"Un luogo di memoria, inclusione e democrazia". L’entusiasmo è quello di Piero Campodonico, direttore del Museo del Mare di Genova, durante la presentazione del nuovo Museo Nazionale dell’Emigrazione Italiana, che sarà ospitato dal 2022 nell'edificio della Commenda di Pré, nel centro storico di Genova
 
Il nuovo MEI nasce dalla forte volontà di restituire al grande pubblico, nazionale e internazionale, la narrazione di un patrimonio vastissimo e diversificato come quello legato alla storia dell’emigrazione italiana, fino ad ora sparso tra enti, istituzioni statali e locali, archivi, musei, centri di studio e ricerca, associazioni di emigrati, in Italia e nel mondo.
L’emigrazione è un tema fortemente identitario per Genova ed è strettamente legato anche all’imponente edificio scelto: la Commenda di Prè, un capolavoro di arte medievale, da sempre animato da passaggi, viaggiatori, navi. La Commenda fin dal XII secolo era ricovero dei pellegrini diretti in Terrasanta.
 
I lavori di ammodernamento saranno importanti, perché si vuole rendere l'allestimento fruibile anche alle scuole e alle famiglie attraverso diversi linguaggi e con modalità museologiche innovative e interattive, aiutato da quelle tecnologie che possono facilitare la conservazione e la diffusione della memoria.
 
COME SARÀ IL NUOVO MEI
Il percorso espositivo sarà costruito intorno alle storie di vita dei protagonisti dell’emigrazione: le esperienze dei singoli saranno proposte al visitatore attraverso autobiografie, diari, lettere, fotografie, giornali, canti e musiche che accompagnavano gli emigranti, i documenti conservati da enti, istituzioni statali e locali, archivi, musei, associazioni di emigrati, che fanno parte della grande rete di collaborazione che il MEI sta costruendo affinché il nuovo Museo sia davvero un museo partecipato, capace di rinnovarsi.
 
L’ambizione sarà di far rivivere le storie dei milioni di italiani che hanno lasciato il nostro paese a partire dall’Unità d’Italia nel 1861 per arrivare fino ad oggi. Le diverse “stazioni” che compongono il percorso potranno “parlare” in modo diverso a seconda dell’interlocutore che si avvicinerà: questo grazie a un meccanismo di registrazione all’ingresso che permetterà di calibrare lingue, storie e documenti in base alla specifica persona che sta compiendo il percorso. 
I dati sulle partenze, i ritorni, le destinazioni, il lavoro, la salute, l’alimentazione, il razzismo, l’accoglienza, le tante motivazioni diverse per lasciare l’Italia, che rappresentano il grande mosaico della migrazione saranno comunicati attraverso strumenti che permetteranno anche di “portare a casa” i contenuti, magari per rifletterci in un secondo tempo, o per condividerli insieme attraverso le reti social.
 
Il percorso museale integrerà anche quello del Galata Museo del Mare, che da anni offre ai visitatori un’esperienza multimediale coinvolgente con il Museo Memoria e Migrazioni, un percorso interattivo che rievoca la traversata oceanica dei migranti italiani.
Il Mei è un progetto importante per storia, cultura e turismo che oggi arriva alla fase esecutiva - dice il sindaco di Genova Marco Bucci -.  Sappiamo che Genova ha avuto un ruolo strategico nella storia dell’emigrazione italiana grazie al suo porto, crocevia di persone, merci, culture. "Dovve i Zeneixi vàn, 'n'atra Zena fan" diceva, secondo la tradizione, l'Anonimo Genovese!”.
La Commenda di San Giovanni di Pré, a Genova / foto Musei di Genova