Ci sono festival della fotografia e festival della fotografia. Alcuni espongono belle immagini, raccontano storie interessanti, sorprendo per la bellezza di quel che mettono in mostra. Altri, pochi, anzi solo uno, quello di Lodi, riflettono intorno alla relazione che intercorre tra etica, comunicazione e fotografia.
Fino al 23 ottobre Lodi torna a raccontare il mondo nella XIII^ edizione del Festival della Fotografia Etica. Sono quasi 100 fotografi da ogni parte del pianeta con oltre 20 mostre per coinvolgere il pubblico attraverso progetti inediti, esposti in spazi all'aperto e nelle prestigiose location della città. Cuore espositivo è il World Report Award - Documenting Humanity. Cinque le sezioni che lo compongono, con i relativi vincitori scelti dalla Giuria composta da Chloe Coleman, photo editor di The Washington Post, Gloria Crespo MacLennan, photeditor di El Pais, Alberto Prina e Aldo Mendichi, coordinatori del Festival.
I VINCITORI DEL WORLD REPORT AWARD
A partire dalla categoria MASTER, vinta dal brasiliano Felipe Fittipaldi con Eustasy, viaggio che documenta l'innalzamento delle acque e i disastrosi interventi che hanno reso Atafona, in Brasile, il caso più significativo di erosione costiera nel mondo; nella medesima sezione riceve una menzione speciale Alessio Mamo con il suo progetto Uncovering Iraq, in cui ha documentato il lavoro di un team di esperti iracheni e internazionali per portare alla luce le fosse comuni nel Paese; la categoria SPOTLIGHT va alla norvegese Line Ørnes Søndergaard e al suo The Split - A Brexit Love Story, per capire quelle che sono le cause che hanno condotto alla Brexit, con lo scopo di andare oltre i titoli dei giornali e presentare una narrativa complessa, una storia che parla di confini che vengono aperti e menti che vengono chiuse.
La categoria SHORT STORY è stata vinta dall’italiana Isabella Franceschini con Becoming a Citizen, straordinario racconto di giovani cittadini che sostengono valori democratici e di Michelle, una ragazza di soli 15 anni, la sindaca più giovane d’Italia e la prima ad accedere alla carica di consigliere regionale; il tedesco Valentin Goppel si è aggiudicato la categoria STUDENT con il lavoro Between the Years, ossia la storia della gioventù tedesca durante il periodo della pandemia; la sezione SINGLE SHOT è stata vinta dall’americano Tom Fox, menzione speciale per la tedesca Julia Gunther.
Eustasy © Felipe Fittipaldi, WorldReportAward2022
IL WORLD PRESS PHOTO E GLI ALTRI PROGETTI
Ma tante sono le novità quest’anno, a partire dallo Spazio World Press Photo ospitato presso lo spazio Bipielle Arte. Il celebre concorso internazionale di fotogiornalismo e fotografia documentaria più famoso al mondo che si svolge da oltre 50 anni e indetto dalla World Press Photo Foundation di Amsterdam, vede la città di Lodi protagonista con una tappa del suo tour che conta oltre 100 città nel mondo. Quasi 150 immagini che arrivano dai cinque continenti.
Grande attenzione, come sempre, sarà per la sezione Uno Sguardo sul Mondo, visitabile presso il Palazzo della Provincia, che propone due percorsi realizzati in collaborazione con Agence France-Press attraverso lo sguardo di diversi fotogiornalisti che raccontano alcune delle tematiche internazionali più calde quali la guerra in Ucraina e la situazione in Afghanistan un anno dopo la ripresa del potere da parte dei Talebani.
