Mosca è una città in evoluzione. I cantieri sono ovunque e il traffico è impossibile. È impossibile negare anche che a dominare sia il grigio del cielo invernale e dei palazzi sovietici o post. Per questo l'idea di realizzare l'opera d'arte abitabile più grande del mondo è vincente fin dal cantiere. Presentato pochi giorni fa a Milano e Mosca in contemporanea, il progetto nasce proprio dalla collaborazione tra il costruttore e investitore russo Krost e uno studio di architettura italiano, quello di Dante Benini che ha vinto il concorso indetto nel 2011 sbaragliando la concorrenza dei celebri Mecanoo, olandesi, e dell'architetto inglese John Hopkins.

Cinque gli edifici da trasformare, quattro alti 145 metri, uno 100, per un totale di 600 appartamenti: Un cantiere enorme in cui un ruolo importantissimo lo ricopre l'artista avanguardista Mario Arlati che trasformerà con il suo stile le facciate dei grattacieli. Il complesso residenziale Art sarà fin da subito inserito nel libro dei Guinnes dei primati come opera d'arte più grande al mondo, ma è evidente che la sfida più importante sarà quella di farlo scegliere come casa dai moscoviti nonché cambiare una porzione di skyline della città. Giallo, rosso, blu, oro e nero sono le valide alternative al grigio classico. Con in più un tono di verde conquistato con la realizzazione anche di un parco dove l'arte e la natura dialogheranno costantemente trasformando ulteriormente un quartiere in un'area vivibile per giovani e famiglie. All'interno delle torri non mancheranno installazioni e opere di artisti locali e internazionali. Un bel privilegio avere una enorme galleria in casa propria... Bellezza batte grigiume cinque a zero.