela di Chiara Spangaro - è stata allestita dall'agenzia Wilmotte & Associés in collaborazione con il graphic designer Italo Lupi. Attraverso oltre 500 opere, la mostra regala allo spettatore un viaggio nel mondo di Ponti, passando dalla ceramica all’architettura (dalle creazioni per Richard Ginori al Pirellone), dal design industriale ai mobili (tra cui alcune collaborazioni come quelle con Fornasetti, Venini, Fontana Arte e Cassina), dai vetri passando per lo storyboard dell’Enrico VIII di Pirandello.

In esposizione anche le copertine della rivista Domus, di cui Ponti è stato direttore, e le lettere disegnate con cui era solito comunicare. Si possono anche attraversare alcuni living realizzati dal maestro, come l’Hotel Parco Principi a Sorrento, Villa Planchart a Caracas, la casa in Via Dezza a Milano.

Tutto Ponti. Gio Ponti Archi-Designer. MAD – Musée des Arts Décoratifs, Parigi 2018. Photo © Luc Boegly
Abbiamo chiesto a Salvatore Licitra, nipote di Ponti e curatore di Gio Ponti Archives, alcune curiosità.
- Come è nata l'idea della mostra? 
La mostra è un progetto a cui pensavamo da molto tempo, noi di Gio Ponti Archives assieme a Sophie Bouilhet Dumas. Esiste un legame familiare antico tra la famiglia Bouilhet e la famiglia Ponti. La seconda casa costruita da Ponti, giovanissimo architetto, è la villa “l'Ange Volant" di Garches, appena fuori Parigi, su incarico di Tony Bouilhet, proprietario di Christofle (il famoso brand di argenteria, ndr). Ponti lo conobbe all’esposizione internazionale di Parigi nel 1925, dove vinse anche un premio per le ceramiche Richard Ginori. Negli anni successivi Tony Bouilhet sposò una nipote di Gio Ponti e divennero anche parenti. L’amicizia tra le due famiglie dura tuttora e la mostra nasce da questo legame e dalla promozione del progetto da parte di Sophie.

- Il Mad a Parigi aveva avuto rapporti con Ponti?

Il Musée des Arts Decoratifs di Parigi conosceva bene Ponti, che vi aveva realizzato un’esposizione sulla storia della rivista Domus da lui fondata.
 
- Come è avvenuta la scelta delle opere da mettere in mostra?
La composizione della selezione di opere per la mostra è stata un lavoro molto complesso, durato due anni. Si trattava di dare una idea complessiva di un lavoro molto ampio in diverse direzioni, dall’architettura all’arte e al design, senza dimenticare il lavoro di Ponti nell’editoria con le riviste Domus, Bellezza e Stile e i suoi testi come - il più importante - “Amate l’architettura”.
- Avete intenzione di spostarla in un'altra sede?
La mostra ha un grande successo e la chiusura verrà prorogata di tre mesi, fino al 5 maggio. Naturalmente ci auguriamo di poterla spostare in altri musei, ma per ora non possiamo dire nulla: vi daremo presto notizie!
 

Tutto Ponti. Gio Ponti Archi-Designer. MAD – Musée des Arts Décoratifs, Parigi 2018. Photo © Luc Boegly
 
INFORMAZIONI
Tutto Ponti. Gio Ponti Archi-Designer

Musée des Arts Decoratifs di Parigi - 107, rue de Rivoli