C'era una volta la lotta alla bomboletta. Una battaglia tra le istituzioni e i graffittari, tra due necessità diverse: mantere il decoro urbano ed esprimere la propria creatività. Oggi finalmente pare che qualche compromesso sia stato fatto e in molte città la street art sta cominciando a essere riconosciuta, quando di un certo valore, come un'arte che valorizza le città. Per questo il comune di Milano ha appena dato il via al progetto “Milano città aumentata”, uno tra i 14 vincitori del Bando delle periferie pensato appunto per riqualificare alcuni quartieri. Da qui nasce il Maua, il Museo di arte urbana aumentata, un museo diffuso e partecipativo che coinvolge sia la cittadinanza, sia gli artisti della bomboletta.
IL BELLO DEL COLORE
I primi ad accorgersi che anche i quartieri periferici conservano opere d'arte di grande impatto e bellezza sono stati gli stessi abitanti dei cinque ambiti strategici sui quali il Comune ha deciso di investire nel Piano periferie: Giambellino-Lorenteggio, Adriano-Padova-Rizzoli, Corvetto-Chiaravalle-Porto di Mare, Niguarda-Bovisa e Qt8-Gallaratese. Grazie a loro si è arrivati alla più grande mappatura finora realizzata della street art di Milano con 218 opere e tour alternativi. A loro è stato chiesto poi di fotografarle. Un esperimento di curatela diffusa che ha portato all'acquisizione di 50 opere in un immaginario grande museo a cielo aperto.
Chiunque può proseguire la visita personalmente. Basta scaricare l'app Bepart che, grazie alla realtà aumentata, anima e trasforma le opere in altrettanti lavori di digital art. Domenica 17 dicembre è anche prevista l'inaugurazione di una mostra fotografica a Base (dalle 15, via Bergognogne 34). Mentre a partire dal 18 dicembre sarà possibile prenotare un tour urbano sul sito del Maua.
E chi non è Milano? L'editore Terre di Mezzo ha pubblicato il catalogo (già in vendita on line e nelle librerie da marzo) con tutte le opere virtualmente aumentate che si possono inquadrare sempre con l'app Bepart. Le animazioni appariranno come per magia su smartphone e tablet.
“Un'esperienza come quella del Maua può servire a raccontare il nostro tempo, che fa sbocciare ovunque, spontanee, creatività e bellezza, fissandole in uno spazio virtuale senza separarle dal loro contesto, e animandole là dove sono nate per invitare tutti ad alzare gli occhi, e scoprirle”, spiega l'assessore alla cultura del comune di Milano Filippo Del Corno. Non resta quindi che alzare gli occhi e andare a cercare il bello che anche le periferie sanno offrire.
Info: www.mauamuseum.com; per la mappa completa dei graffiti www.streetartfactory.eu/maua; app Bepart scaricabile gratuitamente da Apple Store e Google Play. Per acquistare il catalogo online libri.terre.it.