I turisti che capitano a Milano lo sanno bene: vedere l’Ultima Cena di Leonardo da Vinci a Santa Maria delle Grazie non è una cosa che si può improvvisare. La prenotazione obbligatoria può significare lunghe attese, anche di settimane. D’altronde l’affresco, dopo il restauro durato vent’anni, è delicato e non “sopporta” troppo le visite di massa e l’umidità. Per due serate però il Cenacolo non va a dormire e rimane aperto fino alle 22,30, il 24 febbraio e il 30 marzo, gratuitamente, ma con prenotazione obbligatoria (chiamare da lunedì a sabato dalle 8 alle 18,30 il numero tel. 02.92800360).

L'evento fa parte delle iniziative culturali realizzate in collaborazione con Eni che, dopo il successo della mostra a Palazzo Marino dedicata a Georges de la Tour che ha visto 210mila visitatori mettersi in coda, replicano con Leonardo da Vinci l’esperienza del 2009 quando fu esposto, sempre nella sede del Comune, il San Giovanni Battista in prestito dal Louvre di Parigi. D’altronde Leonardo e Milano hanno un legame inscindibile che, in questa occasione, non può che essere rinsaldato. L’artista dipinse l’Ultima Cena per volere di Ludovico Maria Sforza detto il Moro tra il 1494 e il 1497, da allora l’affresco ha rischiato più volte di sparire completamente (lo stesso Leonardo si era accorto di aver “sbagliato” i materiali) proprio a causa della sua delicatezza estrema, della seconda guerra mondiale, quando Santa Maria delle Grazie fu bombardata, e dell’ignoranza nel gestire questo patrimonio unico al mondo. Oggi, usando le giuste precauzioni, l’occasione di vederlo per la prima o milionesima volta è comunque da non perdere.