Lo Spazio Approfondimento quest’anno ospita il progetto di Vital Impacts, un gruppo di fotografi della celebre rivista National Geographic e non solo, coinvolti da Ami Vitale, che fanno squadra per venire in soccorso della natura e farci riflettere sui tanti problemi che affliggono il nostro pianeta. Un viaggio intorno al mondo alla scoperta di paesaggi esotici, animali in via di estinzione, terre lontane e poco esplorate per conoscere uomini e donne che ogni giorno lavorano per la conservazione delle specie e per salvaguardare la Terra Madre. Parte di questa mostra sarà esposta sia outdoor, nei Giardini pubblici di Lodi, con lo scopo di far vivere la fotografia nella comunità, che indoor nell’ex Chiesa dell’Angelo.
Foto © Jane Goodall, Courtesy of Vital Impacts
Lo Spazio No Profit nel chiostro del ex-ospedale Gorini quest’anno sarà ricco di ben 3 progetti: il fotografo Sebastian Gil Miranda per l’organizzazione Na Ponta dos Pés con Ballet against Bullets, progetto che mira a favorire l’empowerment delle bambine, offrendo opportunità di crescita, apprendimento e trasformazione sociale, attraverso la danza e altre attività educative artistiche, culturali e sportive; l’italiano Gianluca Colonnese per il Progetto Aisha con Amina – La donna che insegna a volare, sul tema della violenza e discriminazione contro le donne indipendentemente dalla loro fede religiosa; l’italiano Giovanni Diffidenti per Parkinson Italia Onlus con il progetto Non chiamatemi morbo.
World Press Photo, Story of the Year, Matthew Abbott for National Geographic, Panos Pictures
"LE VITE DEGLI ALTRI"
Tocca poi a Le vite degli altri, spazio tematico di Palazzo Modignani che contiene sei bellissimi focus fotografici: l’italiana Erika Pezzoli con Artemis, storia della giovane Carola che fa parte del 2% delle cacciatrici donne in Valle d’Aosta e che ha scelto di consumare quasi unicamente la carne degli animali che caccia; il cinese Xiangyu Long con TikTok in Kham, per scoprire come un video di sette secondi caricato su TikTok ha trasformato un pastore di yak del Tibet, in una celebrità online nel giro di una notte producendo un impatto profondo sul suo villaggio natale;  la canadese Barbara Davidson con Valeries and Henry: Unhoused but Unbroken, la storia di due dei 65.000 senzatetto di Los Angeles, dal loro matrimonio all’allontanamento dal parco in cui risiedevano, dalla loro nuova vita in un furgone al ritorno alla vita di strada; il canadese Tim Smith con In The World But Not Of It, in cui ci porta a conoscere gli Hutteriti, un gruppo di Anabattisti pacifisti le cui radici risalgono alla riforma del XVI secolo e la cui cultura è preservata attraverso l’autosufficienza, grazie a uno spontaneo isolamento dalla società; il russo Misha Maslennikov con The Don Steppe, uno spaccato molto realista di quella che è la vita nella steppa russa; infine il francese Thomas Morel-Fort con Donna, a Filipina Life of Sacrifice, in cui cattura le vite dei lavoratori filippini senza documenti impiegati presso le case dei ricchi a Parigi e in Costa Azzurra.
Foto © Tim Smith
IL FESTIVAL OFF
Contemporaneamente al Festival si svolgerà FFE – OFF, un circuito di mostre fotografiche, esposte in negozi, bar, ristoranti, gallerie, circoli culturali e aree pubbliche della città. Lo scopo di FFE – OFF è quello di valorizzare e diffondere le opere di chiunque voglia proporre le proprie realizzazioni. Per questo motivo non ci sono vincoli tematici o di genere, in quanto FFE – OFF non è un’estensione del programma principale del Festival della Fotografia Etica.
Foto © Claudia DeSalvo
INFORMAZIONI UTILI
Tutte le mostre, compresa quella al World Press Photo, sono accessibili solo se si è in possesso di biglietto giornaliero o abbonamento acquistabili online e in loco. La mostra ai giardini pubblici della città e alla Questura sono invece gratuite e libere.