Non c’è crisi che tenga. L’arte contemporanea continua a rimanere uno dei pochi motori culturali del Paese che sembra non subire colpi d’arresto. Ne è una forte dimostrazione l’apertura, sabato 15 maggio, della galleria Lia Rumma a Milano, in via Stilicone 19.

Perché è importante? Perché la signora Rumma è una delle donne più potenti e influenti nel mondo dell’arte contemporanea italiano e non solo. È grazie a lei che, già dagli anni Sessanta, nomi come Mondino, Pistoletto, Zorio e Anselmo si sono fatti strada. Ed è sempre grazie a lei che icone del calibro di Andy Warhol, Jasper Johns, Roy Lichtenstein e molti altri hanno esposto i loro lavori in Italia fin dagli inizi delle loro carriere. Ecco perché merita un’attenzione particolare.

In più Lia Rumma non si accontenta di andarsi a insediare in uno dei tanti loft in zona Lambrate seguendo l’onda di tante altre ottime gallerie milanesi. Si fa precursore di una zona in fase di rinnovamento tra via Procaccini (dove già ci sono la Fabbrica del vapore e la Galleria Via Farini) e il cimitero monumentale dove ha realizzato uno spettacolare spazio di duemila metri quadrati su quattro livelli. Ricorda vagamente il New Museum di New York (in versione molto ridotta) ed ospiterà, per la prima mostra, le opere di Ettore Spalletti.

Punto di attrazione per tutti gli appassionati, la galleria Lia Rumma si propone anche come centro di aggregazione e scambio culturale che avviene nelle sale, o magari in terrazzo. Invitiamo quindi tutti i curiosi ad avvicinarsi a questo strano cubo bianco (realizzato in cemento bianco TX Millenium ecologico e capace di ricreare il processo di fotosintesi e ridurre il livello di anidride carbonica circostante). Le sorprese di certo non mancheranno.